Eucharist Miracle Eucharist Miracles

Messaggio di Gesù e della Madonna

Roma, 1° marzo 1998

(Durante la processione)

Marisa - Gesù, trascino la croce che Tu mi hai messo sulle spalle e porto l’eucaristia. È faticoso camminare così, vero?

Gesù - Sì, ma ora preghiamo. Dovete ubbidire a Dio, soltanto a Dio, perché gli uomini della Chiesa non vogliono capire la vostra missione e abusano del loro potere.

Questa sarà una battaglia lunga e dolorosa, ma Io voglio che il sacerdote consacri e celebri la S. Messa in questo luogo taumaturgico.

Tu, figlia mia, dovrai parlare alle persone e dire loro quanto sia importante comprendere la vostra missione e affrontare la lotta, anche se il sacerdote ha spiegato molto bene la situazione della Chiesa e la vostra.

Miei cari due figli, ho sentito il vostro lamento: "Noi due, piccole creature, piccolissime in confronto a tanti capi della Chiesa dobbiamo sostenere tutto questo?". Dio ha scelto voi e voi dovete portare avanti questa missione; anche se arrivasse la morte, anche se la grande sofferenza vi uccidesse dovete portarla avanti.

Marisa - Uccide anche Don Claudio o solo me?

Gesù - La grande sofferenza fa morire, ma poi risusciterete come Me. Qui voglio l’angelo.

(Gesù ha voluto che un angelo fosse il custode e il difensore del luogo taumaturgico; per questo ha chiesto che una statua fosse collocata nel giardino)

Marisa - Gesù, aiutaci a trovarla, noi non ci siamo riusciti.

Gesù - Voglio che l'8 marzo facciate una grande festa. Chi ha deciso di stare con il sacerdote deve aiutarlo e festeggiarlo. Voglio una grandissima festa, non abbiate paura di nulla, perché se dovranno colpire qualcuno, colpiranno solo i miei due cari figliolini; voi pregate, soffrite e accettate qualche sacrificio.

Grazie per la processione penitenziale, soprattutto per la processione eucaristica.

Avanti, figlia mia.

Marisa - Vieni con noi? Cammini con noi?

Ho tanti dolori, Gesù, aiutami, ho paura di non farcela.

Va bene, ciao.

(Dopo la distribuzione della Santa Comunione)

Marisa - Madonnina, ti prego di restare tanto tempo, per me è duro vivere senza vederti. Ti raccomando tutte le persone che si sono affidate alle mie preghiere.

Madonna - Marisella, guarda tutte le anime salve che sono intorno a me pregano per i loro parenti, per voi, per tutti.

Avete ricevuto mio Figlio Gesù. Avete visto una pioggia di Eucaristia; non so se Dio ha deciso che sia l’ultima volta, ma Gesù Eucaristia sarà sempre presente in mezzo a voi.

Questo è il momento più difficile nella storia della Chiesa. Il sacerdote deve ubbidire a Dio: a Dio nostro Creatore, a Dio nostro Salvatore, a Dio nostro Santificatore, a Dio Uno e Trino; noi siamo suoi figli.

Miei cari figli, da duemila anni va avanti la storia di ubbidire ai superiori, anche se dicono cose non esatte. Quanti santi, quante persone hanno ripetuto al loro superiore: "Ubbidisco, ma non è giusto quanto sta facendo e dicendo".

Voi sapete quanto il mio padre Pio ha dovuto soffrire a causa dell’autorità ecclesiastica; per farvi capire come sia difficile quest'ultimo momento della storia, vi dico che il vostro sacerdote sta soffrendo molto più di padre Pio; lui aveva vicino i confratelli, i seminaristi e i laici, mentre il vostro sacerdote non ha altri sacerdoti né confratelli vicini, ha soltanto voi.

Miei cari figli, lo dico con le lacrime agli occhi a voi laici, adulti e giovani, che state vivendo questo grande momento della storia.

È vero, la grande missione è accompagnata da tanta sofferenza, ma se non si soffre si andrà sempre indietro e chi non deve vincere vincerà.

A volte è difficile amare Dio e fare la sua volontà, ma voi pensate che Lui non vi darà la sua forza e la sua grazia?

Noi del cielo abbiamo fatto tanto affinché il Papa e i superiori intervenissero e dicessero qualcosa. Vi ho mandato addirittura a S. Pietro con lo stendardo della Madre dell’Eucaristia. Io ho indicato al Papa l’eucaristia che avevo depositato sullo stendardo ed egli l’ha adorata. Sono trascorsi tre mesi da quel 7 dicembre e non si è sentito nulla.

Invece è venuto un sacerdote mandato… a chiedere alla vostra sorella la sua immolazione e la sua preghiera per la salute del Papa. La vostra sorella ha risposto: "Ho sempre pregato per il santo Padre, ma anche lui deve fare la volontà di Dio e abbandonarsi a Dio Padre".

Tutti pregano per il santo Padre, ci sono milioni e milioni di persone che pregano per il santo Padre, eppure quel sacerdote è venuto dalla vostra sorella a chiedere e lei ha detto un "sì" che abbraccia la più grande sofferenza.

Miei cari figli, la Mamma vi dice tutto questo perché vi considera adulti. Ormai avete camminato verso la santità, anche se avete ancora tanta strada da fare; per questo non credetevi già santi. Dovete sopportare anche voi una parte della croce che portano i miei due figli.

Se… si convertirà sarà tutto facile, se non si convertirà i miei due figli verranno oltraggiati, sputacchiati, calunniati e diffamati in tutti i modi, ma ricordatevi che la vittoria è di Dio. Come si può arrivare a Dio? Soprattutto amando l’eucaristia e amandovi reciprocamente.

Avete visto oggi che pioggia di Eucaristia? È stata trasportata ad ondate, prima dieci, poi quindici, poi venti, poi tutte le altre particole. La vostra sorella le ha contate, erano tante, erano cento; potevano essere divise in quattro parti e date in Comunione a tante creature. Ma le creature non vengono qui, ancora continuano a fermarle e a ripetere loro di non venire, dicendo che il posto è indemoniato; e lo dicono anche in confessione.

Ho sentito vescovi che dicevano a delle anime: "Non andate lì, è un posto indemoniato. Dovete ubbidire a me che sono il vostro vescovo". Sì, costoro hanno offeso i miei due cari figli, ma soprattutto hanno offeso Dio e Gesù Eucaristia. Costoro non solo non credono a Gesù Eucaristia che appare in questo luogo taumaturgico, ma anche all’eucaristia che essi stessi consacrano. Questi vescovi in confessione, o fuori di essa, continuano a impedire alle persone di venire in questo luogo taumaturgico ripetendo: "Dovete obbedienza a noi vescovi, ai parroci e ai vice parroci".

Molti sacerdoti dopo aver letto i precedenti messaggi hanno detto: "Il sacerdote e la veggente sono nella verità", ma nessuno ha avuto il coraggio di fare almeno una telefonata e dire: "Don Claudio, siamo con voi e preghiamo per voi".

Vedete qualche sacerdote accanto a Don Claudio? No! Vi ricordate quando Gesù ha parlato del pane del cielo e i discepoli non hanno capito nulla e se ne sono andati? Io ero lì in spirito e Gesù si è rivolto loro chiedendogli: "Volete andar via anche voi?"; "Signore - ha risposto S. Pietro - dove andremo? Tu solo hai parole di vita eterna". (Gv 6,67-68)

Oggi la Madre dell’Eucaristia rivolge a voi la stessa domanda: "Volete andare via anche voi? Volete lasciare solo il sacerdote?". A voi rispondere. Non vi nascondo che la lotta è molto dura e la prova è molto forte, però ricordatevi di pregare e offrire le vostre giornate a Dio onnipotente: a Lui nulla è impossibile.

Se poi… non si convertirà, restate nella pace, noi del cielo e voi della terra abbiamo fatto tutto ciò che dovevamo fare.

La Mamma raccomanda tanto l’amore; con l’amore si ottiene tutto, si abbraccia tutto, si arriva a Dio.

Non voglio prolungarmi oltre, il vostro sacerdote ha detto ciò che doveva dire. Il suo discorso è stato molto ampio e bello. Credetemi: vi ha taciuto le cose più penose e le ha tenute nel suo cuore.

Durante la Quaresima non andrò dalla vostra sorella, Dio le ha chiesto l’astinenza e le ha chiesto di vivere la passione ogni giorno per la conversione dei grandi uomini della Chiesa e dei politici, per i malati e i sofferenti. Lei mi vedrà solo quando l’apparizione è per tutti e ha accettato generosamente. So che conta i giorni; ieri sera l’ho sentita dire: "Quanti giorni sono passati?" ed ha risposto a se stessa: "Appena quattro, ne ho ancora trentasei, trentasei giorni di passione e poi ci sarà la resurrezione".

Domenica prossima sarà una giornata di gioia e di sofferenza, restate vicino al sacerdote; poi ci sarà la vostra piena gioia. Non dovete venire tristi, sofferenti, abbattuti o preoccupati. No, venite sorridenti. Sapete: il mio cuore sanguina, ho versato lacrime di sangue, ma ora sorrido perché sono qui davanti a voi.

Quante persone ci sono intorno a questo luogo taumaturgico e non vengono? Alcune non credono, ad altre i parroci hanno detto che il posto è indemoniato e che le persone, specialmente quella che dice di vedere me, sono indemoniate.

Se tutti fossero indemoniati come i miei due figli dovreste ringraziare Dio, avreste già il paradiso sulla terra.

A voi giovani dico di avere coraggio, non abbattetevi, siate pronti, fate vedere che siete forti con tutti, ma sempre con dolcezza. Non abbiate paura di rispondere; chi ha paura non è né con Gesù, né con me, né con il sacerdote.

Tanti abbandonano il sacerdote perché lui è solo e voi siete pochi. Corrono dove c'è la massa delle persone, dove si riunisce tanta gente e arrivano molti pullman.

Eppure il sacerdote da solo sta portando avanti una missione molto grande.

Lui fa tutto: prepara gli incontri di preghiera e gli incontri biblici; corregge nei messaggi la punteggiatura, gli errori che a volte fa la vostra sorella nel parlare, anche se si capisce molto bene quello che dice; confessa; fa direzione spirituale; ascolta le persone; fa tutto mentre il telefono squilla e il campanello della porta suona.

Lui, sempre lui, soltanto lui! Non vi siete domandati: "Come fa un sacerdote da solo a portare avanti questa missione?".

Per lui non conta se sono presenti poche o molte persone, lui ha agito sempre così, anche quando erano presenti cinque o dieci persone e diceva: "Davanti a me ho delle anime, delle creature e devo parlare loro come se ne avessi mille, un milione o dieci milioni".

Miei cari figli, voi che lo conoscete da tanto tempo sapete benissimo che non si tira mai indietro, anche se c'è soltanto una creatura.

Coraggio, dedicate questa settimana solo al vostro sacerdote. Vi prego: aiutateci e aiutatevi.

Grazie se metterete in pratica quanto vi ho detto, se risponderete al mio messaggio che è messaggio di Dio.

Ora voglio benedire la statua della Madre dell’Eucaristia e tu, Marisella, non dire subito che è brutta.

Marisa - Non ce la faccio a tenerla perché sono in astinenza.

Madonna - Cosa sta facendo Selenia vicino a te?

Marisa - Mi sta aiutando.

Madonna - Benedico con tutto l’amore questa statua; già ha fatto del bene ad una famiglia e continuerà a fare del bene e a dare grazie.

Marisa - Non la guardo altrimenti mi viene spontaneo dire che è brutta. Se tu sei lì e ti vedo bellissima, come faccio a dire che la statua è bella? Non mi viene.

Madonna - Sì, è bella, guardala.

Marisa - Sei bella. l’ho detto.

Madonna - Miei cari figli, coraggio, la Madonna non sta in alto o lontano, sta qui fra voi e a volte scherza; è così bello. È vero, Marisella?

Marisa - Sì, con me hai sempre scherzato, hai anche giocato quando ero bambina, ma da quando sono diventata adulta, quante sofferenze mi dai.

Madonna - Ora preghiamo tutti insieme, come vi ho insegnato, dandovi la mano e stringendovi forte l’un l’altro. Non abbiate paura, stringetevi, alzate gli occhi al cielo e dite con me: Padre nostro…

Alzate lo sguardo ancora più in alto e preghiamo per il vostro sacerdote: Padre nostro…

Ora preghiamo ancora, affinché il santo Padre faccia la volontà di Dio e si abbandoni a Lui: Padre nostro…

Oggi vi lascio ancora l’eucaristia, dovrete adorarla per tutta la settimana e pregare per l’incontro di amore e di pace, per l’anniversario dell’ordinazione sacerdotale del vostro sacerdote e per la festa del sacerdozio. Chi può torni ad adorare Gesù Eucaristia.

Insieme al sacerdote benedico voi, i vostri cari, i vostri oggetti sacri. Vi porto tutti nel mio cuore e vi copro con il mio manto materno. Mando un bacio ai bimbi.

Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio e di Dio Spirito Santo.

Sia lodato Gesù Cristo.

Marisa - Ti posso chiedere di restare ancora un pochino con me? Sì, la gente va a casa perché è tardi, ma tu vieni con me in camera a parlare ancora un po', ho paura di non farcela. Va bene, come tu vuoi. Sono venuti tutti gli angeli e l’hanno portata via. Le ho chiesto di restare ancora un po' con me. Ho sbagliato a chiederlo?

Don Claudio - Hai fatto bene.