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L’incontro fra Marisa e Don Claudio

15 luglio 1971

Il 15 luglio Don Claudio e Marisa si incontrano a Visso (MC) in occasione di un campeggio estivo organizzato per il recupero di giovani presi dalla strada. La prima volta che Don Claudio assiste alla apparizione è in occasione di un incontro di preghiera da lui organizzato in favore dei giovani presenti al campeggio. I sacerdoti, i collaboratori e gli stessi ragazzi non si presentano, l’unica ad accettare l’invito è Marisa.

Durante quell’incontro la Madonna appare e Don Claudio vede Marisa inginocchiarsi e parlare. Rimane sorpreso quando la donna comincia a ripetere la preghiera che egli aveva scritto per il giorno della sua ordinazione e che lui solo conosceva. Non soddisfatto, perché prudente per natura, vuole segni che confermino l’origine soprannaturale delle apparizioni. Il primo di questi è la conversione di quei quaranta giovani che vuole che avvenga entro le successive ventiquattro ore. L’indomani gli stessi si accostano tutti sacramento della S. Confessione e della S. Comunione. Dopo chiede ancora altri segni per volontà di Dio vengono tutti esauditi. ancora soddisfatto si fa consigliare, istruire guidare da persone competenti, poiché si sente ancora molto giovane ed impreparato a giudicare i grandi fatti nei quali, a sua insaputa, il Signore l’ha coinvolto.

Nell’agosto del 1972 la Madonna chiede a Claudio e Marisa di partire per Lourdes. Nella grotta del santuario la Madonna dice loro Dio li ha chiamati per una importante missione: “È una missione che riguarda tutta la Chiesa riguarda tutto il mondo… siete liberi di accettare o rifiutare, ma ricordatevi: soffrirete moltissimo” (Lettera di Dio, 6 agosto 1972).

Dopo tre giorni di intensa preghiera e meditazione, il 12 agosto 1971, pronunciano contemporaneamente il “sì” durante la celebrazione della S. Messa, momento dello scambio della pace.

Lettere di Dio

Sinnai (CA), 15 luglio 1999

Madonna - Sono felice di vedervi e di farvi gli auguri prima di tutto; scusami Eccellenza, ma sono più importanti i ventotto anni passati insieme con gioia, ma soprattutto con grande sofferenza. Ho fatto fare il conto alla tua sorella, trecentosessantacinque per vent’otto, più i sacerdoti, i cardinali, i vescovi e le suore, più tutte le anime salvate quando neanche non ve ne accorgevate, arrivate a centotrentacinquemila. Quando andavate a scuola se era meno di cinque si arrotondava a zero, se era più di cinque ad uno.

(...)

Io, in nome di Dio benedico voi con tutto il cuore, ma sei tu Monsignore Claudio, Sua Eccellenza che devi benedire noi, me come tua Madre, come tua sorella e tua sposa perché hai sposato la Chiesa. Vedete, piano, piano si sta realizzando ciò che Dio ha promesso: oggi avete con voi un vescovo, un santo vescovo, non uno qualsiasi; è un vescovo scelto da Dio e la cosa più importante è la scelta che Dio ha fatto. Dio non mente, non tradisce, ama e ha sempre amato, per questo nel quadro vuole che tu metta “benedetto dal vescovo Claudio”.



Roseto (TE), 15 luglio 2001

Madonna - Oggi, per voi, c’é in Paradiso una grande festa che nessun uomo della Terra può comprendere. Vi ringrazio per tutti i sacrifici che avete fatto per venire a festeggiare i due nostri figliolini, tanto cari a Dio che stanno portando sulle spalle un peso molto grande. Dirvi grazie sembra quasi non dire nulla, ma dice tutto. Grazie tante, grazie perché siete tutti presenti.

Io ho detto quanto dovevo dire. Siamo arrivati ad un buon numero di anime convertite, grazie soprattutto a voi due, perché in questi anni avete dato moltissimo alle anime e non vi siete mai pavoneggiati, né inorgogliti, non avete mai cercato di primeggiare, siete rimasti sempre nel silenzio e nel nascondimento. Io dissi in una lettera di Dio che ogni volta che celebri la S. Messa, mio caro Vescovo, salvi un’anima. Nei vostri viaggi, nel vostro peregrinare da una città ad un’altra e da una nazione ad un’altra, seminando rosari e preghiere ovunque, avete salvato tante anime. Oggi siete in vacanza, per modo di dire, ma chi comprende quanto state soffrendo e cosa state passando? Non voglio parlarvi sempre di sofferenza, ma anche di gioia, nonostante a volte sembra difficile vederla, sia in voi due, miei cari figliolini, sia nei giovani. Anche loro sono molto provati dagli esami, dal lavoro e da molte altre sofferenze e preoccupazioni. So che è difficile a volte chinare il capo e dire: “Sì, mio Dio, faccio tutto per Te”. Ma questi due miei gioielli lo hanno fatto, anche se hanno brontolato, sbuffato, pianto e si sono quasi ribellati. Poi sono andati avanti perché l’amore vince ogni cosa.

(...)

Gesù - Io, Gesù, tra poco verrò in mezzo a voi durante la S. Messa ed entrerò nel Vescovo; Io e lui formiamo una cosa sola, perché l’amore è grande, l’amore cementa. Benedico i bimbi e permettetemi di benedire nonna Iolanda che con una fatica e una sofferenza che non potete capire, continua a seminare preghiere sulla Terra per i miei due cari figliolini. La Chiesa si appoggia anche su di lei, come si appoggia anche su di voi, in modo molto lieve per alcuni e un po’ più pesante per altri; perché questa è la volontà di Dio.