Eucharist Miracle Eucharist Miracles

Anno sociale 2001 - 2002

Storia delle apparizioni

Il mio Vescovo, ordinato da Me, ha riportato vittoria

Terminato il periodo che doveva essere di riposo rivelatosi invece pieno di sofferenze, amarezze e preoccupazioni, con il ritorno a Roma del vescovo e della veggente è iniziato il nono anno delle apparizioni pubbliche della Madre dell’eucaristia.

Il demonio non ha mai cessato di perseguitare e tormentare Don Claudio e Marisa: padre dell’inganno e della menzogna, ha fatto comparire il 5 settembre sul petto di Marisa un capello, verso il quale il vescovo e la veggente hanno mostrato immediatamente repulsione e fastidio. La Madre dell’eucaristia ha confermato che la presenza del capello faceva parte di un piano diabolico: "Marisella, quel capello l’ha portato il demonio per farvi cadere in un tranello, ma voi non ci siete caduti" [1].

L'11 settembre abbiamo iniziato il triduo di preparazione per la festa dell’esaltazione della Santa Croce e per la celebrazione del settimo anniversario del primo miracolo eucaristico. Proprio nello stesso giorno i terroristi islamici hanno compiuto due tremendi attentati contro le due torri gemelle a New York e contro il Pentagono a Washington, provocando la morte di migliaia di innocenti. La vita nel mondo è diventata meno umana e più bestiale, e poco dopo è scoppiata una guerra terribile e crudele in Afghanistan che ha mietuto molte altre vite.

Don Claudio nel giorno degli attentati ha celebrato la S. Messa in suffragio delle numerose vittime e per i loro familiari.

l’intera comunità di Roma e gli altri nostri gruppi di preghiera in Italia e fuori hanno iniziato, dietro richiesta della Madonna, una campagna di preghiere, digiuni, piccoli sacrifici e fioretti per ottenere il dono della pace, scongiurare l’allargamento del conflitto ed evitare la terza guerra mondiale.

Durante il mese di settembre la Madonna ha parlato molto spesso in modo preoccupato di quanto era avvenuto negli Stati Uniti e delle conseguenze dei rovinosi attentati.

"Domenica ho detto alla vostra sorella che sarebbe scoppiata un'altra guerra, combattuta da gente cattiva che vuole distruggere l’umanità. Ciò che è successo negli Stati Uniti è peggiore di una guerra. Pensate a quelle migliaia di persone uccise e ai bambini rimasti orfani. Ciò che è successo non riguarda solo gli Stati Uniti, ma tutto il pianeta" [2].

"Vi chiedo di pregare, perché Dio allontani il pericolo della terza guerra mondiale ed aiuti coloro che soffrono. Coloro che hanno compiuto quell’atto di distruzione non sono uomini, ma persone cattive che uccidono per il piacere di uccidere. Sono peggiori degli animali" [3].

"La guerra, una delle più brutte, sarà lunga e dolorosa. Sarà una guerra di vendetta e di rabbia, anche se dicono che è di giustizia, perché c'è tanta rabbia in loro e addirittura la gioia di vincere, dal momento che, come ben sapete, chi vince guadagna anche tanto denaro" [4].

"Tanti bambini sono rimasti orfani, tante mamme sono rimaste sole, tanti papà sono morti per colpa di questa guerra così atroce e dei terroristi che uccidono senza pietà.

Neutralizzare un terrorista è molto difficile, quando se ne cattura uno ne spuntano fuori altri cento" [5].

Sempre dopo gli attentati negli U.S.A. la Madre dell’eucaristia ci ha fatto conoscere un altro motivo per cui Dio ha spostato la data dei suoi interventi dal 1999 ad un anno che non conosciamo.

"Voglio ricordarvi un avvenimento per il quale avete tanto sofferto nel 1999. Dio allora ha rimandato ciò che aveva promesso, anche perché non si avverasse la catastrofe che aveva rivelato in segreto alla vostra sorella. A distanza di due anni questa catastrofe è arrivata"[6].

Dopo alcune settimane dagli attentati, siamo stati informati dai mass-media, che i primi preparativi per attuare il piano diabolico di distruzione erano iniziati nel 1999.

La Madonna ha voluto ricordare che diversi membri della comunità, quando siamo stati informati che Dio aveva rimandato i suoi interventi, hanno espresso lamentele come: "Dio prima dice una cosa, poi ne fa un'altra. Dio promette e non mantiene". Rivolta alla veggente ha aggiunto: "Mia cara Marisella, tu conoscevi il segreto fin dall’inizio del 1999 e non potevi parlarne con nessuno. Avevi questo grande dramma dentro di te e, quando si è realizzato, ti sei resa conto di quanto era tremendo" [7].

In alcuni giorni di settembre, stabiliti per le apparizioni, la Madonna non è apparsa ed immediatamente i membri della comunità hanno mostrato dispiacere ed apprensione.

La Mamma, quando ha ripreso ad apparire, ha spiegato il motivo della momentanea sospensione della sua presenza in mezzo a noi: "Io non sono apparsa alcune volte nel luogo taumaturgico non per punirvi, ma per invitarvi a fare penitenza e sacrifici per la pace" [8].

A Marisa, che ha cominciato a vedere la Madonna a due anni e mezzo, l’incontra tutti i giorni, a volte più volte al giorno e spesso per l’intera notte quando vive la passione, Dio ha chiesto un sacrificio ancora più grande.

Per scongiurare il pericolo della terza guerra mondiale Dio ha chiesto a Marisa la rinuncia a vedere la Madonna per un lungo periodo, ad eccezione dei giorni stabiliti per riferire le lettere di Dio.

"La vostra sorella non mi vedrà per tanto tempo; sarà per lei una lunga sofferenza. Quando soffrirà la passione sarà sola, non sarò accanto a lei per confortarla" [9].

Come abbiamo già detto, tutta la comunità è stata invitata ad innalzare a Dio preghiere e suppliche e a fare digiuni e sacrifici per ottenere la pace, ma coloro che hanno portato il carico maggiore della sofferenza sono stati il vescovo e la veggente.

Infatti l’opposizione contro di loro da parte del Vicariato e dei sacerdoti di Roma è aumentata, la solitudine è diventata più struggente, e l’amarezza si è dilatata oltre ogni misura.

Dio è tornato a nascondersi e la sensazione di essere abbandonati da Lui è stata potente e distruttiva.

Il sangue scorreva dalle stimmate di Marisa, le lacrime uscivano dagli occhi di Don Claudio e un unico lamento affiorava sulle loro labbra: "Mio Dio, mio Dio, perché ci hai abbandonato?".

Carichi della croce, il vescovo e la veggente hanno ripreso a salire lungo il Calvario, mentre su di loro si scaricava la condanna "di molti che si comportano da nemici della croce" (Fil 3,18).

I due figli prediletti della Madonna sotto il peso di tanta tribolazione hanno ripetuto con Paolo: "Noi predichiamo un Cristo crocifisso, oggetto di scandalo per i Giudei e follia per i pagani, ma per quelli che sono chiamati predichiamo un Cristo che è potenza di Dio e sapienza di Dio" (I Cor 1, 23-24).

Agli uomini della Chiesa che si sentono forti, perché accumulano nelle loro mani il potere, che si sentono sapienti, perché seguono la sapienza del mondo e hanno giudicato il vescovo e la veggente pazzi e deboli, ricordiamo che: "ciò che è stolto per il mondo, Iddio lo scelse per confondere i sapienti e ciò che per il mondo è debole, Iddio lo scelse per confondere i potenti" (I Cor 1,27).

La Madonna è tornata a parlare del terzo segreto di Fatima, che ancora non è stato rivelato: "Ritorniamo al segreto di Fatima e ragionate. Quanti anni avete aspettato per conoscerlo? Se non era terribile, perché l’hanno tenuto nascosto e non l’hanno rivelato? Quello che hanno rivelato non è il segreto".

Gli ecclesiastici che non hanno rivelato il terzo segreto di Fatima, anche se ripetono di averlo fatto, si sono assunti gravi responsabilità davanti a Dio, alla Chiesa e alla Storia.

Comunque quando verrà il momento, stabilito da Dio, esso verrà rivelato dalla Suprema Autorità Pontificia nella sua integrità e completezza.

Marisa conosce l’intero segreto di Fatima da molto tempo e sappiamo che presto verrà rivelato anche al vescovo.

Il mese di ottobre si è aperto con un nuovo ed inaspettato miracolo eucaristico. Pensavamo che con il miracolo del giorno 11 giugno 2000, avvenuto durante la santa Messa celebrata dal vescovo, il Signore non ne compisse altri dal momento che aveva detto: "Tutto è compiuto".

Il Signore ci ha voluto far comprendere che solo l’eucaristia può salvare il mondo da una catastrofe.

Il 4 ottobre il vescovo ha celebrato la santa Messa a conclusione di una giornata eucaristica, organizzata dai membri della comunità, per implorare il dono della pace. Marisa, che a causa del riacutizzarsi dei suoi malanni non era potuta scendere in cappella, seguiva la celebrazione della santa Messa via radio.

Dopo la consacrazione la veggente ha visto due lampi illuminare la stanza e ha pensato che potevano essere semplicemente la conseguenza di una perturbazione atmosferica in corso. Quando Marisa si è alzata ha notato due particole adagiate su un scultura in legno, in cui due mani stringono il calice e l’ostia, e ha visto la Madonna in ginocchio, in profonda adorazione davanti all’eucaristia.

Marisa ha chiesto: "Perché, Signore, hai compiuto questo miracolo, dal momento che ormai abbiamo l’eucaristia in cappella?", e Gesù le ha risposto: "Solo se gli uomini verranno a Me, Gesù Eucaristia, potranno ottenere il dono della pace, altrimenti scoppierà una tremenda guerra che seminerà tanti morti, tanti morti".

Le ostie emanavano il caratteristico profumo che dà la certezza che sono state trasportate dalla Madre dell’eucaristia.

Coloro che erano presenti in cappella sono stati invitati a salire per rendersi conto dell’avvenuto miracolo ed hanno continuato l’adorazione eucaristica fino a mezzanotte.

Abbiamo fatto conoscere la richiesta di Gesù al Vicariato e al Vaticano, ma il desiderio divino è caduto nel più totale silenzio, come ha confermato la Madre dell’eucaristia: "Marisella, devi raccomandarmi i grandi uomini della Chiesa che non pensano a quale grande tragedia il mondo va incontro, a una terribile guerra piena di odio, di vendetta, di rabbia e fatta per accumulare denaro" [10].

Dopo la duplice, spaventosa tragedia dell'11 settembre il Signore ha mandato spesso in bilocazione Don Claudio e Marisa negli Stati Uniti per stare vicino e consolare i parenti delle vittime, soprattutto i bambini.

Alla vigilia dello scoppio della guerra contro i talebani e i terroristi, la Madonna ha indicato nuove nazioni dove sarebbero andati in bilocazione: "Marisella, andrai in Afghanistan e in Pakistan con il nostro vescovo".

A Marisa, che nel suo candore e semplicità aveva mostrato di essere preoccupata per la salute di Don Claudio, la Madonna ha spiegato: "Quando andate in questi posti, voi non state male".

Durante l’apparizione del 7 ottobre Marisa ha vissuto la passione e a causa dei forti dolori è svenuta. Quando si è un po' ripresa ha esclamato ripetutamente: "Per la pace, per la pace, per la pace, per la pace, per la pace, per la pace".

Alle ore 18 dello stesso giorno è iniziato il primo attacco aereo degli alleati contro l’afghanistan.

La risonanza magnetica ha evidenziato nuovi e gravi problemi di salute per Marisa e Don Claudio era talmente provato che è stato costretto a rimandare l’inizio degli incontri biblici.

Nel frattempo molti sacerdoti di Roma e fuori Roma hanno cominciato a cambiare opinione nei riguardi delle apparizioni della Madonna e dei miracoli eucaristici avvenuti nel luogo taumaturgico.

In loro si sono rafforzate la convinzione e la certezza che il vescovo e la veggente sono nella verità e che l’autorità ecclesiastica ha dato nei loro riguardi giudizi ingiusti e calunniosi.

Questi sacerdoti che non verranno per il momento a pregare con noi per paura del card. Ruini, hanno telefonato spesso a Don Claudio per chiedere preghiere per la salute o per altri motivi.

La Madre dell’eucaristia ha evidenziato la sua sofferenza per il loro comportamento: "Mi fa tanto soffrire sapere che sacerdoti e suore telefonano, chiedono preghiere e non vengono nel luogo taumaturgico" [11].

Nella stessa apparizione la Madre dell’eucaristia ci ha fatto una richiesta che a noi è parsa di difficile interpretazione: "Vi chiedo di pregare molto per il card. Ruini e moltissimo per il Papa".

Il vescovo ci ha spiegato che il Signore ha chiesto di pregare per Ruini per arginare i danni provocati dal suo desiderio di vendetta contro di lui e per il Papa, perché riesca finalmente a fare fino in fondo la volontà di Dio, anche se questo significa dover sconfessare o mettersi contro i suoi collaboratori.

Il 15 ottobre la nostra comunità ha vissuto un momento di grande gioia. Un'altra coppia dei nostri giovani si è sposata, circondata dal nostro amore.

Filippo e Annalisa erano felici ed emozionati davanti all’altare.

Il vescovo, e questa è diventata una tradizione, ha raccontato alcune pagine della vita dei due giovani con tono a volte serio e a volte scherzoso.

Marisa ha fatto da testimone e ha recitato una sentita preghiera con le lacrime agli occhi.

I nostri giovani, che non si erano risparmiati nel preparare tutto nel modo migliore, hanno mostrato agli sposi amicizia e affetto.

La Madre dell’eucaristia, come è avvenuto per i precedenti matrimoni, è stata presente al rito e ha steso il suo manto sugli sposi al momento dello scambio del consenso e degli anelli.

Don Claudio ci ha confidato che seguendo i lavori del Sinodo dei vescovi ha constatato con piacere che venivano trattati temi a noi cari: il vescovo maestro di fede e dottore della verità, la collegialità episcopale con il Papa e sotto la sua direzione, la santità e povertà del vescovo, il vescovo deve essere vicino alle persone e specialmente ai sacerdoti, gli abiti e i titoli devono essere ridimensionati e/o aboliti.

Ma Don Claudio e Marisa hanno subìto nuovi cedimenti nella salute e sono stati costretti a diradare i loro impegni.

Anche la Madonna ha mostrato preoccupazione per i due figli: "Purtroppo la salute della vostra sorella lascia sempre più a desiderare ed anche il vostro vescovo non sta affatto bene. Vi chiedo di pregare per loro".

"Miei cari due figliolini, voi soffrite e siete stanchi, avete voglia di chiudere, di lasciare tutto e desiderate avere una vita più facile. Tutti hanno gioia e dolori, invece voi, umanamente parlando, avete soltanto dolori" [12].

Ma se il presente è doloroso, il futuro sarà radioso, come ha ricordato la Madre dell’eucaristia: "Arriverà il vostro tempo e allora sarà molto difficile che alcuni uomini della Chiesa, alcune suore e laici entrino nel luogo taumaturgico. Ricordatevi, il seme è stato gettato dappertutto e ormai è arrivato in tutto il mondo" [13].

La Mamma del Cielo ci ha avvertito che il terrorismo rappresenta un grave pericolo anche per l’italia: "Ci sono terroristi anche in Italia; sono dappertutto, solo poche nazioni si salvano. Vi chiedo di pregare e fare adorazione per scongiurare questo pericolo" [14].

Il vescovo e la veggente hanno continuato, per volere di Dio, a recarsi in bilocazione in Afghanistan per comporre i morti, soccorrere i feriti, assistere gli agonizzanti, cullare i bimbi e consolare le mamme. Hanno visto scene di morte, di violenza e atti di crudeltà, come ha voluto far sapere la Madonna: "Questa notte i miei due figli hanno visto togliere gli abiti ai morti e rubare cibo ed acqua" [15].

Il 24 ottobre abbiamo celebrato l’ottavo anniversario delle apparizioni pubbliche della Madre dell’eucaristia in tono minore, come ha detto la festeggiata: "Avevo detto al mio vescovo e alla mia veggente di fare festa; purtroppo non ce l’hanno fatta, è venuta a mancare la forza. Io sono con loro e piango con loro, perché è veramente difficile accettare questa grande missione e lottare ogni giorno contro quelle persone che si credono superiori a Dio" [16].

Purtroppo coloro che si sono stretti intorno al vescovo e alla veggente per ringraziare Dio del dono delle apparizioni della Madre dell’eucaristia erano molto pochi e la Madonna ne ha dato la spiegazione: "In questa città c'è chi fa scuola e continua a parlare male di questo luogo, dai seminaristi ai più grandi uomini della Chiesa" [17].

La Madonna non ci ha mai taciuto le sofferenze, le calunnie e le cattiverie che avremmo incontrato lungo il nostro cammino e ci ha preparato a superarle sostenuti dalla grazia e dalla fiducia in Dio: "Vi avevo detto che l’ultimo tratto sarebbe stato molto difficile, ma forse voi non pensavate che lo fosse fino a questo punto" [18].

Il Signore ha chiesto spesso alla sua sposa in questo mese di unirsi a Lui nel vivere la passione.

Ed ora dobbiamo affrontare due delicati argomenti: 1) la censura che la Curia Romana ha operato nei riguardi del Papa; 2) il terzo segreto di Fatima.

Giovanni Paolo II il 13 giugno 2001, vigilia della festa del Corpus Domini, ha terminato la catechesi del mercoledì con questa invocazione: "Maria, Madre dell’eucaristia, vi protegga tutti".

Con profonda amarezza abbiamo constatato che, mentre il sito Internet del Vaticano aveva riportato la suddetta invocazione, l’osservatore Romano di giovedì 14 giugno l’aveva omessa; ciò vuol dire che qualcuno della Curia Romana ha osato censurare il Papa, a sua insaputa.

I nostri giovani, incoraggiati da Don Claudio, hanno scritto una lettera (allegato n. 1) ai responsabili del Vaticano e del Vicariato di Roma per denunciare l’abuso di potere di qualcuno della Curia Romana nei riguardi del Papa e l’hanno sottoposta all’approvazione della Madonna che ha detto: "Benedico questa lettera e spero che faccia del bene ai sacerdoti, soprattutto a quelli che hanno tanta paura del Signor Ruini" [19].

La denuncia scritta, però, non solo non è stata recepita da chi di dovere, ma ha spinto i censori del Papa a togliere l’invocazione alla Madre dell’eucaristia anche dal sito Internet del Vaticano, come abbiamo potuto appurare.

Tutto questo è molto grave ed indica che l’opposizione alle apparizioni della Madre dell’eucaristia ha come occulti registi potenti ecclesiastici, alcuni dei quali risiedono in Vaticano ed altri in Vicariato.

La storia di Erode e Pilato che divennero amici quando prima c'era inimicizia tra loro (Lc 23,12) si è ripetuta e sempre a danno degli innocenti.

Il giorno 26 ottobre tre giornali, "Il Tempo", "Repubblica" e "Il Messaggero", hanno pubblicato degli articoli, nei quali scrivevano che il terzo segreto di Fatima non era stato svelato e che Suor Lucia aveva scritto al Papa una lettera per incoraggiarlo a renderlo noto.

Due giorni dopo la Madre dell’eucaristia ha detto: "Ricordate quando gli uomini della Chiesa parlarono del segreto di Fatima ed io, nella Lettera di Dio, dissi subito che non era vero niente di ciò che avevano comunicato? Hanno cercato, anche in quella circostanza, di giocare con Dio, e in modo negativo. Ora tutti si stanno rendendo conto piano piano che il segreto non è stato rivelato. Sacerdoti e grandi prelati continuano a giocare con il segreto di Fatima, coinvolgendo la povera suor Lucia, ormai anziana, e attribuendole affermazioni mai dette: "Ho mentito, ho detto una bugia, mi sono sbagliata" per difendere se stessi. Vi ricordate quando il card. Ratzinger, mons. Bertone e mons. Fisichella parlarono del segreto di Fatima? Molti di voi hanno pensato: "Ma se non era catastrofico, perché nasconderlo per tanti anni?". Sono trascorsi molti anni, sul soglio pontificio si sono avvicendati diversi Papi e vi siete resi conto che il segreto non era così semplice come dicevano: è cominciata la prova di Dio, è scoppiata la guerra, si sono verificati terremoti e i terroristi hanno colpito duramente. Solo dopo che è iniziata la guerra, i terroristi hanno colpito duramente e i terremoti sono accaduti, anche loro hanno cominciato a parlare. Dov'è la verità? Dove sta la verità? Soltanto il Papa e coloro che hanno letto la lettera originale di suor Lucia la conoscono.

Chi ha un segreto non può rivelarlo con molta leggerezza, come fanno tanti sacerdoti che affermano di conoscere il segreto di Fatima. Che cosa conoscono?" [20].

La Madre dell’eucaristia ha parlato della cruenta e spaventosa guerra in Afghanistan: "Questa notte sono stati soccorsi dai miei due figli, il vescovo e la veggente, tanti bambini. Molti hanno ricevuto il santo Battesimo, diversi si sono salvati e tutti gli altri sono morti insieme alle mamme.

Il lavoro del vescovo e della veggente non è né faticoso né pericoloso, perché è soprannaturale, ma lascia nel loro cuore uno strascico di tristezza, di amarezza e di sofferenza" [21].

Il mese di ottobre si è chiuso con un fatto estremamente significativo.

In una visione Marisa ha visto, non era la prima volta, il futuro Papa che farà rinascere la Chiesa. La Madonna le ha detto: "Questo è il nuovo Pietro che governerà la nuova Chiesa" e l’ha invitata a cantare il "Tu es Petrus".

Noi sappiamo che Marisa sa chi sarà questo futuro Papa da moltissimi anni.

I mesi passavano e aspettavamo con sempre maggior ansia che Dio iniziasse i suoi interventi, tante volte promessi. In alcuni membri della comunità era presente una certa delusione che li spingeva al continuo lamento: "Perché Dio non interviene? Cosa aspetta?".

Gesù, apparendo il 1° novembre, ha riconosciuto la legittimità della nostra attesa: "Voi aspettate da Dio qualcosa di grande e avete ragione" e poi ci ha posto una serie di domande per farci comprendere che ancora non è arrivato il tempo né sono maturate le condizioni per gli interventi di Dio: "Io cosa posso dirvi se il mondo intero sta andando in rovina? Cosa posso fare? Dovrei fare qualcosa solo per questo piccolo gregge? Quale sarebbe la sorte di tutti gli altri uomini, incominciando dal Papa? Cosa sta succedendo nel mondo?".

Infine ci ha invitato a riporre la nostra speranza in Dio: "Quando dico che Dio mantiene sempre la parola, dovete crederci".

Dio Padre ha parlato della situazione cui è giunto il mondo due giorni dopo suo Figlio: "Sono stufo di vedere tanto sudiciume sul mondo che ho creato e di cui gli uomini ancora non si accorgono. Il sudiciume parte ugualmente dai giovani, dagli adulti e dagli anziani".

A Don Claudio che aveva ultimato la lettura e la spiegazione dei vangeli sinottici ed era incerto quale libro del Nuovo Testamento far conoscere durante gli incontri biblici, Dio ha suggerito: "Conoscete il grande Paolo".

Gesù ha anche parlato dell’orrendo conflitto in Afghanistan: "La guerra è brutta, continua, e gli uomini fanno a gara a chi ha più armi, a chi è più forte, a chi guadagna di più" e ha aggiunto che "la guerra è presente anche nelle famiglie, tra parenti, tra amici, tra comunità, perché ovunque ci sono calunnia e diffamazione" [22].

La Madonna ha voluto far chiarezza su certe affermazioni dei terroristi islamici: "Quei banditi continuano a lottare e a uccidere con estrema leggerezza. Dicono che, morendo, vanno in Paradiso, ma come possono affermare questo se uccidono i bambini e le loro mamme?".

Inoltre, perché i membri della comunità conoscessero con precisione le atrocità che venivano commesse in Afghanistan da tutte le parti in conflitto, la Madonna ha incaricato Marisa di raccontare ciò che il vescovo e lei facevano quando, in bilocazione, andavano in quella martoriata nazione [23].

Il 16 novembre "Il Tempo", quotidiano di Roma, ha pubblicato due articoli, corredati da foto, scritti da Romano Cappelletto.

Il giornalista è stato molto preciso ed obiettivo nel presentare la nostra storia e l’intervista rilasciata da Selenia, presidente del gruppo dei giovani.

La Madre dell’eucaristia, apparendo la domenica seguente, ha detto: "Non posso non complimentarmi con colei che è stata intervistata dal giornalista. Questa intervista ha fatto più bene di quanto sperasse il cronista. Moltissime persone l’hanno letta, sono rimaste meravigliate e qualcuno ha esclamato: "Come può un alto prelato agire in questo modo verso delle semplici persone?". Chi ha letto il giornale è stato colpito più che dal racconto del cronista, dall’intervista che è stata molto buona" [24].

Infine a noi, meravigliati per il fatto che questa volta i giornalisti avessero riportato fedelmente quanto avevamo detto e il Vicariato non si fosse opposto alla pubblicazione di articoli a noi favorevoli, la Madonna ha detto: "Voi sapete che i giornalisti sono abbastanza furbi da girare il discorso sempre in loro favore, ma questa volta non è stato così e il Vicariato non ha detto nulla, non ha reagito, non ha proibito. Voi non conoscete il motivo, lo saprete a suo tempo, adesso godete" [25].

La Madre dell’eucaristia ci ha ripetuto che diversi sacerdoti si sono ricreduti nei riguardi del vescovo e della veggente.

Hanno cominciato seriamente ad accettare i miracoli eucaristici, le apparizioni della Madre dell’eucaristia e l’episcopato di Don Claudio, riconoscendo la loro origine soprannaturale.

Ma purtroppo, sempre a causa della benedetta paura, non parlano, non agiscono, non vengono nel luogo taumaturgico.

La conclusione della Madonna è stata la seguente: "Se tutti coloro che credono in questo luogo si facessero avanti e dicessero al proprio superiore: "Cosa stiamo dicendo? Cosa stiamo facendo?", tutto cambierebbe e sarebbe più facile per voi" [26].

Don Claudio e Marisa, per volontà di Dio, oltre che in Afghanistan si sono recati anche in un'altra terra martoriata: "Questa notte i miei due figli, scelti da Dio, partiranno per il Kosovo. Voi pregate non perché corrono dei pericoli, ma affinché non vedano ancora scene così strazianti da soffrire" [27].

l’ultima domenica di novembre abbiamo commemorato il miracolo eucaristico avvenuto il 26 novembre 1995, il più osteggiato, il più denigrato e ridicolizzato.

La Madonna ha ricordato: "Quel giorno lo Spirito Santo è intervenuto e con una forte pioggia ha scacciato coloro che volevano distruggervi" [28].

Nella festa di Cristo Re il vescovo ha dato il mandato di ministri straordinari dell’eucaristia ad altri due nostri giovani, ai quali la Madre dell’eucaristia, facendo gli auguri, ha detto: "Chi ha il mandato di portare l’eucaristia ai malati deve avere nel cuore una grande gioia".

Il Signore durante il mese di novembre ha chiesto a Marisa di vivere la passione diverse volte e, in coincidenza con la novena in preparazione alla festa dell’immacolata e per tutto l’avvento, le ha anche chiesto di vedere la Madonna solo nei giorni stabiliti per tutti.

Dio ha spesso promesso che avrebbe ribaltato la nostra situazione da perseguitati a vincitori e soprattutto avrebbe fatto trionfare il nostro vescovo. Ma poiché il tempo passava e la nostra situazione non cambiava, diversi membri della comunità hanno cominciato a tentennare e ad entrare nello stato d'animo dei discepoli di Emmaus.

La Madonna è intervenuta per risollevarci il morale: "Dio ha detto tante cose, alcune devono ancora avverarsi, ma non dubitate, abbiate fiducia in Lui" [29].

La prima domenica d'Avvento padre Pio ci ha portato la lettera di Dio. Il contenuto della lettera è forte e preoccupante. Padre Pio si è lamentato perché "i sacerdoti fumano, parlano male del vescovo ordinato da Dio, difendono coloro che si comportano male e mancano al sesto comandamento. Ho visto i miei frati ballare con donne della televisione balli non consoni, per non dire altro. Il signor Ruini ormai ha divulgato per tutta l’italia, a tutti i vescovi, e anche fuori dei confini nazionali calunnie e cattiverie contro Don Claudio. I gruppi di padre Pio non sono venuti nel luogo taumaturgico per paura di perdere il proprio terreno, il proprio orticello. Gli uomini della Chiesa fanno tanto sfarzo e lusso, sprecano molto denaro e continuano a prendere iniziative che non servono per edificare la Chiesa, ma per raccogliere masse di persone" [30].

Di fronte ad una situazione così triste, c'è una realtà luminosa: "Sappiate che la Madre dell’eucaristia è conosciuta in tutto il mondo. Ovunque ci sono cappelle dedicate alla Madre dell’eucaristia, ovunque ci sono gruppi di preghiera "Madre dell’eucaristia"" [31].

Il 2 dicembre Fabrizio e Giulia si sono scambiati la promessa di matrimonio.

La Madre dell’eucaristia ha allargato il suo manto materno su i due nostri giovani nel momento più suggestivo della cerimonia e ha detto: "Benedico gli anellini di questi giovani che devono segnare l’inizio di un cammino verso il matrimonio, verso la santità, con sincerità, con lealtà, con coraggio" [32].

l’antivigilia della Festa dell’immacolata Concezione la Madre dell’eucaristia ha fatto un breve accenno all’ultimo colpo di satana e ha rinnovato l’annuncio del suo trionfo: "Voi avrete una sofferenza enorme, ma io trionferò con le anime che hanno amato Gesù Eucaristia. Non vi so dire quando e come, ma trionferò, così ha detto Dio Padre" [33].

Don Claudio aveva promesso alla comunità che avrebbe solennemente esposto il capello donatogli dalla Madonna il giorno dell’immacolata. Il capello era custodito in un luogo sicuro, del quale era a conoscenza solo il vescovo che ogni tanto andava a controllare la preziosa reliquia.

Il 7 dicembre Don Claudio ha deciso di prendere il capello per spostarlo dalla scatolina di cartone in un contenitore più appropriato. Si è recato dove era custodita la preziosa reliquia, ma non l’ha trovata. È stato assalito dalla domanda: "Che fine ha fatto il capello della Madonna?".

Aiutato da Marisa e da alcuni giovani ha rovistato tutti i possibili posti in cui poteva, per sbaglio e per distrazione, aver provvisoriamente depositato la scatolina di cartone.

Più passava il tempo e più le ricerche si mostravano inutili; il capello ed il suo contenitore sembravano essersi volatilizzati.

Alla fine, esausto e teso, Don Claudio si è dovuto arrendere ed ha esclamato con sofferenza: "È inutile continuare le ricerche. Ma chi ha preso il capello?". Marisa per consolare il vescovo ha detto: "Pazienza. Speriamo che la Madonna ne porti un altro". Aveva appena finito di pronunciare la frase, che Don Claudio ha sentito fortemente il profumo della Madonna, subito dopo avvertito anche da Marisa.

Il vescovo e la veggente si sono guardati negli occhi senza fiatare. Don Claudio ha pensato: "Forse la Madonna ha depositato un altro capello nel nuovo reliquiario". Per paura di ricevere un'amara delusione, il vescovo non l’ha subito aperto, ma, poiché il profumo persisteva, è stato costretto ad aprire la scatola di cartone che proteggeva il reliquiario. Attraverso il vetro del reliquiario ha visto ciò che conteneva ed ha esclamato: "Il capello!".

Il grido è stato così forte che sono accorse le persone che erano in casa e alle quali il vescovo lo ha mostrato con gioia ed emozione.

L'8 dicembre la basilica era più gremita del solito perché ci avevano raggiunto i membri dei diversi gruppi di preghiera "Madre dell’eucaristia" sparsi lungo la penisola italiana. Si è rinnovata la teofania trinitaria; Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo, circondati dagli angeli e dai santi, si sono manifestati sotto le sembianze di tre Gesù a Marisa.

Prima ha parlato Gesù che ci ha invitato "a spargere qualche Ave Maria qua e là, lungo il cammino, perché questa benedetta guerra continua ad andare avanti e i grandi capi non si preoccupano di coloro che muoiono.

I miei due figli, andati in bilocazione dove c'è la guerra, hanno visto tanti morti, miserie, tanti bambini straziati, spezzati e i corpi sparsi sulla terra. I soldati, pronti alla battaglia, camminano sopra questo tappeto di morti".

La Madre dell’eucaristia ha parlato del capello: "Voglio spiegarvi qualcosa del mio capello. Il vostro vescovo vi dirà ciò che lui e Marisella hanno vissuto a causa del mio capello prima fuori e poi a Roma. Questa è l’unica mia reliquia su tutta la Terra. Nessuno ha una mia reliquia, nessuno ha un mio capello, un capello fuso con quello di Giuseppe e del Bambino Gesù.

Qualcuno si è appropriato dell’altro capello, forse il demonio, ma non posso dire di più. Il vostro vescovo vi spiegherà tutto".

Don Claudio, dopo aver esposto dettagliatamente la storia del capello, ha concluso dicendo: "È l’unica reliquia non solo di una persona che ha vissuto sulla Terra, ma dell’unico corpo, oltre a quello di Gesù, presente in Paradiso".

Alla fine della santa Messa tutti i fedeli hanno baciato il reliquiario con il capello della Madonna, sorretto da Marisa, ed hanno sentito che emanava un profumo dolce e gradevole.

La preziosa reliquia ora è gelosamente custodita dal nostro vescovo. Un domani sarà esposta nella basilica che sorgerà a Roma per accogliere i numerosi pellegrini provenienti da ogni parte del mondo e verranno nella Città Eterna per adorare l’eucaristia che ha sanguinato, venerare il capello della Madonna e visitare il luogo taumaturgico santificato dalla presenza della SS. Trinità, di Gesù, della Madre dell’eucaristia, degli angeli e dei santi.

Il 13 dicembre la Madre dell’eucaristia ci ha portato un’importante e forte lettera di Dio. Con sofferenza ed apprensione la Madonna, a nome di Dio, ci ha esposto la critica situazione della Chiesa. A causa dell’importanza e delicatezza dell’argomento evitiamo di fare il commento e ci limitiamo a riportare i brani più significativi della lettera di Dio.

"La guerra continua, l’uomo si distrugge e i potenti si arricchiscono. La guerra continua anche tra cardinali e vescovi, come vi ho detto in altri messaggi e come ho predetto a Fatima. La guerra tra loro è iniziata da tempo, cercano di nasconderlo, ma non possono. Addirittura tentano di mettere in croce colui che comanda in tutto il mondo senza riuscirvi, per ora.

Nella mente di Dio è presente ciò che succederà e non sarà bello. Quando ne ho parlato alcuni anni fa, non tutti avete compreso che avrebbero lottato cardinali contro cardinali e vescovi contro vescovi, ma ora stanno combattendo addirittura contro il Papa.

Il vostro vescovo è stato bersagliato e continua ad essere bersagliato. Don Claudio è il vescovo più vicino al Santo Padre. Ora prendono di mira anche il Papa.

I massoni, ricchi e potenti, si sono impossessati delle radio cattoliche, abbracciano tutta Medjugorie e sono pronti a lottare, ma per difendere chi? I deboli, i poveri? No. Per difendere se stessi e per arricchirsi. Dopo aver calunniato gli innocenti e gli onesti recitano il santo Rosario, celebrano la santa Messa, fanno le catechesi.

Chi non fa parte della massoneria ha due possibilità: tacere o morire".

Nella comunità si è creata una sensazione indefinita e una paura notevole a causa di strane voci che ripetevano che nel giro di poco tempo le autorità ecclesiastiche avrebbero assestato al nostro vescovo un colpo definitivo. Sappiamo che deve certamente arrivare l’ultimo colpo di satana, ma non sappiamo quando.

La Madre dell’eucaristia ha evidenziato la paura latente di alcuni membri della comunità: "Qualcuno ha il terrore che il pastore venga bastonato e le pecore disperse". Ed ha aggiunto: "Nel 1973 ho detto ai miei due figli: "Resterete soli"" [34].

Infatti la feroce opposizione del Vicariato di Roma ha scoraggiato molti fedeli e diversi sacerdoti a venire a pregare nel luogo taumaturgico.

Nel periodo dell’avvento Marisa ha sofferto la passione ed è stata anche assalita con furore dal demonio.

Il vescovo, non appena si accorgeva che erano in atto gli assalti infernali, interveniva immediatamente per ordinare al demonio, in nome di Dio, di allontanarsi.

Don Claudio ci ha confidato che diverse volte è accorso sentendo il rumore provocato dagli schiaffi e dalle percosse.

Il 23 dicembre la Madre dell’eucaristia ci ha parlato di padre Pio: "Padre Pio per noi era santo già sulla Terra. Lui è qui e sorride candidamente, anche se a volte sulla Terra mostrava occhi burberi. Era forte, duro, coraggioso e pronto a lottare contro tutto e tutti, ma era più aiutato di questi due miei figliolini che invece sono soli a combattere. Padre Pio aveva tanti fraticelli accanto che l’aiutavano" [35].

Il santo di Pietralcina ci ha fatto conoscere la grande sofferenza patita da Marisa durante la notte: "La passione che ha vissuto la vostra sorella questa notte è stata una delle più forti. Il sangue usciva da tutte le parti e lei, raccomandandosi a Dio, chiedeva aiuto per toglierlo e per non svegliare né turbare nessuno. Noi tutti abbiamo chiesto a Dio Padre di mandare la Mamma a pulire il suo corpo insanguinato, affinché gli altri non vedessero, perché non è una vista piacevole. Voi non potete capire quanto abbia sofferto, ma io sì, io ho passato la sua sofferenza" [36].

È arrivato finalmente il giorno di Natale e la Madre dell’eucaristia, come avviene ogni anno, ha dato in braccio il piccolo Gesù a Marisa, che con tanto amore e delicatezza l’ha stretto sul cuore. Quando ha restituito il divin Bimbo alla Mamma, ha notato che il piccolo giocava con i capelli della Madonna, come fanno tutti i piccini con le proprie mamme.

Durante l’ultima apparizione dell’anno 2001 la Madre dell’eucaristia si è rivolta ai sacerdoti per invitarli a celebrare la santa Messa con amore, fede e devozione, senza correre né mangiarsi le parole.

Alla fine ha voluto che Don Claudio la benedicesse "perché lui è sacerdote ed io non lo sono" [37].

Il 10 gennaio 2002 la Madre dell’eucaristia ha dato un annuncio, inaspettato e imprevisto, capace di cambiare il corso della Storia.

Durante un'apparizione riservata al vescovo e alla veggente ha detto loro: "Miei cari figliolini, avete riportato la vostra vittoria. Tu, Eccellenza, hai vinto per la tua forza e il coraggio di combattere coloro che non vivono in grazia. Tu, Marisella, hai vinto per la tua immolazione vissuta nel silenzio e nel nascondimento".

Marisa ha visto davanti a sé una grande scritta che riproduceva in oro le seguenti parole di Dio: "Il mio sacerdote prediletto, il mio vescovo, ordinato da Me, ha riportato vittoria".

La Madonna ha aggiunto: "Molte persone conoscono questa vittoria, ti stimano e ammirano il tuo coraggio". Infine ha ringraziato anche nonna Iolanda per le sofferenze che offre a Dio per il vescovo e la veggente.

Poco dopo, nell’apparizione per i membri della comunità, ha detto: "Le vostre preghiere hanno portato alla vittoria il mio figlio prediletto, il mio vescovo, il vostro vescovo".

Durante l’intero mese di gennaio la Madonna ha parlato diverse volte della vittoria che è grandiosa ed abbraccia tutta la Chiesa: "Voi sapete che la roccia di questa vittoria è il vostro vescovo e, voglio aggiungere, anche la vostra sorella che ha chiesto di soffrire nel silenzio e nel nascondimento. Auguri al grande vescovo, auguri a te, figlia mia, auguri a tutti voi qui presenti; la Madonna vi ringrazia" [38].

"Il vescovo ha paura di dire che lui è la roccia della Chiesa. È la roccia perché ha combattuto molti anni, sempre solo a lottare, a difendere la verità e soprattutto l’eucaristia. La vittoria è stata riportata proprio per il suo coraggio e la sua forza" [39].

Poiché diversi membri della comunità non ne avevano ben compreso il significato, la Madre dell’eucaristia ha incaricato il vescovo di darne la spiegazione: "Spero che Sua Eccellenza spieghi con parole semplici in cosa consiste la vittoria che ha riportato lui in prima persona e tutti voi che lo seguite" [40].

Il giorno 20 gennaio 2002 il vescovo ha esaudito il desiderio espresso dalla Madonna ed ha spiegato durante la catechesi domenicale che precede l’apparizione, qual è l’esatto significato da attribuire all’espressione: "aver riportato vittoria", che si è compiuta attraverso due fasi.

Innanzi tutto è stato impedito che si realizzasse il piano diabolico-massonico. Tale piano, portato avanti per decenni da ecclesiastici massoni con pervicacia e determinazione, consisteva nell’eliminazione dell’eucaristia e nell’abolizione del culto eucaristico.

Per questi nemici di Dio e della Chiesa l’eucaristia non doveva essere considerata né attualizzazione e realtà del sacrificio di Cristo in Croce né presenza reale del corpo, sangue, anima e divinità di Gesù, ma semplicemente un ricordo e una vuota commemorazione di un evento distante secoli dal presente.

Questi seguaci del demonio per arrivare al loro scopo avevano preparato un piano che doveva realizzarsi gradualmente, percorrendo tappe intermedie.

Umanamente parlando il progetto diabolico-massonico aveva tutte le garanzie per realizzarsi, perché i suoi sostenitori occupavano cariche molto importanti nella Curia Romana, erano vescovi di molte diocesi in Italia e all’estero, erano preposti ad importanti uffici a livello centrale e periferico della Chiesa ed erano presenti numerosi nella diplomazia vaticana.

Tale piano inizialmente prevedeva l’abolizione dei primi nove venerdì del mese e dei primi cinque sabati del mese. Poi imponeva di far diminuire fino a scomparire la catechesi e la predicazione centrata sull’eucaristia. Successivamente ordinava la scomparsa dell’adorazione, spostando l’eucaristia dall’altare maggiore ad altari o cappelle laterali.

Inoltre caldeggiava la proibizione di celebrare la santa Messa qualora fossero presenti pochi fedeli e sostituiva la celebrazione della santa Messa con la Parola di Dio, come se fossero tra loro inconciliabili.

Nei seminari gli insegnanti presentavano l’eucaristia come vuota commemorazione della morte di Cristo e in diverse parrocchie i catechisti insegnavano ai bambini che l’eucaristia "era un pane benedetto".

Il traguardo finale di questo piano diabolico-massonico consisteva nell’eliminare completamente l’eucaristia.

La Madre dell’eucaristia ha detto che gli ecclesiastici affiliati alla massoneria volevano addirittura abolire il III e il VI comandamento.

Questi sventurati hanno profanato l’eucaristia celebrando messe nere. Molte ostie con i segni della profanazione o sottratte alla profanazione sono state portate da Gesù, dalla Madonna, dagli angeli e dai santi nel luogo taumaturgico.

I nuovi Giuda, non potendo manifestare pubblicamente il loro odio contro l’eucaristia, l’hanno rivolto contro il vescovo e la veggente che hanno ricevuto da Dio la missione più grande nella Storia della Chiesa: far conoscere, amare e trionfare Gesù Eucaristia.

Difatti hanno organizzato complotti ed attentati per eliminare fisicamente Don Claudio e Marisa, hanno combattuto ferocemente le apparizioni mariane e i miracoli eucaristici avvenuti nel luogo taumaturgico, hanno orchestrato campagne di calunnie e diffamazioni contro il vescovo e la veggente, hanno impedito alle persone di venire a pregare da noi.

Inoltre sono riusciti a bloccare servizi televisivi e articoli giornalistici che si erano espressi in modo rispettoso sui fatti di Via delle Benedettine ed hanno pagato dei giornalisti per diffondere calunnie nei riguardi di Don Claudio e Marisa.

La vittoria del vescovo e della veggente non consiste solo nell’aver bloccato la realizzazione dello sciagurato progetto, ma anche nell’aver generato un forte impulso, una rinnovata attenzione, un'ardente fede e uno straordinario amore nella Chiesa verso l’eucaristia.

Oggi i sacerdoti, i vescovi e i cardinali parlano molto di più e più frequentemente dell’eucaristia rispetto al passato. Fanno catechesi più chiare ed approfondite per cui i fedeli hanno cominciato a capire la centralità, l’importanza e la necessità dell’eucaristia nella vita del singolo, della famiglia, della comunità religiosa, delle Chiese particolari e della Chiesa Universale.

La partecipazione alla santa Messa nei fedeli è sempre più cosciente e convinta non solo nelle feste di precetto, ma anche nei giorni feriali. È stata intensificata con successo l’adorazione eucaristica che vede sempre più numerosi giovani stringersi intorno all’eucaristia.

Sono state restaurate anche le veglie eucaristiche notturne. Si sono moltiplicati i congressi eucaristici, sono sempre più frequenti le processioni eucaristiche e sempre più seguiti i dibattiti, le tavole rotonde, i seminari sull’eucaristia.

Nelle università ecclesiastiche dove studiano i futuri sacerdoti, gli insegnanti impartiscono lezioni sull’eucaristia meno fredde ed elaborate, ma più vive e partecipate.

Infine si è realizzato ciò che Don Claudio ha definito "il capolavoro di Dio": i sacerdoti, i vescovi e i cardinali massoni sono stati costretti, per non farsi scoprire, ad allinearsi con i difensori dell’eucaristia e a mostrare attenzione e attaccamento verso l’eucaristia e per dimostrare che i rimproveri della Madre dell’eucaristia non erano rivolti a loro, si sono trasformati in predicatori, animati da zelo e fervore eucaristico.

Anche se non amano l’eucaristia, hanno organizzato giornate eucaristiche, hanno presenziato ai congressi eucaristici, hanno parlato e scritto del mistero eucaristico fingendo di onorarlo e amarlo. Per le loro omelie e per i loro scritti hanno utilizzato i messaggi della Madre dell’eucaristia e i pensieri e le riflessioni prese dalle catechesi del vescovo, senza mai citare la fonte.

Questi ecclesiastici, ai quali ben s'addice il termine "ipocriti", quando sono ripresi dalla TV assumono atteggiamenti devoti e pii, con i quali certamente non possono ingannare Dio, ma indurre i fedeli ad essere raccolti.

Don Claudio ci ha confessato che quando vede questi lupi in veste di agnello nei servizi televisivi o legge le loro omelie riportate dai giornali, non può trattenere un sorriso di compiacimento, perché solo Dio è in grado di servirsi dei suoi nemici per far diffondere la conoscenza e l’amore all’eucaristia.

Tutto questo Don Claudio ha detto nella catechesi del giorno 20 gennaio.

La Madre dell’eucaristia, apparendo dopo la catechesi, ha detto: "Miei cari figli, ciò che ha riferito il vescovo è molto importante. Cercate di capire e mettere in pratica quanto ha detto".

Mentre stiamo andando in stampa, apprendiamo dai giornali che il 17 aprile 2003, in occasione del Giovedì Santo, sarà presentata un nuova enciclica, la quattordicesima, dedicata interamente all’eucaristia, per ricordare che nel pane e nel vino consacrati è realmente, ma misteriosamente presente Cristo in corpo, sangue, anima e divinità.

l’eucaristia deve essere nel centro della Pastorale per irradiare la sua forza sovrannaturale in tutti gli ambienti cristiani.

Anche se la pratica eucaristica è ancora oggetto di abusi in molte parti del mondo, persino nelle basiliche e nella chiese di Roma, finalmente è iniziato il periodo più intensamente eucaristico della Storia della Chiesa. Preghiamo Dio che i nuovi pastori della nuova Chiesa condividano, continuino e intensifichino l’azione scaturita dal cuore del vescovo e della veggente.

La Madonna ci ha anche comunicato che le lotte e le sofferenze non sono finite: "Certo il demonio continuerà a tentare e qualche uomo della Chiesa continuerà a fustigare, perché l’ultimo colpo di Satana non è arrivato, a meno che le vostre preghiere, adorazioni, digiuni e fioretti possano arrivare ad evitarlo" [41].

Per questo Don Claudio ci ha esortato a non riposare sugli allori, ma a difendere la verità e a proteggere l’eucaristia, anche a costo dell’onore, della fama, della salute e, se fosse necessario, della stessa vita.

Siamo pronti a lottare e a soffrire ancora, sostenuti come siamo dalla certezza che "Christus vincit, Christus regnat, Christus imperat".

La Madre dell’eucaristia, la migliore maestra della vita soprannaturale, ci ha consigliato, insegnato, aiutato a vivere l’annuncio della vittoria, senza inorgoglirci.

"Non inorgoglitevi, ci sia in voi gioia, perché lo meritate, ma restate sempre semplici ed umili. Come ha detto il vostro vescovo, quando c'è il sole nel cielo, cioè Gesù, la luna, ossia io, scompare; così anche la vostra sorella quando c'è il vescovo, vuole scomparire" [42].

Il vescovo e la veggente, per volere di Dio, sono andati in bilocazione in Argentina a portare aiuto e conforto a quel popolo, tormentato dalla più tremenda crisi economica.

Marisa, all’inizio del nuovo anno, ha vissuto diverse volte la passione per la rinascita della Chiesa e per queste atroci sofferenze ha ricevuto i ringraziamenti della Madonna: "Marisella, voglio dirti grazie per quello che fai per la Chiesa e per aver donato tutta te stessa a Dio. La tua vocazione non è un sacramento, ma sorregge il sacramento grande, bello e importante che i miei figli prediletti vivono in grazia" [43].

Alcuni sacerdoti di Roma, tra questi tre ex-compagni di seminario del nostro vescovo, hanno telefonato a Don Claudio per annunciargli che mentre prima seguivano con scetticismo le nostre vicende, in seguito si erano ricreduti perché "è impossibile che una sola persona abbia tanta forza e coraggio da opporsi ai più potenti uomini della Chiesa, senza mostrare mai il più piccolo segno di cedimento".

Il 31 gennaio, in occasione della sua festa, S. Giovanni Bosco, che accompagna quasi sempre la Madre dell’eucaristia nella apparizioni a Marisa, dopo molto tempo ha rivolto un breve messaggio: "Io, Don Bosco, vorrei tanto parlare a tutti i miei sacerdoti, coloro che sono stati chiamati da Gesù e non rispondono, non amano e non sanno parlare ai grandi. Sanno giocare solo con i piccoli e quando devono dire qualcosa ai grandi, ed anche ai giovani, i miei sacerdoti lasciano molto a desiderare. Vi invito a pregare per la mia congregazione, per tutti i salesiani".

Un salesiano, arrivato ad occupare un posto di grande responsabilità nella Chiesa, sarà uno dei tre artefici dell’ultimo colpo di satana contro il nostro vescovo.

A causa della persistente campagna di calunnie e diffamazioni contro il luogo taumaturgico, le persone non solo non aumentavano, ma diminuivano, e questo provocava nel vescovo e nella comunità sofferenza ed amarezza; Gesù allora ci ha voluto incoraggiare: "Arriverà il momento in cui tante anime verranno in questo luogo e sarà vostro compito accoglierle" [44].

La vittoria annunciata dalla Madonna il 10 gennaio "è una vittoria soprannaturale, ma diventerà anche umana, perché ovunque si sente parlare della vittoria del vescovo ordinato da Dio, della veggente e di voi che siete sempre presenti qui a pregare" [45].

Il Signore ci ha detto più volte che come ha trionfato l’eucaristia, così anche noi trionferemo e questo trionfo sarà visibile e documentabile; comunque prima satana sferrerà contro di noi il suo ultimo terribile colpo.

L'11 febbraio abbiamo celebrato la giornata dell’ammalato, ma non abbiamo visto nessun ammalato venire nel luogo taumaturgico per ricevere la benedizione dell’eucaristia che ha sanguinato, come ha riconosciuto la Madonna che ci ha chiesto di organizzare la giornata: "Avevo sperato di vedere questa basilica piena di ammalati, ma dobbiamo accontentarci di pregare per coloro che non sono venuti. Non potete immaginare in quanti luoghi festeggiano la Madonna di Lourdes, e lì portano gli ammalati, ma io non ci sono, io sono qui con voi e mi accontento di poche persone".

Marisa durante la Quaresima ha vissuto quotidianamente la passione: "La vostra sorella in questo periodo vive la passione giorno e notte, ma sa nasconderlo molto bene, sa scherzare, ridere e fare anche battute spiritose. Credetemi, la sofferenza è la più forte e terribile, ma con la passione si ottengono tante grazie" [46].

"So che per te, Marisella, questo periodo di Quaresima è molto difficile e duro, tanto che neanche i più grandi santi hanno provato ciò che stai provando. Tu soffri per la Chiesa, per le anime e per il Papa" [47].

La Madre dell’eucaristia ci ha fatto sapere che molti sacerdoti ora organizzano turni dei fedeli per l’adorazione eucaristica e preparano la catechesi "leggendo i messaggi, anche di nascosto. Voi siete delle piccole luci ed insieme avete formato una luce grandissima per tutte le parrocchie, le chiese dove si fa adorazione. Tante piccole luci messe insieme hanno formato una grande luce" [48].

"Il motivo per cui Dio ancora non compie ciò che ha promesso è perché vuole la conversione, soprattutto degli uomini della Chiesa. Costoro hanno paura di un semplice sacerdote a cui Dio ha dato l’episcopato e tutti i poteri. In loro scatta l’invidia che arriva alla calunnia e diffamazione" [49].

Ecco alcune calunnie più frequenti rivolte al nostro vescovo da coloro che gli hanno voltato le spalle e l’hanno tradito: "È troppo severo, troppo intransigente, troppo duro". La Madre dell’eucaristia ha preso anche in questo caso le difese di Don Claudio: "State conoscendo S. Paolo, uomo forte, leale, sincero e anche burbero. Vorrei che al momento opportuno il vostro vescovo fosse un pochino più energico, per far entrare nelle vostre teste ciò che dice" [50].

Don Claudio ama moltissimo S. Paolo e l’ha preso come modello per il suo episcopato. Durante gli incontri biblici del mese di febbraio ha parlato con tale trasporto di S. Paolo che la Madonna ha riconosciuto: "Ciò che ha detto il vostro vescovo è importantissimo e bellissimo" e ha costituito un parallelo "tra Paolo e Claudio. Ciò che avete ascoltato non si riferisce solo a Paolo, ma anche a Claudio" [51].

Il 28 febbraio abbiamo iniziato la novena in preparazione alla festa del sacerdozio, che ogni anno celebriamo in occasione dell’anniversario dell’ordinazione sacerdotale di Don Claudio.

l’intero mese di marzo ha ruotato intorno a due importanti avvenimenti: 1) l’esaltazione della figura di S. Giuseppe; 2) la manifestazione visibile e la sanguinazione delle stimmate invisibili di Marisa.

Marzo si è aperto con la celebrazione della festa del sacerdozio e si è chiuso con la solennizzazione della settimana santa, culminata nella Pasqua di Resurrezione.

In seguito a tutto ciò che la Madonna ci ha detto e raccontato del suo amato e casto sposo, il nostro vescovo ha coniato l’invocazione: "S. Giuseppe, custode dell’eucaristia, prega con noi". Andiamo con ordine ed elenchiamo i passaggi ed i motivi per cui Don Claudio è arrivato a creare la suddetta invocazione.

Nella lettera di Dio del 2 marzo scorso la Madre dell’eucaristia ci ha rivelato un fatto mai conosciuto in duemila anni di storia della Chiesa: "Quando Gesù è morto, il mio amato sposo era accanto a me, in spirito, e mi aiutava con le sue dolci parole, come aveva sempre fatto durante la vita. Quando Gesù è risorto il mio amato sposo era sempre accanto a me". E il 3 marzo ha continuato: "Ieri ho iniziato a parlarvi del mio amato sposo Giuseppe e vi ho detto che lui era presente durante la passione, la morte e la risurrezione di Gesù; era accanto a me e mi aiutava e sorreggeva".

Con questa rivelazione la figura di San Giuseppe cresce e si colloca in una posizione ancora più alta e importante rispetto a quella che gli avevano attribuito nel passato.

La Madre dell’eucaristia ha espresso il desiderio di far trionfare il suo amato sposo nella Chiesa.

Questa è la volontà di Dio e il nostro vescovo ha accolto con gioia questa nuova missione: "Vedo che il mio amato sposo non è tanto acclamato, invocato, pregato. Gli uomini si ricordano di lui solo quando arriva la sua festa; invece è un personaggio molto importante della storia della Chiesa; ed è molto importante in Paradiso. Egli ha fatto tante grazie, tutto ciò che è stato chiesto per sua intercessione è stato ottenuto. Il mio amato sposo è una persona silenziosa, umile, nascosta. Come ha vissuto durante la vita terrena, continua a vivere nello stesso modo in Paradiso e a pregare per tutte le persone che hanno bisogno. Vorrei tanto che voi faceste qualcosa per far trionfare il mio amato sposo Giuseppe, perché dopo Gesù e me, anche se vorrei metterlo avanti a me, viene lui e poi tutti gli angeli e i santi" [52].

Il vescovo ci ha spiegato che per secoli S. Giuseppe è stato onorato solo come "sposo della beata vergine Maria". Pio IX l’ha dichiarato "protettore della Chiesa", Pio XII ha voluto che venisse festeggiato e invocato come "Giuseppe lavoratore" e Giovanni XXIII ha inserito il suo nome nel Canone Romano. Oggi, dopo l’annuncio della Madonna, possiamo attribuire al suo sposo un nuovo titolo, il più grande, quello di "Santo custode dell’eucaristia" proprio per essere stato particolarmente premuroso e attento nel custodire Gesù durante la sua vita terrena.

Maria, fin dal primo istante del suo concepimento, sapeva che sarebbe diventata la Madre di Dio; Giuseppe, invece, non conosceva la missione che il Signore gli aveva riservato, ma ad essa è stato preparato negli anni della sua giovinezza attraverso la preghiera, il silenzio, la lettura e la meditazione delle sacre scritture. Dio ha forgiato questa creatura secondo il suo stile, l’ha chiamata a Sé, immergendola in una familiarità e intimità particolare e l’ha guidata lungo la via della santità.

All’incontro con Maria è seguito il loro matrimonio casto, come entrambi avevano desiderato. Dopo l’annunciazione, nei primi mesi del matrimonio, Giuseppe non ha neanche immaginato che il Figlio di Dio fosse presente nel grembo della sposa, e quando in Maria si sono manifestati in modo evidente i segni della maternità, Giuseppe ha avuto una reazione comprensibile. Non riusciva a spiegarsi ciò che vedeva sotto i suoi occhi perché era inconciliabile con la scelta di castità della sua sposa e si è astenuto da qualsiasi giudizio. Quando poi l’angelo, a nome di Dio, gli ha rivelato chi era Colui che Maria portava in grembo, allora è iniziata per i due sposi quella preghiera che noi facciamo di fronte all’eucaristia: hanno adorato Gesù presente in corpo, sangue, anima e divinità in Maria.

Quando i due sposi si sono recati a Betlemme, e lì, per volontà di Dio, doveva nascere il Cristo, i sentieri che hanno percorso sono stati inondati dai loro canti, dalle loro preghiere incessanti a Dio e tante volte Giuseppe ha manifestato il suo amore verso Gesù accarezzando il grembo della sua sposa.

Dopo la nascita verginale del Cristo, il santo custode dell’eucaristia ha intrecciato le sue mani con quelle di Maria e insieme hanno innalzato in alto Gesù offrendolo al Padre. Giuseppe ha accudito il Figlio di Dio, lo ha visto crescere e lo ha difeso dalla cattiveria degli uomini, dai pericoli della vita terrena e dalle intemperie, come ci ha rivelato la Madonna stessa il 19 marzo: "Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto materno, come ha fatto il mio amato sposo quando si alzava tanta sabbia nel deserto e con il suo manto copriva me e il piccolo Gesù; così io ogni volta vi copro tutti" [53].

Quando Gesù a dodici anni si è fermato nel Tempio all’insaputa dei suoi, il custode dell’eucaristia ha condiviso con Maria l’ansia e la sofferenza di aver perso il bene più prezioso.

Giuseppe, anche negli anni seguenti che hanno visto il suo declino, è sempre stato unito al suo Gesù; bastava che alzasse lo sguardo nell’unica stanza che formava la sua casa per vedere Gesù e adorarlo. Il vescovo ci ha spiegato che il punto più alto in cui si è manifestato l’amore di Giuseppe per l’eucaristia è ai piedi della croce. Egli era in spirito vicino alla sua sposa e le suggeriva parole di conforto. In quei momenti tremendi Maria e Giuseppe hanno recitato i salmi, hanno pregato e si sono rivolti a Dio Padre come avevano fatto durante la vita coniugale. Gesù, dal Getsemani fino a quando è stato inchiodato sulla croce, ha visto vicino a sé coloro che aveva tanto amato durante la vita terrena: colei che lo aveva generato e colui che lo aveva protetto e custodito, colei che per diritto naturale era sua madre e colui che per scelta di Dio era suo padre putativo.

Il vescovo ci ha spiegato che quando la Madonna o i santi appaiono a qualcuno sulla Terra, entrano di nuovo a far parte del Corpo Mistico del Cristo e per il principio della solidarietà, per cui se soffre un membro soffrono anche gli altri, patiscono in modo più forte e intenso degli uomini della Terra, poiché sono più vicini a Gesù ed amano in modo puro e disinteressato. Dobbiamo essere riconoscenti e debitori verso il grande e silenzioso Giuseppe, che ha sofferto con Maria durante la passione di suo Figlio e ha condiviso con lei il profondo dolore.

Il vescovo dalla scena dolorosa del Golgota è passato a descriverci quella gioiosa della resurrezione: "Giuseppe ha atteso la risurrezione di Gesù e ha goduto con la sua sposa quando il Figlio di Dio si è manifestato a loro nel fulgore della sua divinità. Ora sappiamo che non c'era soltanto Maria ad attendere il Cristo risorto, ma anche il santo custode dell’eucaristia ed insieme hanno adorato il Divin Risorto. Pensate quale gioia sia stata per Gesù recarsi da sua madre per abbracciare lei e colui che Egli ha chiamato padre.

l’eucaristia è l’attualizzazione della passione, della morte e della resurrezione del Cristo e Giuseppe ha vissuto questo grande momento eucaristico, dono divino ed eterno per questi venti secoli della storia e per i futuri secoli.

Il trionfo dell’eucaristia e quello della Madre dell’eucaristia dovrà, per volontà di Dio, includere anche il trionfo di Giuseppe, di colui che ha sofferto e patito durante la passione e la morte di Gesù e che ha goduto immensamente nel giorno della resurrezione.

Quando noi parliamo dell’eucaristia evochiamo il silenzio, perché Essa è silenziosa presenza dell’uomo-Dio nel tabernacolo. Chi più di Giuseppe ha vissuto la virtù del silenzio interiore?".

Il vescovo ci ha ricordato che diverse volte San Giuseppe ha portato l’eucaristia nel luogo taumaturgico. Inoltre quando la Madre dell’eucaristia appare, insieme al suo sposo, ella al momento di riferirci la lettera di Dio cede l’eucaristia a Giuseppe che l’accoglie tra le sue mani, come aveva abbracciato il piccolo Gesù durante la sua vita terrena.

Il vescovo ci ha descritto ciò che avviene davanti al tabernacolo: "Noi non possiamo, davanti all’eucaristia, non pensare anche al custode e protettore dell’eucaristia. Allargo lo sguardo e vedo il tabernacolo, davanti ad esso è inginocchiata la Madre dell’eucaristia e un po' più indietro c'è l’umile San Giuseppe che ha sempre riconosciuto la grandezza della sua amata sposa. Ogni volta il casto sposo viene invitato dall’immacolata ad avanzare e a collocarsi al suo fianco ed entrambi, la Madre dell’eucaristia e il Custode dell’eucaristia, raccomandano a Gesù, che ne è il fondatore e capo, questa Chiesa che deve rinascere. La Chiesa, come ogni creatura che sta nascendo, patisce le sofferenze del travaglio; una volta che sarà nata non ricorderà più i patimenti della nascita, ma semplicemente vivrà la gioia, perché il dolore sarà dimenticato".

Il vescovo inoltre ha annunciato che nella futura basilica che sorgerà a Roma e sarà dedicata alla Madre dell’eucaristia, ci saranno soltanto due statue: quella della Madre dell’eucaristia e quella del Custode dell’eucaristia, collocate ai lati dell’eucaristia intronizzata in una posizione centrale. Gesù, realmente presente in corpo, sangue, anima e divinità nell’eucaristia, avrà accanto coloro che gli sono stati più vicini durante la sua vita terrena, la passione, la morte e la risurrezione.

Il nostro vescovo non si è mai risparmiato nel manifestare il suo grande amore per San Giuseppe, che così gli si è rivolto: "Mio caro vescovo, sono il tuo Giuseppe. Sono stato incaricato di dirti che dai tanta gioia a Dio Padre, a Dio Figlio, a Dio Spirito Santo con il tuo amore e la tua sofferenza. A volte è difficile far comprendere e accettare alle persone ciò che dici, ma esse sanno che Gesù parla attraverso te. Mi dà gioia sapere che mi ami; io ti aiuto dall’alto del Cielo, come posso. Anch'io, come te, mi sento l’ultimo, ma Dio mi ha collocato in alto, dopo Gesù e Maria" [54].

S. Giuseppe nel giorno della sua festa ci ha comunicato che le anime convertite hanno raggiunto la cifra di 3.250.000.000, e ci ha anche rivelato che il demonio ha tentato di agire in modo bestiale contro il vescovo e la veggente, spingendo persone non in grazia a parlare molto male di loro e ad organizzare complotti per eliminarli.

"È mia grande gioia, soprattutto, vedere il vostro vescovo pieno d'amore, anche se schiacciato da tanta sofferenza. Voi non potete capire fino a che punto soffre e ama, anch'io ho sofferto e ho tanto amato, però quando si ama, la sofferenza si sente di meno.

Dio mi ha detto: "Giuseppe, va' tu dai miei cari figli, vai tu dal vescovo e infondi in lui tanta forza, coraggio e amore, anche se ne ha tanto da dare, da vendere a tutti"" [55].

Eccoci ora al secondo grande avvenimento di marzo: l’apertura e sanguinazione delle stimmate invisibili di Marisa.

È importante premettere alcune precisazioni.

La Madonna è stata la prima persona a ricevere le stimmate invisibili. Colei che è stata sempre intimamente unita al Divin Figlio, ha condiviso con Lui anche le sofferenze della passione.

La Madonna durante il tragitto verso il Golgota è stata sorretta da Giovanni e dalle pie donne, non solo perché schiacciata dalla sofferenza morale, ma anche perché tormentata dalla sofferenza fisica.

Ai piedi della croce Maria è morta misticamente, insieme a Gesù collaborando alla redenzione, come corredentrice.

Di quel venerdì santo Maria ha conservato per tutta la vita sul suo corpo verginale i segni della passione, visibili a Dio, invisibili agli uomini. Lungo la storia della Chiesa molte altre persone hanno avuto le stimmate invisibili che, a volte non spurgando, possono essere più dolorose delle visibili.

Dio, anche senza il consenso dell’uomo, per motivi che Lui solo conosce e a volte comunica anche agli stigmatizzati, rende visibili le stigmate invisibili.

Marisa ha le stigmate invisibili da molti decenni e precisamente prima di incontrare Don Claudio. Molte volte e per periodi più o meno lunghi le sue stimmate si sono aperte ed hanno fatto fuoruscire il sangue e sono apparse non sempre con le stesse modalità.

Molte volte il capo di Marisa è stato trafitto dalla corona di spine, il suo corpo è stato tormentato dalla flagellazione, le mani e i piedi sono stati trafitti dai chiodi, il costato è stato perforato dalla lancia.

Il 4 marzo, verso mezzogiorno, sulla fronte di Marisa si è aperta una ferita, provocata da una spina della corona di Gesù. Nel pomeriggio la ferità sanguinava ancora.

Il giorno dopo, mentre il vescovo celebrava la S. Messa e Marisa la seguiva via radio, assistita da una persona, al momento della consacrazione, alla veggente si sono aperte le stimmate delle mani e dei piedi. Terminata la S. Messa, Don Claudio, informato di quanto era accaduto, si è recato immediatamente dalla veggente e ha visto che il palmo e il dorso delle mani erano lacerati e dalle ferite usciva il sangue. Sul dorso dei piedi si erano formate delle ferite a forma di croce, dalle quali usciva il sangue che emanava un profumo particolare.

Marisa soffriva molto, ma era calma. Si vergognava di quanto le stava accadendo e chiedeva di nascondere tutto con delle garze.

Il giorno ancora seguente il sangue ha continuato a fuoruscire così abbondante che abbiamo dovuto rinnovare le garze più volte.

La mattina del 7 marzo si sono aperti sulla fronte i fori praticati dalla corona di spine, sono stillate abbondanti gocce di sangue che sono colate anche lungo il naso.

L'8 marzo, vigilia della festa del sacerdozio, Marisa ha vissuto per tutta la giornata la passione in modo così cruento e doloroso che in alcuni momenti si accasciava e si accartocciava su se stessa.

La Madre dell’eucaristia ha ringraziato Marisa delle sofferenze che pativa per la conversione dei sacerdoti, delle anime consacrate e di coloro che fanno parte della nostra comunità: "Marisella, la tua sofferenza così cruenta e terribile aiuterà tutte queste anime. Certo, Dio non ha bisogno delle sofferenze, ma tu hai detto il tuo sì, il tuo fiat. Grazie, grazie da parte di tutti" [56].

Per alcuni giorni poi, dal 9 al 13 marzo, Marisa ha continuato a patire la passione in modo incruento: le stimmate si sono rimarginate e sono rimaste visibili, pur non emettendo più sangue.

Dal 14 fino al 30 marzo, sabato santo, si sono riaperte le ferite della fronte, le stimmate delle mani e dei piedi e la ferita del costato. Notte e giorno Marisa è stata unita alla passione di Gesù e le stimmate hanno sanguinato in modo così abbondante che le garze, i guanti e i calzini dovevano essere cambiati più volte al giorno.

Gesù e la Madonna hanno parlato spesso dei tormenti che Marisa stava patendo: "Ogni giorno la vostra sorella ha fortissime sofferenze. Vive in un letto sola, malata, con dolori atroci. Marisella è l’unica veggente al mondo che sa soffrire ed amare. La mia sposa è serena, anche quando arriva la passione e si aprono le stimmate, perché sa che questa sofferenza serve per salvare le anime" [57].

"Vi invito a pregare per la vostra sorella che anche ieri sera e stanotte ha continuato a sanguinare e a soffrire la passione, una passione vera, cruenta e dolorosissima. È difficile che si lamenti, la vedete spesso sorridere, scherzare e quasi prendersi in giro per nascondere qualcosa che le fa tanto male. Così non crolla, non si butta giù, solo qualche lacrima è uscita dai suoi occhi, ma più per la sofferenza che le viene dagli uomini che per quella che le dà Gesù. Prendete esempio dalla vostra sorella e pregate per lei" [58].

"Figlia mia, oggi è stata una giornata molto dura, molto difficile, ma dovevi soffrire per aiutare i miei figli prediletti. Io, Gesù, ti ringrazio, mia sposa diletta, perché sei riuscita a superare, a parlare, a dialogare, pur avendo il cuore trafitto dalla stessa lancia che ha trafitto Me" [59].

Preceduta da una novena, il 9 marzo abbiamo celebrato la festa del sacerdozio, in occasione dell’anniversario dell’ordinazione sacerdotale del nostro vescovo.

La festa è proseguita domenica 10, per dare possibilità ai membri dei nostri gruppi di preghiera, che sono fuori Roma, di raggiungerci.

Maria, Madre dell’eucaristia, e S. Giuseppe, custode dell’eucaristia, hanno esaltato l’amore e lo spirito di sacrificio del vescovo dell’eucaristia: "Ora siamo sulla Terra per festeggiare con voi il grande vescovo della Chiesa. Don Claudio ha dato tutta la sua vita per la Chiesa. Dio ha chiamato una semplice ed umile creatura prima della sua nascita. Don Claudio è diventato il suo figlio prediletto, piccolo agli occhi degli uomini, ma grande agli occhi di Dio che l’ha ordinato vescovo e l’ha chiamato vescovo dell’eucaristia.

Miei cari figliolini, voi due avete gioito, ma avete anche sofferto tanto, perché Dio vi ha dato una missione che, umanamente parlando, è molto più grande di voi; ma vi ha dato anche la forza e l’amore di accettare tutto, pur brontolando" [60].

Quest'anno abbiamo curato il triduo sacro della Settimana Santa in modo particolare.

Il giovedì santo, il venerdì santo e il sabato santo, per far entrare le persone nel clima adatto a gustare e comprendere le cerimonie sacre, abbiamo composto lo scenario, entro il quale si sono realizzati il mistero eucaristico e il mistero della passione, morte e risurrezione di Gesù.

Il Signore ci ha ringraziato di quanto avevamo studiato e preparato con amore e dedizione: "Tutto quello che avete creato in questi giorni è stato meraviglioso, ma ciò che mi ha colpito e mi ha portato in mezzo a voi è stata la Via Crucis: una Via Crucis dolce, delicata, sentita. Non potevo non venire insieme alla mia Mamma, al mio papà e a tutti gli angeli e i santi" [61].

Il 1° aprile abbiamo ricordato il IV anniversario della illecita ed illegittima sospensione a divinis di Don Claudio in un clima di festa e di gioia, secondo il nostro stile.

Approfittando della pasquetta, il vescovo, la veggente e i giovani hanno fatto una gita fuori Roma. La Madonna ha permesso a Marisa di camminare e si è manifestata più volte durante la giornata per farci comprendere che ci è sempre vicina.

Ma dopo la breve parentesi, il 2 aprile Marisa è tornata a vivere la passione quotidianamente.

Il 4 aprile la Madonna ha detto pubblicamente di approvare l’iniziativa del vescovo: fare una giornata di adorazione eucaristica per ottenere la pace.

"Desidero, come è desiderio del vostro vescovo, che sabato facciate una giornata di preghiera per la pace nel mondo, affinché le guerre finiscano. Non ho detto "la guerra", ma "le guerre", poiché ve ne sono molte".

Il 6 aprile dunque la nostra comunità ha offerto a Dio un giorno di preghiera, adorazione eucaristica e digiuno. La nostra sorella Marisa, non potendo unirsi alla comunità in cappellina, a causa della sofferenza provocata dalla passione, si è raccolta in adorazione nella sua stanza davanti all’eucaristia che aveva sanguinato il 16 maggio 2000. l’ostia, appoggiata verticalmente sulla teca, è stata intronizzata sopra un altare improvvisato.

Il 16 maggio 2000 quest'ostia è stata sottratta dalla Madre dell’eucaristia ad un ecclesiastico, che ancora occupa un posto molto importante nella gerarchia della Chiesa, mentre celebrava la S. Messa. Terminata la consacrazione, egli aveva visto fuoruscire dall’ostia grande alcune gocce di sangue, ma infastidito da quanto stava accadendo, con gesto stizzito aveva allontanato l’ostia insanguinata, chiedendo all’inserviente una seconda ostia per proseguire la celebrazione. Poiché l’ostia che aveva versato sangue, secondo l’intenzione del celebrante, era destinata ad una messa nera, la Madonna, dietro ordine di Dio, l’ha immediatamente sottratta al sacrilego celebrante per trasportarla nel luogo taumaturgico, dove sarebbe stata amata, adorata e custodita gelosamente.

Il 6 aprile scorso, mentre il nostro vescovo celebrava la S. Messa, che Marisa seguiva via radio nella sua stanza, un membro della comunità, entrando nella stanza, ha notato una nuova effusione di sangue dall’ostia e ha avvertito subito Marisa dell’accaduto. La nostra sorella, sorpresa, si è avvicinata ed ha notato fuoruscire dal centro dell’ostia il sangue, che si diffondeva su quasi l’intera superficie.

Poco dopo Marisa, rimasta sola, ha visto nitidamente uno spaventoso terremoto sconvolgere tutta la casa, soprattutto ha visto gli oggetti, che erano sul comò di fronte a lei, capovolgersi, rovesciarsi e frantumarsi. l’evento soprannaturale è durato pochi secondi, poi ogni cosa è tornata intatta al proprio posto. Questa è la stessa esperienza che hanno vissuto coloro che erano ai piedi della croce, dopo che Gesù è morto in croce sul Calvario: "Gesù, emesso un altro grido, spirò. Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono" (Mt 27,50-51).

La nostra sorella ha avuto dal Signore il dono di vedere questa scena più volte; in quel drammatico istante la natura geme perché muore il suo creatore.

Al termine della S. Messa il vescovo è stato subito informato dell’avvenuto miracolo e, poco dopo, i membri della comunità sono saliti a piccoli gruppi nella stanza di Marisa per adorare l’eucaristia. Entrati nella stanza, hanno avvertito il caratteristico dolce ed intenso profumo che ha sempre accompagnato i miracoli eucaristici.

Nel luogo taumaturgico conserviamo quattro ostie insanguinate che, a distanza di anni, sono ancora perfettamente integre e il cui sangue non è andato soggetto a decomposizione.

Il vescovo ha ricordato che quando avviene l’effusione di sangue da un’ostia grande, il Cristo soffre per la situazione spirituale dei sacerdoti e della Chiesa.

La Madre dell’eucaristia ha sempre mostrato grande amore e rispetto per S. Giuseppe ed ha apprezzato molto il titolo che Don Claudio ha coniato per il padre putativo di Gesù: "Miei cari figli, il mio amato sposo Giuseppe è qui accanto a me. Custode dell’eucaristia: un titolo più bello e più grande non si poteva dare al papà di Gesù. Pregate e dite: "S. Giuseppe, custode dell’eucaristia, prega con noi"" [62].

Il vescovo ha disposto che nelle nostre litanie, dopo l’invocazione "Madre dell’eucaristia" venga recitata l’invocazione "S. Giuseppe, Custode dell’eucaristia".

Nella prima settimana di aprile il nostro vescovo ha spedito a tutti i cardinali stranieri, residenti fuori Roma, una lettera per informarli dei numerosi miracoli eucaristici avvenuti nel luogo taumaturgico, della sua ordinazione episcopale fatta da Dio, della situazione venutasi a creare con il card. Ruini e per sollecitare una loro autorevole presa di posizione. La Madonna ha benedetto questa lettera, scritta in italiano e in inglese, e ha detto: "È un documento che illustra bene tutta la situazione che deve essere conosciuta dai membri della gerarchia ecclesiastica" (allegato n. 2).

Alcuni cardinali e vescovi hanno fatto timidamente notare al card. Ruini che, poiché la fuoruscita del sangue dall’ostia il giorno 11 giugno 2000 è avvenuta dopo la consacrazione, tale evento è da considerarsi un vero miracolo eucaristico da attribuirsi a Dio.

La reazione di Ruini è stata stizzita ed offensiva nei riguardi dell’eucaristia. "No - ha gridato - è opera del demonio", e dicendo questo ha peccato nuovamente contro lo Spirito Santo.

Verso la metà di aprile il nostro vescovo è stato informato telefonicamente da un ex-compagno di Seminario che il suo nome era stato cassato dall’annuario della Diocesi di Roma. Don Claudio ha chiesto al Vicariato spiegazioni, ma non ha ricevuto risposta. Qualche tempo dopo abbiamo capito che questa manovra era un'avvisaglia dell’ultimo colpo di satana.

I nemici dell’eucaristia non hanno mai cessato di perseguitare il nostro vescovo; ogni occasione era buona per calunniarlo; ogni incontro era sfruttato per infangarlo. La Madre dell’eucaristia è intervenuta di nuovo in difesa di Don Claudio: "Grandi prelati, sacerdoti, suore e laici, lasciate vivere in pace questo vescovo, quest'uomo che con il suo coraggio sta portando un fardello molto pesante sulle spalle. Che coraggio e forza ha il vostro vescovo!" [63].

La Madonna ci ha anche avvisato che si stava verificando una triste situazione: "Molte persone convertite stanno tornando indietro, stanche di soffrire e lottare" [64].

Purtroppo anche le conversioni dei sacerdoti procedevano a rilento e mettevano a dura prova la pazienza di Dio: "Dio ha pazienza e aspetta, vuole la conversione, specialmente dei suoi sacerdoti" [65].

Il 18 aprile la Madre dell’eucaristia ci ha comunicato: "Miei cari figli, coraggio, pregate, pregate, perché satana ha cominciato a sferrare l’ultimo colpo e continuerà, ma non su di voi, non vi preoccupate".

Di fronte a questa nuova comunicazione della Madonna abbiamo compreso che questo evento riguarda principalmente il vescovo e solo di riflesso noi tutti.

Il 21 aprile Don Claudio e Marisa, accompagnati da alcuni giovani, sono partiti, per ordine medico, per un breve periodo di riposo. La meta scelta è stata una tranquilla località marina. Il vescovo e la veggente hanno fatto serene e distensive passeggiate lungo il mare. Mentre Don Claudio spingeva la sedia a rotelle di Marisa, i due pregavano e parlavano del futuro della Chiesa. Spesso la Madonna si univa alla loro preghiera e colloquiava maternamente con i figliolini. Il 26 aprile ha parlato ancora dell’ultimo colpo di satana: "Il colpo arriverà e sarà molto duro. Riguarderà anche il Papa e farà molto soffrire chi ama l’eucaristia".

Il 30 aprile il vescovo e la veggente sono tornati a Roma, per l’inizio del mese di maggio.

Il mese dedicato alla Madre è stato introdotto dal Figlio che ha invitato i membri della comunità ad essere presenti ogni giorno nel luogo taumaturgico per pregare Dio per la conversione dei sacerdoti e per la fine delle guerre e del terrorismo. Ha anche mostrato di gradire moltissimo l’idea di Don Claudio e Marisa di celebrare il 29 giugno la vittoria spirituale riportata e il trionfo dell’eucaristia.

"l’idea del vescovo e della veggente di fare una grande festa il 29 giugno è bella ed entusiasmante, è ciò che mi aspettavo e volevo. Quando sarà il momento e il vescovo starà meglio, vi dirà come prepararla. Non vi preoccupate, riguarda la preghiera e la S. Messa, il resto verrà detto al momento opportuno" [66].

Dopo il Figlio è venuto lo sposo di Maria, che ci ha ammonito: "Rileggete i messaggi lentamente, senza fretta, perché possiate comprenderli meglio. È Dio che vi parla, non una persona qualsiasi o un santo; quindi rileggete i messaggi e metteteli in pratica".

Poi S. Giuseppe ha continuato: "Don Claudio parla per educarvi e per far sì che possiate dare esempio nelle altre chiese. Un domani, quando il vostro vescovo…" [67].

Non abbiamo sentito ciò che è stato sostituito dai puntini, ma il vescovo ci ha comunicato che, quando Dio vorrà, lo spazio vuoto conterrà parole che ci riempiranno il cuore di gioia.

Anche la Mamma Celeste ha parlato delle condizioni precarie di salute del vescovo, anzi è andata oltre: "Durante la S. Messa sono vicina al vostro vescovo, che a volte sorreggo, perché non sta bene ed ha un peso molto grande sulle spalle" [68].

Inoltre ha manifestato la sua gioia ed il suo entusiasmo per la festa del 29 giugno: "Anch'io sono in attesa, come voi, della festa del 29 giugno: se realizzerete ciò che avete in mente, darete una grande gioia a Noi del Paradiso che quel giorno saremo tutti con voi" [69].

La Madonna ci ha comunicato più volte che nel luogo taumaturgico un giorno vedremo lei, gli angeli e i santi. Poiché questa attesa si prolungava ed alcuni cominciavano a dare segni di scontentezza, la Mamma si è rivolta pazientemente ai figli: "Io chiedo sempre a Dio di realizzare ciò che vi ha promesso, ossia di vedermi, ma le condizioni ancora non ci sono e i tempi di Dio sono diversi dai tempi degli uomini. Avete avuto tanta pazienza, cercate di averne ancora e perdonateci, se non vi diamo subito ciò che volete". Ci ha anche spiegato i motivi di questo ritardo: "Dio vuole salvare altre anime. Non può accettare che suo Figlio abbia fallito e sia morto invano. Non può accettare che la sua Chiesa, dopo duemila anni, sia in queste tristi condizioni" [70].

I sacerdoti, i farisei, i dottori della legge e gli erodiani hanno tentato molte volte di uccidere Gesù, ma non ci sono riusciti, perché Dio Padre aveva stabilito che il Divin Figlio doveva morire al momento stabilito da Lui.

Ugualmente i nemici dell’eucaristia hanno tentato più volte di far chiudere il luogo taumaturgico, anzi di eliminarlo, in modo che non potesse più raccogliere nessuno, come ci ha comunicato la Madonna: "Tante e tante persone stanno pensando come distruggere questo luogo. Dal 1994 hanno cominciato a distruggerlo, ma voi siete arrivati a maggio del 2002 e siete ancora qui" [71].

Comunemente si crede che chi entra nello stato estatico, perde il contatto con tutto ciò che lo circonda, persone e cose, e non avverte neanche il dolore. Questo non è sempre vero.

Quando Marisa è in estasi vede sempre il vescovo accanto a sé e qualche volta anche i presenti al momento dell’apparizione. A volte vede anche persone distanti fisicamente, ma che hanno con la comunità particolari legami.

La Madre dell’eucaristia ha ringraziato frequentemente nonna Iolanda, la mamma di Marisa, delle preghiere che recita e delle sofferenze che accetta.

"So che soffri tanto, nonna Iolanda, ma Dio ti ha scelta. Tutti devono pregare, affinché tu abbia la forza di accettare e sopportare. Ciao, nonna Iolanda, la Mamma ti è sempre vicina, come è vicina alla tua adorata figlia, al vescovo e a tutti coloro che soffrono" [72].

La Mamma del Cielo ci ha insegnato ad amare in modo particolare gli ammalati e lei stessa ha dimostrato una predilezione per coloro che sono nel dolore: "Oggi voglio benedire specialmente gli ammalati. Con il piccolo Gesù e la veggente percorro gli ospedali per aiutarli e dare loro forza e coraggio" [73].

In seguito alla calunniosa campagna contro le apparizioni della Madre dell’eucaristia e i miracoli eucaristici avvenuti nel luogo taumaturgico, voluta da Ruini e portata avanti da cardinali, vescovi, sacerdoti, suore e laici, Don Claudio è stato costretto a fare apostolato solo a via delle Benedettine e non è stato più invitato a parlare altrove. Anche Marisa non è stata più invitata a parlare delle sue esperienze soprannaturali e noi ci siamo sentiti accerchiati da un muro di ostilità ed isolati da tutti gli altri fedeli.

La Madre dell’eucaristia ci ha fatto capire che la realtà era diversa da quella che appariva a noi: "Sembra che il luogo taumaturgico sia nascosto e nessuno ne abbia notizia, invece tutto il mondo lo conosce" [74].

Il 10 maggio è iniziato il triduo per celebrare la festa di tutte le anime consacrate che coincide con l’anniversario dell’emissione dei voti di Marisa, per la quale la Madonna ha chiesto di pregare perché "sta vivendo dolori molto forti, spirituali, morali e fisici. Nessuno ha capito fino in fondo quanto è grande la sofferenza che offre per tutti voi, per la Chiesa e per la conversione dei sacerdoti".

Nel giorno dell’anniversario dei suoi voti la Madonna ha fatto gli auguri a Marisa: "Figlia mia, auguri da parte di tutto il Paradiso per ciò che fai per la Chiesa. Fare i voti di castità, povertà ed obbedienza è l’impegno più bello e più grande per Dio, per tutti Noi del Paradiso e per gli uomini che lo comprendono" [75].

In occasione di questo anniversario, che ha visto affluire a Roma anche i membri degli altri gruppi di preghiera sparsi per l’italia, Dio ci ha comunicato, per mezzo di sua Madre, che si erano convertiti altri 100 milioni di persone, per cui la cifra complessiva delle conversioni era: tre miliardi e trecentoquaranta milioni.

Il 16 maggio si è verificata per Marisa una dolorosa esperienza, già avvenuta nel passato diverse volte. Durante la recita del S. Rosario le si è presentato il demonio, vestito come la Madonna. Marisa ha compreso immediatamente che era satana, ed ha provato disgusto e fastidio, come ha rivelato la Madonna: "Ho visto che guardavi, ma non ero io. Aveva il mio abito, ma non ero io. Per fortuna ti sei accorta in tempo che era il demonio ed hai chinato il capo. So che hai sofferto per questo, ma non ti preoccupare, la Mamma ti è sempre vicina. Voleva farti del male e si è presentato come se fossi io, la Madre dell’eucaristia".

La Madonna ci ha anche avvisato che "i tempi sono vicini".

Quali tempi? Quelli che vedranno gli interventi di Dio per abbattere i potenti dai loro troni ed innalzare gli umili.

Ci ha anche incoraggiato a "non pensare solo a noi stessi", ma a preoccuparci per gli altri, a lavorare per aiutare le persone a cambiare perché "quando saranno arrivati i tempi, quando arriverà l’ultimo colpo di satana, sarà troppo tardi per convertirsi, sarà inutile strusciare le ginocchia per terra fino all’altare per invocare Dio. Ciò che dovete fare, fatelo subito" [76].

Uno dei motivi per cui l’autorità ecclesiastica è preconcettualmente contraria alle apparizioni della Madonna è che queste sono tante, troppe. I vescovi fanno di ogni erba un fascio; condannano le apparizioni vere e quelle false. Se fossero uniti a Dio e avessero il dono del discernimento, arriverebbero alla conclusione che oggi le vere apparizioni sono pochissime.

Il 21 maggio la Madre dell’eucaristia ha confermato quanto abbiamo affermato: "Ci sono tante e tante persone che dicono di vedermi e che mio Figlio Gesù parla a loro, ma non è vero. Attenzione, attenzione, attenzione, il demonio può servirsi anche di questi inganni. Io appaio in pochissimi posti, quasi non appaio più".

Il nostro vescovo ha dovuto affrontare una situazione spiacevole. Un sacerdote si è recato da lui per chiedergli come doveva comportarsi con un'anima che diceva di avere visioni e locuzioni interiori. Più il sacerdote parlava, più il vescovo comprendeva che quanto gli era esposto era contrario al vangelo e agli insegnamenti della Chiesa. Quando gli ha riferito che il Signore aveva ordinato a quell’anima di modificare la formula del segno della croce in questo modo: "Nel nome del Padre, della Madre, del Figlio e dello Spirito Santo", Don Claudio è sbottato ed ha esclamato: "Questo non è possibile. Questa formula è eretica".

Poco dopo la Madonna, durante l’apparizione, ha ribadito quanto il vescovo aveva affermato: "Quando fate il segno della croce, sapete benissimo che si dice: "Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo". Se qualcuno aggiunge qualcosa oltre la SS. Trinità, è eretico. Io, la Madre dell’eucaristia, vengo molto, molto, molto dopo Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo. Io sono l’ultima davanti alla SS. Trinità, sono la serva" [77].

Qualche giorno dopo Gesù è tornato a parlare di questo doloroso argomento: "Non si dice: "Nel nome del Padre, della Madre, del Figlio e dello Spirito Santo", è un’enorme eresia. Se i sacerdoti non sanno correggere queste eresie, cosa possiamo attenderci da loro?" [78].

Il 23 maggio la Madonna ci ha detto una frase per noi sibillina: "I tempi sono molto difficili, a volte sembra che qualcosa si avvicini, e a volte sembra che si allontani". Sappiamo che l’esatto significato della frase è noto solo al vescovo e alla veggente.

Nella stessa apparizione la Madonna, rivolta a Marisa, ha detto: "Quel tuo sogno, Marisella, è profetico". Non conosciamo questo sogno, il vescovo ci ha detto che riguarda un futuro Papa.

Ciò che abbiamo saputo il 25 maggio ci ha riempito il cuore di gioia e ci ha confermato che per realizzare i suoi disegni, Dio non ha bisogno degli uomini.

"La Madre dell’eucaristia è conosciuta in tutto il mondo, anche nelle nazioni non cattoliche. Molte persone si domandano: "Chi è questa Signora? Chi è questa Madonna che chiamano Madre dell’eucaristia?". Allora si informano e si convertono: queste sono conversioni autentiche" [79].

Due nostri giovani, Fabrizio e Giulia, hanno scelto il mese di maggio per sposarsi. I loro amici non si sono risparmiati per preparare la cerimonia nuziale nel modo migliore, come è stato riconosciuto dalla Madonna: "Vi state preparando per una nuova cerimonia nuziale. Vedo che avete iniziato i lavori e fate del vostro meglio, affinché coloro che devono ricevere il sacramento del matrimonio siano felici e contenti. Pregate per questi due giovani e per i loro familiari" [80].

Il 27 maggio Fabrizio e Giulia davanti all’altare si sono scambiati il Sì d'amore, circondati dall’affetto dei parenti e degli amici. La Madonna, al momento del rito matrimoniale, ha steso il suo manto materno sopra i due giovani e li ha benedetti.

In uno dei numerosi colloqui notturni, la Mamma Celeste ha chiesto alla figlia di pregare e offrire al Signore le sue sofferenze per evitare che a Roma si verificasse un tremendo terremoto; di questo pericolo era al corrente solo il vescovo.

Ora affrontiamo un importante e delicato problema: l’eccessivo e morboso attaccamento al potere di molti uomini della Chiesa.

Il grande Paolo VI ha stabilito che al compimento del 75° anno di età tutti gli ecclesiastici devono dare le dimissioni dai loro incarichi e lasciare il posto che occupano. Questa regola dovrebbe valere, senza eccezioni, anche quando la salute impedisce agli uomini di Chiesa di svolgere il proprio ministero.

Il Signore ha voluto che tutta la Chiesa conoscesse il suo pensiero in proposito: "Ciò che mi amareggia e lascia molto a desiderare è che gli uomini grandi della Chiesa non lasciano il potere, il posto e non si ritirano quando arrivano ad una certa età o per motivi di salute. Devono ritirarsi e sarebbe bello se entrassero in un convento per pregare fino alla morte, per tutti i confratelli" [81].

La Madonna ci ha avvisato in anticipo che quando arriveremo al traguardo stabilito da Dio, tre miliardi e cinquecento milioni di conversioni, dovremo continuare a pregare e a soffrire per la conversione di altre anime e specialmente dei sacerdoti. Ha aggiunto anche: "I sacerdoti si riuniscono per parlare male del vostro vescovo, quando proprio loro sono bacati. Fanno tutto ciò che Dio non vuole ed hanno rovinato questa pianeta Terra in modo orrendo. Dio cerca in tutti i modi di aiutarli, di salvarli, ma sarà difficile, almeno per alcuni. Voi pregate ed amate" [82].

Questi sacerdoti vescovi e cardinali stavano preparando ed organizzando l’ultimo colpo di satana, ma questo l’abbiamo saputo da Gesù solo dopo che è arrivato.

La Madre dell’eucaristia è una vera Mamma, e in quanto tale non poteva non parlare degli atti di pedofilia compiuti da sacerdoti sventurati: "Quanti sono i sacerdoti pedofili che rovinano i bambini! Gli uomini che non sanno che la Chiesa non è formata solo dai sacerdoti, ma anche dai laici, tornano indietro spiritualmente. Il peccato continua, l’offesa contro Dio continua. Hanno parlato tanto dell’america, ma non hanno parlato dell’italia. Anche in Italia e in altre nazioni ci sono quei miei figli prediletti, figli da me scelti, che rovinano i bambini" [83].

l’ultimo giorno del mese mariano è venuto S. Giuseppe, per la chiusura del mese dedicato alla sua amata sposa.

Giugno, ultimo mese dell’anno sociale, è iniziato all’insegna della speranza. Poiché eravamo stanchi e in parte delusi, Gesù ha voluto tirarci su il morale, annunciando con forza e autorità: "Non piangete, ci sarà la vostra vittoria, la vostra risurrezione".

Don Claudio ha deciso di scrivere una lettera personale a due vescovi che fanno parte del consiglio episcopale di Roma, per invitarli a guardarsi dentro e ad avere il coraggio di difendere la verità, anche se questo poteva comportare uno scontro con il card. Ruini.

Ma i due vescovi non hanno fatto un passo nella direzione giusta, ed hanno preferito restare con chi ha potere e può garantire un avanzamento nella carriera ecclesiastica.

La Madre dell’eucaristia per tutto il mese di giugno ci ha incoraggiato a preparare la grande festa per celebrare l’importante vittoria spirituale.

Per farci comprendere l’amore infinito che ha per noi, Gesù ha manifestato questo forte desiderio: "Vi amo tanto che vorrei mettermi di nuovo in croce pur di aiutarvi, ma sapete che questo non è possibile, perché Gesù è morto una volta ed è risuscitato" [84].

Il Signore per vari motivi, dei quali abbiamo già parlato, ha rimandato i suoi interventi per far trionfare la verità e rinascere la Chiesa, e ci ha sempre incoraggiato a pregare "affinché si avveri tutto quanto Dio ha promesso" [85].

Sappiamo che Dio interverrà, anche se ignoriamo come e quando, per far trionfare la verità, far accettare all’autorità ecclesiastica l’ordinazione episcopale di Don Claudio e permettergli di occupare il posto che gli spetta nella Chiesa.

Gesù ci ha invitato a prepararci alla grande festa del 29 giugno con il digiuno e la preghiera: "Fate il digiuno, pregate e recitate il Santo Rosario alla mia e vostra mamma" [86].

A Marisa il Signore ha chiesto di unirsi alle sofferenze della passione. Il 7 giugno è apparsa sulla fronte di Marisa, incisa nella carne, una croce sanguinante che le ha procurato dolori lancinanti. Sono iniziate le notti insonni, durante le quali la veggente viveva tutti i momenti della passione.

Alla fine di un anno sociale particolarmente duro ed intenso, la stanchezza nei membri della comunità era visibile; Gesù è intervenuto per invitarci a non affaticarci troppo nei preparativi della grande festa: "Tutto ciò che state preparando per il 29 giugno è bellissimo, ma non potete arrivare a quel giorno stanchi, affaticati, depressi. Non vi preoccupate di nulla, risparmiatevi, ho visto la vostra buona volontà, il desiderio di fare e di dare gioia a Me, alla Madre dell’eucaristia e al mio e vostro vescovo. Purtroppo ho visto anche che la stanchezza è tanta per tutti" [87].

Una delle intenzioni più importanti, per la quale Gesù ha chiesto a Marisa di soffrire la passione, è la conversione dei sacerdoti: "So che hai sofferto tanto, fisicamente e moralmente, ma non ti preoccupare, dovevi capire fino in fondo chi sono i miei sacerdoti prediletti, coloro che sono stati scelti da Dio. Arrivano ad un’età avanzata e ancora non riescono a correggersi, sono deboli, hanno paura, non hanno il coraggio del vostro vescovo. È proprio vero che il suo stampo è stato gettato via" [88].

l’ultima frase della lettera di Dio era stata precedentemente pronunciata da un membro della comunità per significare che non aveva mai incontrato un sacerdote come Don Claudio; a Gesù questa immagine è talmente piaciuta che per indicare lo stesso concetto l’ha ripetuta.

Il 13 giugno abbiamo festeggiato il secondo anniversario del grande miracolo eucaristico, avvenuto tra le mani di Don Claudio, mentre celebrava la S. Messa. Per l’occasione sono venute numerose persone, provenienti anche da fuori Roma. È apparso Gesù e ha detto: "Oggi state festeggiando l’anniversario del grande miracolo eucaristico dell'11 giugno 2000. Come già vi ho detto, tutti i miracoli eucaristici sono grandi, ma quello dell'11 giugno è il più grande. Esso è avvenuto nelle mani di Don Claudio un anno dopo essere stato ordinato vescovo da Dio. Chi non crede, chi parla male e calunnia, alla fine dovrà rendere conto a Dio. Cercate di non badare a queste persone e superate tutto, anche se so che è molto difficile, ma potete farcela, perché siete uniti a Me, alla Madre dell’eucaristia, a mio padre Giuseppe e a tutti gli angeli e ai santi".

Gesù ci ha anche parlato della situazione pericolosa che si è creata in ogni parte del mondo per la presenza dei terroristi: "I terroristi continuano ad agire in tanti luoghi che voi non conoscete. Sono presenti non soltanto negli Stati Uniti o in Gran Bretagna, si trovano dappertutto e possono benissimo uccidere molti bambini e migliaia di uomini" [89].

Abbiamo sempre saputo che i messaggi dati a noi da Gesù e dalla Madonna sono rivolti a tutti gli uomini: "I messaggi che io vi do, questo già l’ho detto molte volte, non riguardano solo i presenti, ma tutti gli uomini della Terra, poiché girano dappertutto. Tutto ciò che dico a voi, è ripetuto in tutto il mondo" [90].

Siamo stati informati che molti parroci di Roma, per ordine del Vicariato, hanno continuato a proibire ai loro parrocchiani di venire nel luogo taumaturgico, presentandolo come luogo dove operano il demonio e persone indemoniate.

È triste e preoccupante che dei sacerdoti per entrare nelle grazie del loro superiore ecclesiastico, si mettano contro Dio, offendano la verità e pecchino contro la carità; per loro vale il "guai" di Cristo, su di loro si abbatterà la giustizia divina.

Il 16 giugno Giovanni Paolo II ha canonizzato padre Pio alla presenza di centinaia di migliaia di devoti, provenienti da ogni parte del mondo. Come era stato precedentemente annunziato da Gesù, padre Pio nel giorno della sua canonizzazione non era a S. Pietro, ma nel luogo taumaturgico, per ordine di Dio: "Vai nel luogo taumaturgico da Me tanto amato, vai a stare con i miei figli e prega con loro".

Padre Pio ha portato la lettera di Dio, il cui inizio è molto triste: "Avevo chiesto ai miei gruppi di preghiera di venire in questo luogo taumaturgico, ma non è venuto nessuno, non ubbidiscono mai. Si sono riunite migliaia di persone in S. Pietro e dove sono nato e vissuto, ma vi siete domandati se tutte queste persone ascoltano Dio e pregano o stanno lì soltanto perché io vengo canonizzato?".

È seguito un amabile e simpatico colloquio tra padre Pio e Marisa:

Padre Pio - Quando toccherà a te, Marisella, essere canonizzata, non sarà così, sarà celebrata una cerimonia molto bella, ma raccolta.

Marisa - Stai parlando di me?

Padre Pio - Non sei tu la mia sorellina?

Marisa - Eppure io sono venuta da te soltanto una volta.

Padre Pio - Ed io sono venuto da te migliaia di volte. Coraggio, sorellina mia, la vita per te è molto dura, come lo è stata per me, ma ti ripeto che stai soffrendo molto più di quanto abbia sofferto io; lo stesso vale anche per il mio confratello, il vescovo Claudio. Ora mi ritiro per lasciare il posto a Gesù.

Gesù ci ha dimostrato ancora il suo amore: "Quando vengo sulla Terra, soffro gli stessi vostri disagi. Se voi avete caldo, Io ho caldo, se voi avete freddo, Io ho freddo; se voi soffrite, soffro con voi, ma se voi non mi amate, Io vi amo e amo anche coloro che fanno soffrire. Amo i vostri figli, i vostri genitori, i vostri nipoti e pronipoti; amo in modo particolare le coppie sposate" [91].

Il 17 giugno è apparso di nuovo Gesù. Era molto triste, Marisa ha confessato di non averlo mai visto così triste. Leggendo la lettera di Dio che Gesù ci ha comunicato, nessuna persona onesta e sensibile può trattenere le lacrime per il suo contenuto doloroso e preoccupante. Gesù ci ha offerto uno spaccato della situazione spirituale del clero, ci ha confidato quanto è grande la tristezza della Madonna e sua ed infine ha sollevato un velo sul futuro: "Pregate, pregate, affinché il vostro vescovo sia lui il capo di tutto. Anche allora sorgeranno invidie e gelosie e i sacerdoti continueranno a parlare male e a calpestarlo". Poiché Gesù ha ordinato: "Voglio che questa lettera sia conosciuta da tutti", abbiamo pensato di riportare integralmente il suo contenuto:

Gesù - Io, il Figlio di Dio, quando camminavo lungo le strade della Palestina non avevo nulla, cercavo di evangelizzare gli uomini che incontravo, parlavo loro di Dio Padre, e insegnavo loro ad amarsi e a volersi bene. Né Io, né gli apostoli avevamo denaro, invece oggi gli uomini della Chiesa si arricchiscono. Non potete immaginare quanto sono contento di venire in questo luogo, dove sorge un semplice tendone: la vostra Basilica. Qui non girano soldi, come in tutte le altre chiese, specialmente in quelle grandi. Sono trascorsi duemila anni, e cosa hanno fatto gli uomini della Chiesa? Hanno cercato di godere, di avere potere, di comandare, di esigere obbedienza con il ricatto e di condannare coloro che si comportano bene. Sì, sono molto afflitto, miei cari figli, e mi dispiace dirlo a voi, che non lo meritate e siete pochi, molto pochi; vorrei gridarlo a tutto il mondo, ma soprattutto vorrei gridarlo nelle grandi chiese. Non me la prendo con i laici, che non possono comprendere tante cose, ma con i cardinali, i vescovi, i sacerdoti e colui che comanda tutto.

Oh, la mia anima è molto triste! Per tutto questo continuo a chiedere sofferenze alla vostra sorella. Nessuno può capire quanto sta soffrendo per tutto ciò che accade su questo pianeta Terra, così provato e distrutto. Il mondo creato da Dio è stato quasi annientato. Molti cercano di farsi avanti e di ingrandirsi, mentre tanti muoiono di fame e molti bimbi sono malati. Alcuni volontari portano avanti delle iniziative per questa gente così misera, ma quando le loro tasche sono piene.

Sì, sono triste, il mio Cuore sanguina. Ringrazio voi, anche se siete pochi, per tutto l’amore che mettete nel prepararvi alla festa del 29 giugno; vi ringrazio per il sacrificio fatto per essere qui presenti tutte le sere e ringrazio coloro che lavorano per la gloria di Dio.

Pregate, pregate, affinché il vostro vescovo sia lui il capo di tutto. Anche allora sorgeranno invidie e gelosie e i sacerdoti continueranno a parlare male e a calpestarlo. Qualcuno soffre a causa dei propri parenti ed Io, Gesù, vi dico: siate contenti di soffrire per la gloria di Dio. Grazie.

La mia Mamma stasera non verrà, è troppo triste. Vi do la mia benedizione insieme al mio sacerdote prediletto, a colui che Dio ha dichiarato santo. Vi lascio nel nome di Dio Padre, Dio Spirito Santo e nel mio nome.

Sia lodato Gesù Cristo.

Partecipate a questa S. Messa con tutto l’amore, pregate più che potete e amate sempre.

Marisa - Coraggio, Gesù, io cerco di aiutarti come posso. Esistono le persone che ti vogliono tanto bene.

Gesù - I bimbi mi vogliono bene, voi mi volete bene. Grazie.

Marisa - Ciao, Gesù.

Gesù - Ciao, mia sposa diletta, grazie per tutto ciò che fai, grazie, grazie.

Marisa - Ciao. Sei troppo triste. Ciao. Non l’ho visto mai così triste.

Vescovo - Me l’aspettavo.

Marisa - E allora che lottiamo a fare?

Il giorno 18 giugno, mentre Don Claudio pronunciava le parole della consacrazione, a Marisa, costretta a restare nella sua camera per motivi di salute, si sono aperte le stimmate sulla fronte, sui piedi e sui polsi. Il sangue è sgorgato a fiotti e si è depositato anche sul pavimento della stanza. Marisa è stata soccorsa da alcune persone presenti in casa, che hanno avvisato Don Claudio dell’accaduto, appena ha finito di celebrare la S. Messa. Il vescovo, seguito da alcuni giovani, si è recato immediatamente da lei, ha trovato la stigmatizzata in una situazione di estrema sofferenza e l’ha sentita mormorare delle preghiere.

La scena delle stimmate era impressionante. Su ognuno dei due piedi erano comparse tre croci, incise nella carne, dalle quali continuava ad uscire abbondante sangue. Si erano aperti i fori sui polsi e si erano formate ferite sulla fronte, dalle quali fuorusciva altro sangue.

Don Claudio, dopo aver ordinato di fare la documentazione fotografica e televisiva, ha invitato le persone rimaste a pregare in chiesa a salire in camera da Marisa per vedere il fenomeno mistico che si era verificato e per darne testimonianza un domani. Per tutta la notte Marisa, assistita dal vescovo, ha sofferto la passione. Mentre la veggente pativa, Don Claudio pregava. La Madre dell’eucaristia è stata vicino a Marisa per darle conforto e coraggio. Gli uomini dormivano e la vittima umana si immolava per la rinascita della Chiesa.

Verso le 10 del 19 giugno le stimmate hanno ripreso a sanguinare. Inoltre Marisa ha ricevuto il colpo di lancia e le si è aperta la ferita del costato.

Nel primo pomeriggio ha vissuto la passione nel modo più crudele e drammatico. Per due ore è stata privata anche della vista.

Il vescovo, sempre vicino all’eroina della sofferenza, non ha potuto far altro, se non pregare e scongiurare il Signore di diminuire l’atroce dolore.

Poco prima della recita del Rosario è venuto Gesù e le ha restituito la vista, ma non le ha tolto il dolore.

Sempre Gesù ha parlato di Marisa: "Dio le chiede una grande sofferenza, non perché non le vuole bene, ma perché ha bisogno, se così posso dire, di anime che l’aiutino a risollevare la Chiesa, a farla rinascere. I suoi dolori sono forti e il nostro aiuto è stato notevole. Pensate che sono ormai 48 ore di continua lotta; per due ore è stata in piena cecità, senza vedere nulla, poi Io con le mie mani ho fatto sì che lei vedesse di nuovo. Chi può capire queste cose? Il vescovo che, malgrado la sua forza e il suo coraggio, soffriva molto, vedendola patire la passione. Le era accanto, non poteva aiutarla, ma pregava, pregava tanto" [92].

Il 20 giugno ricorreva il terzo anniversario dell’ordinazione episcopale di Don Claudio e il compleanno di Marisa e la Madre dell’eucaristia ha fatto loro gli auguri: "Miei due cari figliolini, auguri dalla vostra Mamma, auguri soprattutto di santità. Auguri perché riusciate a fare bene quanto Dio vi chiede; questo lo state facendo, Gesù è contento ed anch'io lo sono" [93].

Proprio in quest'ultimo periodo si sono talmente intensificate le telefonate minacciose e offensive contro il vescovo che eravamo costretti ad interromperle bruscamente. La Madonna ci ha rivelato che dietro l’anonimato si nascondevano ecclesiastici arroganti, presuntuosi e falsi e a Don Claudio e Marisa ha fatto rivelato la loro identità.

Il 20 giugno abbiamo iniziato la novena in preparazione alla "festa della vittoria" ed ogni giorno le stimmate di Marisa hanno sanguinato abbondantemente. Abbiamo intensificato i lavori e i preparativi, ma soprattutto ci siamo preparati pregando di più, facendo il digiuno ed intensificando l’adorazione eucaristica.

Gesù ha parlato spesso della sofferenza delle stimmate patite da Marisa: "A te, mia dolce sposa, dico che la passione ogni giorno è sempre più forte e i dolori aumentano. Oggi la forte sofferenza non ti ha permesso neanche di prendere le posate ed il vescovo ha dovuto imboccarti, come se fossi una bimba" [94].

"Marisella, soffri ed offri, c'è molto da soffrire ed offrire" [95].

"Questa mattina hai sanguinato due volte, figlia mia. Io so per esperienza quanto sia doloroso. Da martedì stai soffrendo ogni giorno a causa del sangue che fuoriesce anche a grumi" [96].

"La vostra sorella ha sofferto per nove giorni e ancora le piaghe sono aperte e le fanno male" [97].

Marisa ha saputo nascondere molto bene il tormento atroce delle stimmate, come ha riconosciuto il suo sposo divino: "Vedo, malgrado tutto, la tua gioia, la tua serenità e il tuo coraggio di aiutare anche gli altri. È bello che, nonostante il grande dolore e la sofferenza, tu riesca a scherzare, a fare delle battute e a ridere" [98].

La stigmatizzata è arrivata a dire: "Grazie, Gesù, delle sofferenze che mi dai, così posso aiutare la Chiesa e il vescovo".

Prima di parlare della festa del "Trionfo dell’eucaristia" dobbiamo trattare, per amore della verità, un argomento che può suscitare polemiche, discussioni inutili e reazioni permalose.

Con una certa frequenza continuano a diffondersi voci di apparizioni di Gesù e della Madonna, ma le vere apparizioni, come dicono i diretti interessati, sono pochissime.

"Oggi, 25 giugno, io appaio solo in questo luogo e in nessun altro del mondo; oggi sono solo qui con voi. Mettete in pratica quanto mio Figlio Gesù ha detto" [99].

"Voi, che avete avuto da Dio il dono di godere della presenza della Madre dell’eucaristia per tutto il mese di maggio e della presenza di Gesù ogni giorno del mese di giugno, dovete essere felici e contenti, perché in nessun posto della Terra mia Madre ed Io andiamo così frequentemente" [100].

Durante la novena in preparazione alla grande festa per il trionfo dell’eucaristia nella Chiesa e nel mondo, Gesù ci ha incoraggiato e spronato a celebrare l’avvenimento nel modo migliore.

"Sono il vostro Gesù e vengo a complimentarmi ancora una volta con voi per tutto ciò che state preparando per il 29 giugno. Ci tengo che sia una festa bella, sentita, vissuta con tutto l’amore che potete" [101].

"Il 29 giugno celebrerete la grande festa e Io sarò con voi; la Madre dell’eucaristia e tutti gli angeli e i santi saranno con voi. Non li vedrete, ma sentirete la loro presenza" [102].

"La preparazione per il 29 giugno è molto bella. Vedo la gioia nei vostri cuori, mentre portate avanti il lavoro che vi impegna moltissimo, ma che fate con tanto amore. Vi ripeto che non mi turbo se qualcuno brontola, perché fa caldo o qualcosa non va, mi turbo se non agite con amore; ma nel vostro cuore ne leggo tanto" [103].

"Miei cari figli, sono rimasti pochissimi giorni prima del 29 giugno, poi celebrerete il trionfo di Cristo Gesù. Date gloria a Cristo Gesù. Io, Gesù, voglio anche dirvi: festeggiate il vostro vescovo, perché uno come lui non lo trovate sulla Terra" [104].

"Il 29 giugno celebreremo la vittoria di tutto ciò che Dio ha fatto. Ci separa appena un giorno e mezzo e poi festeggeremo" [105].

"Sta per arrivare il giorno tanto atteso" [106].

Finalmente è arrivato il gran giorno.

Il 29 giugno nel luogo taumaturgico sono giunti molti membri dalle comunità fuori Roma, che hanno voluto condividere la gioia del Trionfo di Cristo, testimoniare l’amore verso la Madre dell’eucaristia e l’affetto al vescovo e alla veggente.

La celebrazione del Trionfo dell’eucaristia è iniziata con la processione eucaristica. Numerosi alfieri sostenevano le bandiere delle principali nazioni del mondo per sottolineare l’aspetto della vittoria.

Appena l’eucaristia portata dal vescovo è uscita dalla porta di casa, il suono delle campane ha accolto Gesù in segno di festa e di gioia. Le bandiere si sono inchinate per rendere omaggio a Gesù Eucaristia, mentre la croce è stata innalzata verso il cielo in segno di trionfo. "La parola della croce infatti è stoltezza per quelli che vanno in perdizione, ma per quelli che si salvano, per noi, è potenza di Dio" (I Cor 1, 18).

Per salvare il mondo sarebbe stata sufficiente anche una piccola sofferenza di Cristo perché, essendo Dio, ogni sua azione, e quindi anche il più piccolo sacrificio, ha un valore infinito, tuttavia per dimostrare ad ogni uomo il suo grande amore ha scelto la via più dura, dolorosa e umiliante: la morte in croce.

In pieno raccoglimento, la processione eucaristica si è svolta all’interno del giardino taumaturgico. I presenti recitavano preghiere e canti di lode e di ringraziamento.

Il momento più emozionante è stato quando, al suono delle trombe d'argento, l’eucaristia è passata sotto un arco di trionfo formato dalle bandiere lungo il giardino, per dimostrare che l’amore di Cristo raggiunge ogni uomo senza distinzione di razza, cultura o nazione.

Successivamente l’eucaristia è entrata nella Basilica, passando sotto l’arco di bandiere. Con questa coreografia abbiamo voluto indicare il trionfo di Cristo nella sua Chiesa.

La vittoria dell’eucaristia porterà alla rinascita della Chiesa, arrecherà la pace fra le nazioni e la riunificazione di tutte le religioni nell’unica vera religione, quella di Gesù Cristo.

"Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l’inimicizia, annullando, per mezzo della sua carne, la legge fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio un solo corpo, per mezzo della croce, distruggendo in se stesso l’inimicizia. Egli è venuto perciò ad annunziare la pace a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini. Per mezzo di lui possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito" (Ef 2, 14-18).

Le divisioni avvenute nella storia della Chiesa sono state causate dagli uomini che hanno seguito i propri interessi, l’amore al potere e l’attaccamento al denaro, peccando d'orgoglio, di superbia, d'avidità e d'egoismo. Ogni divisione si oppone alla volontà di Dio, infatti Gesù nell’ultima cena ha pregato per l’unità dei suoi discepoli: "Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perché tutti siano una sola cosa. Come tu Padre sei in me ed io in te, siano anch'essi una cosa sola perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano perfetti nell’unità ed il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me" (Gv 17, 20-23).

I grandi miracoli eucaristici che Dio ha operato nel luogo taumaturgico riuniranno tutte le confessioni cristiane e tutte le altre religioni nell’unica religione e realizzeranno la profezia di Gesù: "Si farà un solo gregge ed un solo pastore" (Gv 10, 16).

Dopo l’intronizzazione di Gesù Eucaristia, durante l’apparizione è avvenuto il grande annuncio fatto da Dio Padre: "Ora sono Io, Dio, a parlare. Non mi vedete, nessuno di voi può vedermi, neanche tu, Marisella, puoi vedermi. Sono qui presente per dirvi che tutti i vostri sacrifici, le vostre sofferenze, il vostro amore, hanno realizzato la conversione di tre miliardi cinquecento milioni e uno di persone".

La comunità si è commossa, ha fatto un caloroso applauso e ha cantato l’allelluia.

La festa si è conclusa con la S. Messa celebrata dal vescovo e animata dai nostri giovani.

Il 1° luglio il vescovo e la veggente, insieme ad alcuni membri della famiglia, si sono recati a Tortoreto, località marina, per motivi di salute, ma nel loro cuore risuonavano le parole di Gesù: "Questa vacanza sarà molto sofferta per i miei due cari figliolini. Avranno anche molto da lavorare. Voi aiutateli con la preghiera"107.

Durante la prima decade del mese, a causa delle stimmate ancora aperte, è stato impossibile a Marisa recarsi al mare per fare i bagni, secondo la prescrizione medica. Le notti sono state particolarmente lunghe, vissute sempre in piena passione. Il vescovo ha assistito Marisa, pregando e ripetendo la frase di Gesù, adattata alla loro situazione: "Signore, passi da lei questo calice, ma sia fatta la tua volontà".

Don Claudio, la mattina presto, andava a passeggiare lungo il mare e, mentre camminava, pregava e pensava, come ha rivelato la Madonna: "Quanti pensieri frullano nel suo capo".

Il 6 luglio, ricorrendo la festa liturgica di Santa Maria Goretti, la Madre dell’eucaristia ha portato con sé la giovane martire. Al vederla Marisa ha esclamato: "Maria Goretti, piccola, bella". La Madonna ha replicato: "Sì, è Maria Goretti, una santa nata in un paese (Corinaldo, n.d.r.) vicino a voi. Per amore di Dio e per difendere la sua castità ha subìto il martirio. Anche tu, figlia mia, hai vissuto un’esperienza simile a quella di Maria Goretti; solo che lei è morta e tu sei ancora viva" [108].

Poiché ne ha parlato la Madonna, il vescovo, per la prima volta, ha sollevato il velo della discrezione e del silenzio su un fatto, delicato e doloroso, dell’adolescenza di Marisa.

Un uomo che abitava vicino alla famiglia Rossi, aveva messo gli occhi su Marisa e, spinto da desideri squallidi, cercava in tutti i modi di richiamare la sua attenzione, senza mai riuscirci. Infine stizzito l’ha affrontata, mentre rientrava in casa, e ha minacciato con un coltello di colpirla, se non avesse soddisfatto i suoi malsani desideri.

Marisa ha cominciato a fuggire, ma è stata raggiunta dal bruto che, dopo essersi collocato di fronte a lei, l’ha colpita, ferendola al seno. In aiuto di Marisa sono intervenuti gli angeli, in sembianze umane, che dopo aver messo in fuga l’assalitore, l’hanno accompagnata al più vicino pronto soccorso per le cure del caso.

Fortunatamente la ferita non era profonda e non ha provocato conseguenze.

Marisa si è rivolta alla piccola santa, dicendole: "Ciao, Maria Goretti, proteggi ed aiuta tutti i nostri figli, affinché siano sempre puri e casti come te e come Gesù vuole".

Il 7 luglio ricorreva l’onomastico del vescovo e, come ogni anno, è apparsa la Madre dell’eucaristia, accompagnata da S. Claudio, vescovo e martire e da S. Claudio de la Colombière, patroni di Don Claudio.

Il primo S. Claudio così si è rivolto al vescovo: "Figlio mio, quanta sofferenza patisci, ma quanto Paradiso hai conquistato e quante anime, pur non conoscendole, hai salvato. Sono il tuo fratello vescovo. Ti stiamo aiutando moltissimo, ma la cattiveria umana è forte. Insieme ti diamo la nostra benedizione. Coraggio, fratello mio, coraggio. Sii sempre forte, e non aver paura di nulla, solo di Dio bisogna aver paura, non degli uomini e tu sei forte e coraggioso".

La Madre dell’eucaristia ha concluso: "Auguri, Don Claudio, auguri dalla tua Mamma, da Gesù, da tutti i santi e dagli angeli che mi sono accanto".

Finalmente il 10 luglio si sono chiuse le stimmate di Marisa, e questo le ha permesso di andare al mare per muovere in acqua le gambe, come le aveva prescritto il dottore.

Mentre erano immersi in acqua, il vescovo e la veggente pregavano, recitavano il S. Rosario e cantavano. La Madre dell’eucaristia si univa alla loro preghiera e una volta ha detto: "Siete i soli a pregare in mare, né i sacerdoti né le suore seguono il vostro esempio".

Anche nei giorni seguenti mentre erano in acqua, è apparsa la Madonna che spesso ha parlato loro dell’ultimo colpo di satana.

Il 15 luglio, in occasione del 31° anniversario dell’incontro di Don Claudio e Marisa, i nostri giovani li hanno raggiunti a Tortoreto, per celebrare insieme la ricorrenza.

Prima della S. Messa è apparsa la Madre dell’eucaristia che si è rivolta ai giovani: "Seguire la strada di Dio è difficile, se non siete puri e forti, se non siete in grazia, se non avete la forza di accettare anche la sofferenza. Quante persone arrivano al vostro livello? Poche. Io sono triste quando parlo dei sacerdoti, ma devo parlarne, perché possiate comprendere quanto Gesù e la Madonna soffrono per l’odierna situazione della Chiesa. Molte persone non credono né all’inferno né al Paradiso, e tra costoro ci sono anche molti sacerdoti: questa è la grande sofferenza del vescovo. Anche voi soffrite quando venite a conoscenza dei comportamenti sbagliati dei sacerdoti, che non sono puri, né casti, addirittura sono pedofili".

Poi ha fatto gli auguri al vescovo e alla veggente: "Miei cari figliolini, con tutto il Paradiso voglio farvi gli auguri per i trentun anni di sofferenza, di sacrificio, di amore, di gioia e per il tuo compleanno, Eccellenza. Sentiti giovane, come i tuoi giovani, anzi a volte sei più giovane di qualcuno di loro. Non lasciarti andare, ti prego; sii forte, coraggioso, come sei sempre stato. Lascia stare i vari signori Ruini e coloro che fanno parte della…, tu sai di chi parlo; non c'è bisogno di pregare per loro".

Il 22 luglio la Madonna ha rivelato ai suoi due figliolini che diversi sacerdoti, pregando davanti all’eucaristia, hanno ringraziato Dio di aver donato alla Chiesa un vescovo come Don Claudio.

Il 23 è avvenuto qualcosa di grande che ha dimostrato l’intima unione tra Gesù e il vescovo. Al momento della consacrazione Marisa ha sentito oltre la voce di Don Claudio anche quella di Gesù che pronunciava la formula della consacrazione. Successivamente la Madre dell’eucaristia ha detto che Gesù aveva voluto fare questo dono al vescovo.

Il 25 si è realizzato un episodio simpatico. Mentre passeggiavano lungo il mare, insieme ad alcuni giovani, il vescovo si è rivolto a Marisa e le ha detto per scherzo: "Alzati e cammina". Immediatamente è apparsa la Madonna che, sorridendo, ha rivolto a Marisa l’esortazione: "Ubbidisci al vescovo". Tra lo stupore dei presenti Marisa si è alzata agilmente dalla sedia a rotelle e ha cominciato a camminare speditamente. Ha percorso due chilometri con un passo talmente veloce, che Don Claudio e i giovani hanno fatto fatica a seguirla.

Invece il 26 luglio il vescovo e la veggente hanno vissuto un’esperienza che li ha molto rattristati. Dopo cena, come al solito, Don Claudio e Marisa, sempre in compagnia di alcuni giovani, sono andati a fare una passeggiata lungo il mare. La loro attenzione è stata attratta da un forte schiamazzo e poco dopo si sono resi conto che era in atto un’infuocata partita di pallone tra due squadre giovanili.

Moltissimi giovani assistevano alla partita e incitavano con urla i contendenti. I nostri non hanno fatto in tempo a fermarsi, che è apparsa la Madonna e con un viso molto triste ha comunicato: "Purtroppo tutti questi giovani sono in peccato mortale. Non sanno cosa significa vivere in grazia. Né i genitori né i sacerdoti hanno insegnato loro la bellezza di una vita in grazia. Questi poveri giovani non hanno ricevuto la formazione che tu, Don Claudio, hai impartito ai tuoi".

Dopo questa triste comunicazione il vescovo e la veggente sono andati via in silenzio e in cuor loro hanno raccomandato tutti i giovani alla misericordia di Dio.

Purtroppo la permanenza al mare non ha giovato alla salute di Don Claudio e Marisa, alla quale anzi si sono riacutizzati malanni e dolori.

Il 1° agosto si sono trasferiti in montagna, a Pintura, sperando che il clima fresco potesse restituire un po' di forze e giovare alla salute.

Alcuni nostri giovani sono andati a prelevare la numerosa famiglia del vescovo. Una simpatica e vivace autocolonna, formata da sei macchine ed un camioncino, ha trasportato persone e suppellettili dal mare ai monti.

I giovani hanno lavorato molto per ripulire e sistemare la casa in montagna, tanto da ricevere i ringraziamenti dalla Madonna: "Ringrazio i miei giovani per il lavoro duro e faticoso che hanno fatto per il mio vescovo e la veggente" [109].

La Madre dell’eucaristia, con sollecitudine materna, ha invitato i suoi due cari figliolini a riposarsi e a ricuperare un po' di forze, per essere pronti a sostenere l’ultimo colpo di satana.

Marisa lo conosceva già nei particolari. La Madonna le aveva rivelato in che cosa consisteva, e chi erano coloro che lo stavano realizzando. Aveva perfino aggiunto che costoro avrebbero coinvolto nella sua esecuzione anche il Papa.

Il Signore, il giorno della Trasfigurazione, ha dato il permesso a Marisa di riferire a Don Claudio dettagliatamente dell’ultimo colpo di satana, ma ha lasciato a lei la decisione di parlare o tacere. La veggente con un atto d'amore e di delicatezza, ha deciso di mantenere il silenzio per non caricare il fratello di un'ulteriore sofferenza, dal momento che ne aveva già tante.

Dobbiamo affrontare ora un altro doloroso argomento.

Alcuni veggenti hanno approfittato del loro ruolo e della loro posizione per arricchirsi e per avere un seguito sempre maggiore di persone. Pur di raggiungere i loro obiettivi sono arrivati a dire che continuavano a vedere la Madonna quando non la vedevano più da tempo.

Il 4 agosto, mentre il vescovo, la veggente ed alcune persone della comunità stavano per iniziare la recita del S. Rosario, è apparsa la Madre dell’eucaristia che ha pregato con loro e ha commentato i misteri gloriosi. La Madonna ha inoltre aggiunto che ciò che aveva visto durante la notte precedente nonna Iolanda non era un sogno, ma la realtà. La mattina, appena destatasi, la mamma di Marisa ci aveva detto di aver sognato il Paradiso e ci aveva confidato di non saperlo descrivere. Ebbene il Signore aveva concesso alla nostra nonnina, come ad altre anime, il dono di essere trasportata in Paradiso e di gustarne in anticipo la bellezza e la gioia.

Il 6 agosto, festa della Trasfigurazione, Gesù è apparso circondato dagli angeli e dai santi. Vicino a Gesù, alla sua sinistra, c'era Paolo VI, del quale ricorreva il 24° anniversario della morte, il Papa che Don Claudio ha amato di più. Nel vederlo Marisa ha esclamato: "Paolo VI, quanto sei bello!".

In questi giorni i dolori naturali si sono talmente intensificati a Marisa che per poter riposare un po' la notte era costretta a prendere dei calmanti. Ai dolori naturali si sono aggiunte grandi sofferenze morali, per cui la stanchezza del vescovo e della veggente invece di diminuire, aumentava.

Verso la metà di agosto Marisa si è sentita talmente male che è entrata in coma e sarebbe certamente morta, se non fosse intervenuta la Madonna a farle superare il momento critico.

Per sostenere il vescovo e la veggente a sopportare le grandi sofferenze, il Signore ha operato un miracolo eucaristico. La Madre dell’eucaristia, per ordine di Dio, ha depositato su una piccola statua tre particole, che hanno riempito tutta la casa del soave profumo che noi tutti conosciamo molto bene.

Gesù ha voluto dimostrare di essere vicino ai suoi due figliolini e che, se permetteva la sofferenza, dava però anche la grazia e l’aiuto per sopportarla.

La Madonna, al termine della permanenza in montagna, ha detto: "Vorrei che oggi, ormai alla fine di queste sofferte vacanze, tutti pensassero che il vescovo e la veggente non hanno fatto due mesi di vacanze, ma di martirio. Credetemi, in questo periodo è successo di tutto e non voglio entrare nei particolari, è troppo doloroso per me parlarne" [110].

Don Claudio e Marisa sono tornati a Roma più stanchi, provati e delusi di quando erano partiti. La Mamma ha detto ai suoi due figliolini: "La vostra croce è molto pesante, ma non possiamo togliervela, come Dio Padre non ha tolto la croce a suo Figlio" [111].

Nel primo incontro della comunità, Don Claudio ha detto ai presenti: "Armiamoci di forza, di coraggio e di pazienza, perché l’anno sociale 2002-2003, che sta per iniziare, sarà il più duro, il più critico e il più sofferto di tutti quelli che l’hanno preceduto".

Annuncio profetico che si è realizzato in pieno, perché, oltre aver patito grandi sofferenze fisiche, morali e soprannaturali, abbiamo ricevuto l’ultimo colpo di satana.

Roma, 29 giugno 2003

Festa del Trionfo della Madre dell’eucaristia

A cura del Comitato Culturale

del Movimento Impegno e Testimonianza

"Madre dell’eucaristia"


Allegato n. 1

Lettera ai sacerdoti

Giovanni Paolo II, Sommo Pontefice della Chiesa Universale e Vescovo di Roma, il 13 giugno 2001, vigilia della festa del Corpus Domini, ha terminato la catechesi del mercoledì con questa invocazione "Maria, Madre dell’eucaristia, tutti vi protegga".

Anche diversi vescovi e cardinali, ne citiamo uno per tutti: il card. Carlo Maria Martini, in alcune omelie e preghiere si sono rivolti a Maria, invocandola "Madre dell’eucaristia".

Questo titolo mariano, dato personalmente da Gesù a sua madre e sconosciuto nella Chiesa per venti secoli, ha cominciato ad esser noto e a diffondersi solo in seguito alle apparizioni e alle rivelazioni private della Madonna alla veggente Marisa Rossi.

La Madre di Dio ha ripetuto più volte: "Io sono la Madre dell’eucaristia. Gli uomini mi hanno dato molti titoli, ma il titolo più grande, più bello, più importante è Madre dell’eucaristia. l’immacolata Concezione apre la storia e la Madre dell’eucaristia la chiude. Il titolo "Madre dell’eucaristia" si diffonderà in tutta la Chiesa e tutti gli uomini mi invocheranno con questo titolo".

Il Papa, invocando la Madonna come "Madre dell’eucaristia", ne ha apprezzato l’esattezza teologica e, anche se implicitamente ed in modo informale, ha riconosciuto l’origine soprannaturale delle apparizioni della Madre dell’eucaristia, unica fonte del titolo mariano menzionato.

Se il Papa riconosce la Madonna come "Madre dell’eucaristia" perché il card. Ruini, suo Vicario Generale della diocesi di Roma, ne proibisce il culto e combatte le apparizioni della Madonna a Marisa Rossi, strumento scelto da Dio per la diffusione nella Chiesa di questo titolo?

Dobbiamo anche evidenziare con profonda amarezza che mentre il sito Internet del Vaticano, al seguente indirizzo: http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/audiences/2001/documents/hf_jp-ii_aud_20010613_it.html riporta l’invocazione "Maria, Madre dell’eucaristia, tutti vi protegga", l’osservatore Romano di giovedì, 14 giugno 2001, ha tagliato ed omesso tale invocazione.

Ciò vuol dire che qualcuno ha osato censurare il Papa, a sua insaputa. Tutto questo è molto grave ed indica che l’opposizione alle apparizioni della Madre dell’eucaristia ha come registi potenti ecclesiastici, dei quali alcuni risiedono in Vaticano ed altri in Vicariato.

La storia di Erode e Pilato che "divennero amici, perché prima c'era inimicizia tra loro" (Lc 23,12) si ripete e sempre a danno degli innocenti.

Ci appelliamo all’intelligenza, alla sensibilità, al coraggio dei sacerdoti di Roma, perché seguendo l’insegnamento e l’esempio del Papa, nostro Vescovo, invochino e facciano invocare dai fedeli la Madonna con il titolo "Madre dell’eucaristia".

Uniti nell’amore a Gesù Eucaristia, alla Madre dell’eucaristia e al Papa, lavoriamo compatti per il bene spirituale della Chiesa Particolare di Roma e della Chiesa Universale.

Cordiali saluti

Roma, 24 ottobre 2001

VIII anniversario dell’inizio delle apparizioni pubbliche della Madre dell’eucaristia

I giovani del Movimento Impegno e Testimonianza "Madre dell’eucaristia"


Allegato n. 2

Eminenza Reverendissima,

sono costretto a scrivere a tutti i cardinali non italiani per sollecitare il suo autorevole intervento in difesa dell’eucaristia e dei più importanti miracoli eucaristici della Storia della Chiesa. Di questo importante argomento ho scritto diverse volte a Giovanni Paolo II, ma le mie lettere non sono mai state consegnate al S. Padre. Ormai i collaboratori della Curia Romana non solo si sono sostituiti al Papa nel governo della Chiesa, ma sono arrivati a censurare atti del magistero pontificio, come io stesso ho documentato.

Mi sono successivamente rivolto ai cardinali residenti a Roma e in Italia, a tutti i vescovi italiani, a tutti i sacerdoti romani e a molti superiori generali di congregazioni religiose, ma nessuno o per paura o per calcolo o per interesse ha preso posizione per difendere l’eucaristia e i miracoli eucaristici.

Mi permetta, Eminenza, di esporle una breve cronistoria degli eventi eucaristici che hanno come testimoni il sottoscritto e centinaia di persone.

Gesù e la Madonna hanno trasportato nel luogo taumaturgico, così Gesù ha dichiarato la nostra casa, centinaia di particole consacrate o profanate o sottratte alla profanazione o prese in chiese dove l’eucaristia non era amata dai sacerdoti e dai laici. Queste ostie, depositate nel tabernacolo o sull’altare in chiesa e sui fiori o immagini sacre in casa sono state date in comunione a coloro che partecipavano ai nostri incontri di preghiera. Tutti coloro che le hanno ricevute sono pronti a testimoniare che le ostie portate da Gesù e dalla Madonna emanavano un profumo particolare e sprigionavano un gradevole calore, che si avvertiva quando venivano introdotte in bocca. Alcune delle ostie trasportate da Gesù e dalla Madonna hanno sanguinato alla nostra presenza. Noi conserviamo quattro ostie insanguinate che a distanza di anni sono ancora perfettamente conservate e il cui sangue non è andato soggetto a decomposizione. Due di queste ostie hanno sanguinato più volte a distanza di mesi, un fatto unico nella storia della Chiesa. Inoltre abbiamo un corporale e un cuscinetto bagnati dal sangue fuoruscito da ostie trasportate dal Sommo ed Eterno Sacerdote nella nostra cappella.

Sono avvenuti anche miracoli eucaristici di altro genere. Alla presenza di molte persone un’ostia è fuoruscita dal costato di un crocifisso, è passata attraverso il vetro della teca, messo a protezione, e si è depositata sulle mani di Marisa Rossi.

Diverse volte si è verificata la moltiplicazione dell’eucaristia nelle mie mani; con poche particole, portate dalla Madre dell’eucaristia, ho dato la S. Comunione a circa duecento persone.

Ogni volta che ho comunicato al Vicariato di Roma gli eventi miracolosi eucaristici, il Card. Vicario e i suoi collaboratori li hanno sempre liquidati, senza fare indagini e interrogatori, come: effetti di patologia religiosa, fenomeni da baraccone, conseguenza di interventi diabolici. Diverse volte, personalmente e per iscritto, ho chiesto al Card. Ruini di mandare esperti ed esorcisti per valutare i miracoli eucaristici e mi ha sempre dato risposte negative, "perché non ne ravvedeva la necessità".

Io stesso ho portato in Vicariato un’ostia insanguinata per farla esaminare e Mons. Nosiglia mi ha ordinato: "Butta via quel pezzo di pane insanguinato", ordine che non ho eseguito per non andare contro la mia coscienza e per non incorrere nella scomunica latæ sententiæ riservata alla Sede Apostolica (can. 1367 C.I.C.).

Il Vicariato, di fronte al ripetersi dei grandi miracoli eucaristici, senza mai interrogare i testimoni di questi miracoli né fare indagini, ha reagito sommergendomi di decreti che contenevano l’ordine di astenermi "dal compiere atti di culto eucaristico e di culto pubblico in genere in occasione o in conseguenza di presunte apparizioni di ostie" e la minaccia di sospendermi a divinis, se avessi disubbidito.

Il Card. Ruini, attraverso Mons. Nosiglia, è arrivato al famigerato ricatto: "Se neghi che quelle ostie, anche quelle insanguinate, siano Eucaristia e che ti sei ingannato e hai ingannato, perché sono opera del demonio, non ti sospenderemo". Era troppo, perché se avessi accettato, oltre che incorrere nella scomunica, avrei peccato contro lo Spirito Santo, per aver attribuito al demonio ciò che è opera di Dio.

Ho risposto: "Fate quello che volete. Preferisco essere sospeso a divinis che profanare l’eucaristia".

Gesù ha detto che la sospensione a divinis "è illecita, illegittima e nulla" e per dimostrare che ero perfettamente a posto di fronte alla Chiesa e per altri motivi che sono esposti nel libro "Tu sei Vescovo ordinato da Dio, Vescovo dell’eucaristia", mi ha dato la pienezza del sacerdozio.

Quando il 20 giugno 1999 il Signore mi ha ordinato vescovo, ho pianto e tremato, perché ero perfettamente cosciente a quale nuova feroce persecuzione, da parte degli uomini della Chiesa, sarei andato incontro.

Io non volevo essere ordinato vescovo, ma il Signore non mi ha concesso la facoltà di scegliere se essere o non essere vescovo né mi ha chiesto il permesso di ordinarmi vescovo. Quando Gesù ha ordinato Pietro e gli altri apostoli vescovi non ha imposto loro le mani sul capo, non ha recitato nessuna formula di consacrazione, non ha compiuto nessun rito, ma ha manifestato la sua volontà e dato un ordine: "Fate questo in memoria di me" (Lc 22,14).

Anche con me il Signore si è comportato nello stesso modo. "Ti ordino Vescovo, ti do la pienezza del sacerdozio e ti do tutti i poteri", così ha detto Gesù, mentre io piangevo e soffrivo.

Ho detto sì a Dio e gli uomini della Chiesa mi hanno condannato.

Eppure Gesù è il Fondatore e il Capo della Chiesa, è il Sommo ed Eterno Sacerdote, perché "ha un sacerdozio non transitorio" (Eb 7,24).

Gesù non è il Capo emerito della Chiesa, come diversi ecclesiastici vorrebbero, non ha abdicato al suo ruolo di capo e, senza chiedere il permesso a nessuno, può rimettere i peccati, consacrare l’eucaristia e ordinare i vescovi. Dio può tutto, a Dio nulla è impossibile. Chi sostiene che Dio non può ordinare un vescovo pecca gravemente e dimostra di ignorare la Sacra Scrittura.

Gesù ha unito l’eucaristia e il Sacerdozio, istituendo i due sacramenti nell’ultima Cena.

Gesù ha unito il mio episcopato e i miracoli eucaristici, e ha messo il suo sigillo sull’uno e sugli altri il giorno 11 giugno 2000, festa di Pentecoste, quando ha operato l’ultimo grande miracolo eucaristico, alla presenza di oltre cento persone.

Avevo appena ultimato di recitare la formula di consacrazione del pane, quando dall’ostia ha cominciato a fuoruscire il sangue.

Per me il tempo si è fermato. Ero piegato sull’ostia che stringevo tra le mie mani e fissavo il sangue divino che si diffondeva su buona parte della sua superficie. Sono rimasto immobile per un tempo che ai presenti è sembrato interminabile, perché pensavano che mi sentissi male, in quanto sul mio volto si alternavano un pallore impressionante e un forte rossore.

Quando mi sono un po' ripreso, ho elevato lentamente l’ostia. Tra i presenti si è creata molta emozione, ma tutto si è svolto in un clima di profondo raccoglimento e viva emozione. Mentre abbassavo la mia ostia macchiata di sangue, ho visto sulla patena altre due ostie grandi che, come dirà successivamente la Madre dell’eucaristia, erano state sottratte alla profanazione e portate nel luogo taumaturgico, perché "il Vescovo, la veggente e i membri della comunità amano moltissimo l’eucaristia e sono pronti a dare la vita per difenderla".

Dopo aver recitato la formula di consacrazione del vino e fatta l’elevazione del calice, ho preso la patena che conteneva l’ostia da me consacrata macchiata di sangue e le altre due ostie sottratte alla profanazione e sono passato lungo i banchi della chiesa, perché i fedeli potessero vederle in maniera ravvicinata, constatare la veridicità del fatto miracoloso e percepire il profumo che emanava dall’ostia macchiata di sangue per testimoniare un domani l’avvenuto miracolo.

Il Signore avrebbe operato un miracolo eucaristico così grande nelle mie mani se io non fossi vescovo, e fossi un impostore?

Il card. Ruini, anche dopo l’ultimo miracolo eucaristico, avvenuto durante la S. Messa da me celebrata, ha continuato a considerare l’eucaristia che ha sanguinato "un pezzo di pane insanguinato" e la fuoruscita del sangue dall’ostia da me consacrata "un effetto di un intervento diabolico".

Infatti ha firmato un documento ufficiale della C.E.I., datato 11 gennaio 2001 e quindi posteriore al miracolo eucaristico dell'11 giugno 2000, con il quale ha riaffermato la sua posizione non solo errata, ma addirittura eretica nei riguardi del mistero eucaristico.

Il Card. Ruini, poiché ha profanato l’eucaristia è incorso nella scomunica latae sententiae riservata alla Sede Apostolica (can. 1376 C.I.C.) e poiché ha attribuito al demonio ciò che è opera di Dio ha peccato contro lo Spirito Santo.

Questo giudizio nei riguardi del suddetto cardinale è stato dato dal Capo invisibile della Chiesa: Gesù Cristo.

Di fronte ai gravi errori del Card. Ruini non è insorta nessuna autorità ecclesiastica, ma solo il sottoscritto che è cosciente della propria pochezza e debolezza, ma sa che "Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti": (I Cor. 1,27)

Il primo e soprattutto il secondo legittimo successore di Giovanni Paolo II chiederà a V.E., se sarà ancora in vita, conto del suo atteggiamento di fronte all’eucaristia e ai miracoli eucaristici avvenuti nel luogo taumaturgico.

Più severo del giudizio del Papa, sarà il giudizio di Cristo. "Chiunque si dichiarerà per me dinanzi agli uomini, anch'io mi dichiarerò per lui dinanzi al Padre mio che è nei cieli; chiunque, invece, mi avrà rinnegato dinanzi agli uomini, anch'io lo rinnegherò dinanzi al Padre mio che è nei cieli" (Mt 10,32).

Riaffermo la mia comunione con il Papa e con i Vescovi che amano, adorano e credono nell’eucaristia.

La Madre dell’eucaristia protegga la Chiesa.

Cordiali saluti

Roma, 31 marzo 2002

Domenica di Pasqua

+ Claudio Gatti

Vescovo Ordinato da Dio

Vescovo dell’eucaristia


È arrivato l’ultimo colpo di satana

Il 18 ottobre 2002 è stata scritta una delle pagine più nere e tristi della storia della Chiesa.

Coloro che combattono l’eucaristia hanno condannato Monsignor Claudio Gatti, il vescovo ordinato da Dio, riducendolo allo stato laicale.

Gesù ha detto il 17 novembre 2002: "È arrivato l’ultimo colpo di satana, è forte e duro per voi, ma è peggiore per coloro che l’hanno inferto, perché perderanno la loro anima".

La comunicazione di questa condanna è stata trasmessa al nostro vescovo da una lettera che il Vicariato ha inviato in via delle Benedettine il 16 novembre.

Il Signore, che accompagna sempre coloro che Lo amano, ci ha preparato fin dal 1999 a superare questa grande sofferenza.

"I miei due cari figliolini con voi vicino, che pregate per loro, riusciranno a sopportare anche l’ultimo colpo di satana" [112].

"Vi ho detto che l’ultimo colpo di satana sarà molto duro e molto forte" [113].

"Non permettete che cada la vostra fiducia in Dio, perché in un momento molto difficile satana sferrerà l’ultimo colpo. Ascoltate questa S. Messa per il vescovo e la veggente, perché quando arriverà l’ultimo colpo di satana abbiano la forza di sopportare tutto" [114].

La veggente Marisa Rossi sapeva esattamente in cosa consisteva fin dal giugno del 1997. Questo vuol dire che fin da allora gli uomini della Chiesa si sono riuniti per organizzare questo diabolico piano, messo a punto durante la scorsa estate.

Gesù nella lettera di Dio del 17 novembre 2002 ci ha rivelato i nomi dei tre ecclesiastici che hanno diretto l’intero progetto: Ruini, Ratzinger e Bertone. Costoro hanno coinvolto in frequenti riunioni un numero sempre maggiore di cardinali, vescovi, sacerdoti e laici per avere appoggi e riuscire a realizzare il loro disegno. Invece di dedicarsi ai poveri, agli ammalati e al problema delle guerre che stanno distruggendo il mondo, si sono riuniti per condannare Monsignor Claudio Gatti, il vescovo ordinato da Dio.

Anche alcuni laici che in passato sono stati membri della comunità, si sono accaniti duramente contro Don Claudio, denunciandolo all’autorità Ecclesiastica e calunniandolo.

Il Papa purtroppo è stato raggirato dagli uomini della Chiesa. Approfittando delle sue precarie condizioni di salute gli hanno fatto firmare, a sua insaputa, un documento che condanna il nostro vescovo. Questo ha detto Gesù: "Hanno coinvolto il Santo Padre, anche se lui non lo sa, perché gli fanno firmare le lettere senza che ne conosca il contenuto. Il Papa ha firmato non la lettera che è arrivata a voi, ma il documento che è rimasto in Vaticano e in Vicariato" [115].

È triste e preoccupante che abbiano coinvolto il Papa in questo piano diabolico. Coloro che si dicono suoi collaboratori sono stati disonesti, perché hanno addebitato al Pontefice ogni responsabilità di ciò che è avvenuto.

Il 26 ottobre 2002 a Monsignor Bertone, che stava dando "la buonanotte" ai confratelli salesiani di Via Copernico a Milano, è stata posta la domanda: "Cosa pensa del Movimento Impegno e Testimonianza e del suo fondatore Don Claudio Gatti?". Ecco la risposta: "La decisione è sub iudice. Il Santo Padre ha avocato a sé l’intera questione e sta pensando di fare in proposito un documento".

I tre ecclesiastici sono stati anche molto astuti nel far firmare al Papa la lettera di condanna, dato che, come ha sottolineato il Sig. Ruini nella comunicazione al nostro vescovo, "la decisione pontificia è da considerarsi inappellabile".

San Giuseppe il 14 novembre 1999 ci aveva preparato a questa triste realtà: "Sta accadendo un fatto molto grave: i grandi uomini della Chiesa, che voi ben conoscete, stanno cercando di far firmare al Papa, che ormai possono rigirare come vogliono, una lettera contro questo luogo. Il Papa non sta bene e va avanti. Cosa farete voi quando arriverà l’ultimo colpo di satana? Resterete con questo povero vescovo o lo tradirete anche voi dopo tutti i miracoli che Dio ha fatto?".

Siamo sicuri che il Papa, se avesse saputo che la lettera da firmare conteneva la condanna del nostro vescovo, non l’avrebbe mai firmata per i seguenti motivi:

1) Il Papa conosce il vescovo e la veggente, perché, incontrandoli, si è rivolto loro dicendo: "Voi siete quelli della Madonna".

2) Marisa diverse volte è andata in bilocazione dal Papa per parlargli di alcuni importanti problemi della Chiesa.

3) Il Papa recita le preghiere dettate dalla Madre dell’eucaristia.

4) Il Santo Padre ha adorato l’eucaristia, consegnata dalla Madonna a Marisa e portata da Don Claudio in Vaticano il 7 dicembre 1999.

5) Giovanni Paolo II nell’udienza generale del 13 giugno 2001 ha terminato la sua catechesi dicendo: "Maria, Madre dell’eucaristia, vi protegga tutti", invocazione successivamente censurata dai suoi collaboratori.

6) Il segretario del Papa, attraverso un comune amico polacco, ha chiesto a Marisa di pregare per la salute del Papa e le ha fatto pervenire, come segno di riconoscenza, un quadro che riproduce il volto di Gesù.

Gesù nella lettera di Dio del 17 novembre 2002 ha affermato: "Vorrei che, prima di morire, il Papa capisse l’errore e chiamasse questo semplice vescovo che ama tanto le anime e ha dato tutto se stesso, anche la salute fisica".

Noi eravamo consapevoli che prima o dopo sarebbe arrivato l’ultimo colpo di satana.

Anzi, speravamo che arrivasse quanto prima, perché sapevamo che solo dopo averlo ricevuto sarebbero iniziati gli interventi di Dio per far rinascere la Chiesa e far trionfare la verità. Era così intensa la nostra attesa che una volta abbiamo preso un grosso abbaglio.

Infatti, quando il 25 marzo 2001 siamo venuti a conoscenza, con notevole ritardo, del comunicato ufficiale della C.E.I., datato 12 gennaio 2001, con il quale il suo Presidente Ruini, su mandato della Congregazione della Dottrina della Fede "rendeva noti i provvedimenti adottati nei confronti del Reverendo Claudio Gatti e del suo Movimento in tutto il territorio nazionale", abbiamo pensato che questo fosse l’ultimo colpo di satana.

La Madre dell’eucaristia, apparendo nel giorno della sua festa, ha detto: "Il comunicato ufficiale è pieno di falsità, hanno raggirato tutto pur di farvi chiudere, di stancarvi, di portarvi alla morte. Ma io già vi ho detto che non riusciranno a portarvi alla morte, perché Noi siamo con voi. Avete pensato che questo fosse l’ultimo colpo di satana. Oh, sarebbe un male se lo fosse, perché vorrebbe dire che non c'è più tempo per altre conversioni".

Alla domanda del vescovo: "Il Papa è con loro?", la Madonna ha risposto: "Il Papa non è con loro. Il Papa è stato raggirato, come hanno tentato di raggirare te. Tu sai come lo tengono in piedi, prima era un forte Santo Padre e ora è un debole Santo Padre.

Ormai è nelle mani di questi uomini della Chiesa che lo raggirano come vogliono. Si sentono forti e potenti, fanno capire che anche il Papa ha approvato quel comunicato, ma non è vero, è tutta una subdola manovra del sig. Ruini".

Infine la Madre dell’eucaristia ci ha messo in guardia e ci ha preparati al peggio: "Inoltre ciò che hanno aggiunto in fondo al comunicato fa capire che sono pronti a martoriarvi".

l’ultimo colpo di satana è maturato in un clima del quale ci ha parlato la Madonna poco meno di un anno fa, il 13 dicembre 2001: "La guerra continua, l’uomo si distrugge e i potenti si arricchiscono. La guerra continua anche tra cardinali e vescovi, come vi ho detto in altri messaggi e come ho predetto a Fatima. La guerra tra loro è iniziata da tempo; cercano di nasconderlo, ma non possono. Addirittura tentano di mettere in croce colui che comanda in tutto il mondo senza riuscirvi, per ora. Nella mente di Dio è presente ciò che succederà e non sarà bello. Quando ne ho parlato alcuni anni fa, non tutti avete compreso che avrebbero combattuto cardinali contro cardinali e vescovi contro vescovi, ma ora stanno combattendo addirittura contro il Papa. Il vostro vescovo è stato bersagliato e continua ad essere bersagliato. Don Claudio è il vescovo più vicino al Santo Padre. Ora prendono di mira anche il Papa. I massoni ricchi e potenti si sono impossessati delle radio cattoliche, hanno accerchiato tutta Medjugorie e sono pronti a lottare, ma per difendere chi? I deboli e i poveri? No. Per difendere se stessi e per arricchirsi. Dopo aver calunniato gli innocenti e gli onesti recitano il S. Rosario, celebrano la S. Messa e fanno la catechesi.

Chi non fa parte della massoneria ha due possibilità: tacere o morire".

Il piano diabolico progettato contro il vescovo e la veggente prevedeva difatti anche la loro morte, ma questo non riuscirà mai, perché la Madonna non lo permetterà [116].

Il 18 aprile 2002 la Madonna ha annunciato che i nemici dell’eucaristia, strumenti di satana, stavano preparando l’ultimo colpo infernale che, però, non riguardava i membri della comunità: "Miei cari figli, coraggio e pregate, perché satana ha cominciato a sferrare l’ultimo colpo e continuerà, ma non contro di voi". Contro chi? Contro il vescovo.

Il 3 maggio 2002 la Madonna ci ha fatto sapere che in questo infame progetto erano coinvolte numerose persone: "Molti stanno pensando come distruggere il luogo taumaturgico", e il 12 maggio 2002 ci ha avvisato che si stava avvicinando: "Coraggio, il momento del colpo di satana si avvicina".

Nel mese di luglio del 2002 la Madonna in colloqui riservati con i suoi due cari figli ne ha parlato spesso, affermando che si sarebbe certamente verificato in quanto, pur potendo, Dio non l’avrebbe evitato, perché rientrava nei suoi disegni. Ha aggiunto che questo colpo sarebbe stato veramente duro e tremendo e avrebbe coinvolto anche il Papa.

Nel successivo mese di agosto il Signore ha dato il permesso a Marisa di rivelarlo a Don Claudio dettagliatamente, ma ha lasciato a lei la decisione di parlare o tacere. La veggente ha fatto un atto di amore e di delicatezza e ha deciso di mantenere il silenzio per non caricare suo fratello di un'ulteriore sofferenza, dal momento che ne aveva già tante.

Nell’ottobre di quest'anno, pochi giorni prima che entrasse in clinica, la Madonna ha avvertito Marisa che era partito dal Vaticano l’ultimo colpo di satana. La veggente si è sfogata con la Madre dell’eucaristia per quanto aveva appreso ed è stata molto male, fino al giorno in cui è arrivata la lettera del Vicariato.

La mattina del 16 novembre 2002 la Madonna è apparsa a Marisa, che era sola nella sua stanza con il piccolo Emanuele e, dopo averla abbracciata, le ha comunicato che stava per arrivare la lettera. Subito dopo il vescovo, intento a lavorare nel suo studio, è stato chiamato per soccorrere Marisa che aveva avuto un collasso. Mentre il vescovo soccorreva Marisa, ha sentito una lunga scampanellata e poco dopo è stato informato che era arrivata una lettera del Vicariato.

Poiché Don Claudio ancora non sapeva che Marisa era stata già messa al corrente di tutto e non voleva darle altra sofferenza e tensione, con una scusa è tornato nel suo studio e ha visto sulla scrivania la raccomandata. Per capire cosa conteneva non ha avuto bisogno di aprirla, ma gli è stato sufficiente leggere l’intestazione: "Sig. Gatti Claudio". Appena l’ha letta, è andato davanti all’eucaristia che aveva sanguinato e ha detto a Gesù: "Signore e mio Dio, ho capito ciò che contiene la lettera. Sia fatta la tua volontà. Dammi la forza, l’equilibrio, la serenità e il coraggio per proseguire nella missione che mi hai affidato".

Mentre mangiavano il vescovo ha compreso, per illuminazione interiore, che Marisa era già al corrente della lettera e del suo contenuto. Ne hanno parlato insieme con serenità e calma ed hanno concluso: "Questo è l’inizio della fine per i nemici dell’eucaristia".

Nel pomeriggio c'è stata un'apparizione della Madre dell’eucaristia riservata ai giovani. La Madonna era molto triste; Marisa ha detto di non averla mai vista così triste.

Parlava a fatica ed aveva le lacrime agli occhi. Gli angeli e i santi che l’accompagnavano erano anch'essi molto tristi.

I giovani per ora non possono rivelare ciò che ha detto la Madre dell’eucaristia e sono tenuti al più totale segreto.

Dopo l’apparizione Don Claudio ha affermato di non soffrire tanto per sé, quanto per la Chiesa, ancora una volta bistrattata dai suoi sacerdoti. Inoltre non avrebbe mai voluto arrivare alla situazione di avere contro di sé tutta la gerarchia della Chiesa ed essere considerato ribelle. Comunque ha affermato che avrebbe ubbidito a Dio e sarebbe andato avanti nella sua missione per fare la volontà divina fino in fondo.

Il demonio si è servito degli uomini più potenti della Chiesa per infliggere quest'ultimo colpo mortale senza sapere, però, che in questo modo contribuiva alla realizzazione dei disegni di Dio per la rinascita della Chiesa.

San Paolo ha scritto che se i demoni avessero sospettato i disegni di Dio, avrebbero impedito la morte di Cristo che doveva distruggere il loro dominio (cfr. I Cor 2,7- 8). Ugualmente, se il demonio avesse conosciuto i piani di Dio per la rinascita della Chiesa, non avrebbe inferto l’ultimo colpo infernale contro il vescovo, perché, come ha detto la Madonna, "questa croce così pesante che portate sulle spalle è a fin di bene per tutta l’umanità" [117].

Nel 1980 lo stesso Giovanni Paolo II, durante un suo viaggio in Germania, e precisamente a Fulda, affermò che la Chiesa nel corso della sua Storia è sempre rinata dal sangue dei suoi figli.

Il vescovo ha denunciato con forza e coraggio gli ecclesiastici che hanno gettato fango sul sacerdozio, sacramento inferiore solo all’eucaristia, perché non hanno utilizzato degnamente il potere ricevuto di rendere presente Cristo in corpo, sangue, anima e divinità, mediante la Messa, e di rimettere i peccati.

In più essi hanno infangato i grandi doni che Dio ha dato alla Chiesa: i miracoli eucaristici, le teofanie trinitarie, le apparizioni della Madre dell’eucaristia e le lettere di Dio. Di questo dovranno rendere conto al giudice divino, quando verrà il giorno del Signore, cioè, secondo il linguaggio biblico, il giorno in cui Dio interverrà per sollevare i buoni e punire i cattivi. Questi indegni pastori saranno giudicati severamente anche dagli uomini e dalla Storia.

Il vescovo ci ha esortato a non dimenticare che, secondo il giudizio di Dio, abbiamo riportato una grande vittoria spirituale, alla quale seguiranno, dopo il colpo di satana, il nostro trionfo e il pieno riconoscimento della Chiesa. Ci ha ricordato ciò che la Madre dell’eucaristia ci ha comunicato il 10 gennaio 2002, durante un'apparizione riservata a lui e alla veggente: "Miei cari figliolini, avete riportato la vostra vittoria. Tu, Eccellenza, hai vinto per la tua forza e il coraggio di combattere coloro che non vivono in grazia. Tu, Marisella, hai vinto per la tua immolazione vissuta nel silenzio e nel nascondimento".

Marisa ha visto davanti a sé una grande scritta che riproduceva in oro le seguenti parole di Dio: "Il mio sacerdote prediletto, il mio vescovo, ordinato da Me, ha riportato vittoria".

La Madonna ha aggiunto: "Molte persone conoscono questa vittoria, ti stimano e ammirano il tuo coraggio".

Poco dopo nell’apparizione per i membri della comunità ha detto: "Le vostre preghiere hanno portato alla vittoria il mio figlio prediletto, il mio vescovo, il vostro vescovo".

La Madonna ne ha parlato altre volte: "La vittoria è grandiosa ed abbraccia tutta la Chiesa. Voi sapete che la roccia di questa vittoria è il vostro vescovo e, voglio aggiungere, anche la vostra sorella che ha chiesto di soffrire nel silenzio e nel nascondimento. Auguri al grande vescovo, auguri a te, figlia mia, auguri a tutti voi qui presenti; la Madonna vi ringrazia" [118].

"Il vescovo ha paura di dire che lui è la roccia della Chiesa. È una roccia per aver combattuto molti anni, per essere sempre stato solo a lottare, a difendere la verità e soprattutto l’eucaristia. La vittoria è stata riportata proprio per il suo coraggio e la sua forza" [119].

"La vittoria spirituale è arrivata, quella terrena è più difficile, ma a voi interessa soprattutto quella spirituale. Il vescovo ha riportato vittoria, perché da solo ha combattuto, ha difeso l’eucaristia, è stato calunniato e diffamato proprio per aver difeso l’eucaristia. Ha riportato una grande vittoria; amatelo e pregate per lui" [120].

"È arrivata la vittoria spirituale; arriverà anche la vittoria terrena. I tempi di Dio non si conoscono, ma Dio non delude e realizza ciò che ha promesso" [121].

"La vittoria spirituale è arrivata, arriverà anche quella umana. Voi dovete rimanere tranquilli e sereni. Date tempo al tempo e non fatevi tutti i giorni domande. Dio non delude mai, non è un uomo qualsiasi" [122].

Un domani, se Giovanni Paolo II verrà a conoscenza di aver firmato la riduzione allo stato laicale del vescovo ordinato da Dio, nelle cui mani, dopo che ha recitato la formula della consacrazione, è avvenuto il miracolo eucaristico più importante della storia della Chiesa, mostrerà gratitudine a Monsignor Claudio Gatti, per aver avuto la forza e il coraggio di far sapere a tutta la Chiesa che la firma pontificia è stata estorta con inganno, approfittando delle sue precarie condizioni di salute.

Monsignor Claudio Gatti non solo verrà riabilitato, ma verrà riconosciuto come vescovo ordinato da Dio dalla Suprema Autorità ed occuperà nella Chiesa il posto che Dio gli ha indicato.

l’eucaristia ha già trionfato in tutta la Chiesa; ora offriamo al Signore tutte le nostre preghiere e sofferenze perché presto trionfi anche la verità.


Qui sono citate le lettere di Dio da cui sono trascritti i brani riportati tra virgolette

[1] Lettera di Dio dell'8 settembre 2001

[2] Lettera di Dio del 12 settembre 2001

[3] Lettera di Dio del 14 settembre 2001

[4] Lettera di Dio del 23 settembre 2001

[5] Lettera di Dio del 30 settembre 2001

[6] Lettera di Dio del 14 settembre 2001

[7] Lettera di Dio del 23 settembre 2001

[8] Lettera di Dio del 23 settembre 2001

[9] Lettera di Dio del 23 settembre 2001

[10] Lettera di Dio del 6 ottobre 2001

[11] Lettera di Dio del 14 ottobre 2001

[12] Lettera di Dio del 21 ottobre 2001

[13] Lettera di Dio del 21 ottobre 2001

[14] Lettera di Dio del 21 ottobre 2001

[15] Lettera di Dio del 21 ottobre 2001

[16] Lettera di Dio del 24 ottobre 2001

[17] Lettera di Dio del 21 ottobre 2001

[18] Lettera di Dio del 24 ottobre 2001

[19] Lettera di Dio del 28 ottobre 2001

[20] Lettera di Dio del 28 ottobre 2001

[21] Lettera di Dio del 28 ottobre 2001

[22] Lettera di Dio dell'11 novembre 2001

[23] Lettera di Dio del 15 novembre 2001

[24] Lettera di Dio del 18 novembre 2001

[25] Lettera di Dio del 18 novembre 2001

[26] Lettera di Dio del 18 novembre 2001

[27] Lettera di Dio del 22 novembre 2001

[28] Lettera di Dio del 26 novembre 2001

[29] Lettera di Dio del 1° dicembre 2001

[30] Lettera di Dio del 2 dicembre 2001

[31] Lettera di Dio del 2 dicembre 2001

[32] Lettera di Dio del 2 dicembre 2001

[33] Lettera di Dio del 6 dicembre 2001

[34] Lettera di Dio del 19 dicembre 2001

[35] Lettera di Dio del 23 dicembre 2001

[36] Lettera di Dio del 23 dicembre 2001

[37] Lettera di Dio del 30 dicembre 2001

[38] Lettera di Dio del 13 gennaio 2002

[39] Lettera di Dio del 17 gennaio 2002

[40] Lettera di Dio del 17 gennaio 2002

[41] Lettera di Dio del 13 gennaio 2002

[42] Lettera di Dio del 17 gennaio 2002

[43] Lettera di Dio del 24 gennaio 2002

[44] Lettera di Dio del 2 febbraio 2002

[45] Lettera di Dio del 7 febbraio 2002

[46] Lettera di Dio del 14 febbraio 2002

[47] Lettera di Dio del 28 febbraio 2002

[48] Lettera di Dio del 14 febbraio 2002

[49] Lettera di Dio del 21 febbraio 2002

[50] Lettera di Dio del 24 febbraio 2002

[51] Lettera di Dio del 24 febbraio 2002

[52] Lettera di Dio del 3 marzo 2002

[53] Lettera di Dio del 19 marzo 2002

[54] Lettera di Dio del 10 marzo 2002

[55] Lettera di Dio del 19 marzo 2002

[56] Lettera di Dio del 7 marzo 2002

[57] Lettera di Dio del 21 marzo 2002

[58] Lettera di Dio del 24 marzo 2002

[59] Lettera di Dio del 28 marzo 2002

[60] Lettera di Dio del 9 marzo 2002

[61] Lettera di Dio del 30 marzo 2002

[62] Lettera di Dio del 7 aprile 2002

[63] Lettera di Dio dell'11 aprile 2002

[64] Lettera di Dio dell'11 aprile 2002

[65] Lettera di Dio del 14 aprile 2002

[66] Lettera di Dio del 1° maggio 2002

[67] Lettera di Dio del 2 maggio 2002

[68] Lettera di Dio del 2 maggio 2002

[69] Lettera di Dio del 2 maggio 2002

[70] Lettera di Dio del 3 maggio 2002

[71] Lettera di Dio del 3 maggio 2002

[72] Lettera di Dio del 4 maggio 2002

[73] Lettera di Dio del 6 maggio 2002

[74] Lettera di Dio del 6 maggio 2002

[75] Lettera di Dio del 13 maggio 2002

[76] Lettera di Dio del 18 maggio 2002

[77] Lettera di Dio del 22 maggio 2002

[78] Lettera di Dio del 26 maggio 2002

[79] Lettera di Dio del 25 maggio 2002

[80] Lettera di Dio del 25 maggio 2002

[81] Lettera di Dio del 28 maggio 2002

[82] Lettera di Dio del 29 maggio 2002

[83] Lettera di Dio del 29 maggio 2002

[84] Lettera di Dio del 4 giugno 2002

[85] Lettera di Dio del 4 giugno 2002

[86] Lettera di Dio del 7 giugno 2002

[87] Lettera di Dio del 10 giugno 2002

[88] Lettera di Dio del 12 giugno 2002

[89] Lettera di Dio del 14 giugno 2002

[90] Lettera di Dio del 15 giugno 2002

[91] Lettera di Dio del 16 giugno 2002

[92] Lettera di Dio del 20 giugno 2002

[93] Lettera di Dio del 20 giugno 2002

[94] Lettera di Dio del 21 giugno 2002

[95] Lettera di Dio del 22 giugno 2002

[96] Lettera di Dio del 23 giugno 2002

[97] Lettera di Dio del 27 giugno 2002

[98] Lettera di Dio del 24 giugno 2002

[99] Lettera di Dio del 25 giugno 2002

[100] Lettera di Dio del 26 giugno 2002

[101] Lettera di Dio del 21 giugno 2002

[102] Lettera di Dio del 22 giugno 2002

[103] Lettera di Dio del 24 giugno 2002

[104] Lettera di Dio del 25 giugno 2002

[105] Lettera di Dio del 27 giugno 2002

[106] Lettera di Dio del 28 giugno 2002

[107] Lettera di Dio del 23 giugno 2002

[108] Lettera di Dio del 6 luglio 2002

[109] Lettera di Dio del 1° agosto 2002

[110] Lettera di Dio del 25 agosto 2002

[111] Lettera di Dio del 1° settembre 2002

[112] Lettera di Dio del 1° gennaio 1999

[113] Lettera di Dio del 21 gennaio 1999

[114] Lettera di Dio del 21 ottobre 1999

[115] Lettera di Dio del 17 novembre 2002

[116] Lettera di Dio del 21 novembre 2002

[117] Lettera di Dio del 17 novembre 2002

[118] Lettera di Dio del 13 gennaio 2002

[119] Lettera di Dio del 17 gennaio 2002

[120] Lettera di Dio del 14 febbraio 2002

[121] Lettera di Dio del 24 febbraio 2002

[122] Lettera di Dio del 2 marzo 2002