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Lettera di Dio

25 marzo 2001 - ore 10:40

Trascriviamo integralmente il colloquio tra la Madonna e Marisa, avvenuto alla presenza di S. E. Mons. Claudio Gatti e di moltissimi fedeli.

Marisa - Non hai portato la lettera di Dio?

Madonna - Giuseppe, mio amato sposo, prendi l’eucaristia e consegnala al piccolo Gesù.

Ho portato la lettera di Dio. So ciò che volete sapere. Dio chiede a voi: cosa dobbiamo fare Noi?

Marisa - Voi di su? Io che ne so!

Puoi dire a Dio che ho detto tanti sì, tanti, però adesso non mi sento più di continuare a dire si, perché non ho più la forza, non ho più il coraggio. Il mio sì, pronunciato nel 1973 e ripetuto ogni volta, quando accettavo la sofferenza che Dio voleva, riguardava soltanto me. Adesso però mi sono accorta che sono passati quasi trent'anni e la sofferenza riguarda anche il nostro vescovo. Voi avete ordinato al vostro vescovo di celebrare la S. Messa nella nostra cappella, dopo tre anni e mezzo che non la celebrava, ed egli ha ubbidito. Avete detto al nostro vescovo di continuare ad ubbidire a Dio e abbiamo ubbidito sempre.

Mi guardi con un viso sorridente e triste, ma voglio ancora dirti che noi non abbiamo mai chiesto nulla. Dio ha deciso di dare al nostro sacerdote l’Episcopato; gli ha detto: "Ti ordino vescovo per avere la pienezza del sacerdozio e ti do tutti i poteri" e il nostro sacerdote con il pianto nel cuore e l’amarezza ha detto sì, io ho detto sì, tutti abbiamo detto sempre si. Ma voi che cosa avete fatto per aiutare noi contro gli uomini della Chiesa? Tutti abbiamo detto sì, grandi e piccoli, soprattutto il nostro vescovo.

Mi dispiace parlare così, cara Mamma mia, mi dispiace, però siamo stanchi. Chi non lo capisce può anche andare via, ma noi siamo stanchi di questa situazione: più ci comportiamo bene, più restiamo nascosti nella nostra piccola chiesa e più veniamo condannati, diffamati, calunniati. E adesso è arrivata una lettera piena di calunnie e diffamazioni, scritta dagli uomini della Chiesa.

Scusami, perdonami, ma questa è l’amarezza e il pianto di tua figlia che parla anche a nome del vescovo. Dov'è finito tutto l’amore che dite di avere per il vescovo? Nel dire: "Ti amiamo, sei grande, sei obbediente, sei onesto"? E intanto arrivano le mazzate dagli uomini della Chiesa. Noi siamo con la Chiesa e veniamo cacciati dagli uomini della Chiesa; che cosa dobbiamo fare? Non lo sappiamo più. Ti dico ancora, Madonnina, che io oggi sono scesa perché i nostri giovani hanno ricoperto con le tavole tre rampe di scale per portarmi giù. Sei, sette ragazzi mi hanno aiutato a scendere sulla sedia a rotelle per portarmi giù, perché era la tua festa. Io sono scesa soprattutto per loro, per il lavoro che hanno fatto per tutta la giornata di ieri fino a sera tardi. Solo i ragazzi sanno la fatica che hanno fatto. Per loro sono scesa, mi dispiace, perché non sarei scesa per nessun altro motivo.

Io da quando ero piccola ti ho sempre ubbidito, ho sempre detto sì, non ho mai detto no; neanche il sacerdote. Ti ricordi quando per tuo ordine ha lasciato tutte le coccinelle e i lupetti per andare dove tu ci mandavi? Erano quattrocento, le ha lasciate e siamo andati dove Dio voleva; abbiamo lasciato tante cose per seguire Dio, per ubbidire a Dio. Ci sono tante persone che possono testimoniare che abbiamo sempre ubbidito a Dio. E gli uomini della Chiesa cosa hanno fatto? Hanno diffamato anche l’ultimo miracolo eucaristico, il miracolo avvenuto nelle mani del nostro vescovo l'11 giugno 2000. Hanno diffamato tutto. Lo so che hanno soprattutto offeso Dio e te, però a voi non possono far nulla, ma a noi sì, a noi sì. Non ce la facciamo più ad andare avanti. Checché ne dica il vescovo io sono stanca e non voglio più saperne di niente, di niente, di niente; non ce la faccio più.

Questa è la lettera, che certamente voi del cielo conoscete benissimo, che descrive noi che insegniamo ad amare l’eucaristia come dei Caini, degli assassini. Ci accusano di rovinare le persone. Non so che cosa dobbiamo fare, io non lo so, non lo so, e, da come mi stai guardando, capisco che non lo sai neanche tu. Che cosa dobbiamo fare? Ci mandano le spie, ci controllano dove andiamo e per strada non ci salutano. Entriamo nei negozi e se qualche persona ci riconosce scappa via. Anche dei dottori ci hanno riconosciuto e non ci hanno rispettato come pazienti. Che cosa dobbiamo fare per non morire su questo pianeta Terra? La nostra è una croce grandissima, io non ce la faccio più, credimi. Con tutto l’amore che ti voglio, non ce la faccio più. Anche il nostro vescovo dice che non ce la fa più. Nessuna delle persone che ci vogliono bene e che ci sono rimaste accanto sopporta di vedere la nostra grande sofferenza. Molte persone sono andate via dopo che i signori del Vicariato hanno parlato male di noi. Molte persone ci hanno abbandonato, eppure abbiamo dato a tutti una parola d'incoraggiamento, un gesto d'amore, un segno di affetto.

Che cosa dobbiamo fare? Rispondi, cosa dobbiamo fare? Che cosa dobbiamo fare? Non rispondi? Vai da Dio, chiedi a Dio che ci ha detto di ubbidirgli. Abbiamo fatto tutto quello che ci ha chiesto, gli abbiamo sempre detto sì. Oggi, cara Madonnina, dico no, non ce la faccio più; ho le carni martoriate, non ce la faccio più. Io ho sempre accettato tutto: la passione, la sofferenza fisica e quella morale. Mai nessun veggente ha sofferto quanto noi; anzi, hanno goduto, si sono ingranditi, hanno realizzato diverse iniziative. Noi, eccoci qui. Siamo come prima delle apparizioni. Che cosa abbiamo in più? Il tendone, la Basilica che a Dio piace tanto. Non abbiamo potere, non abbiamo chiesa, non abbiamo niente, non chiediamo niente, non vogliamo niente.

Ti chiedo perdono, a me dispiace parlarti in questo modo, perché ci siamo sempre voluti bene, però è tanta la sofferenza. Sono tanti anni che soffro e non ho paura della sofferenza, ma mi avevi promesso che io avrei sempre sofferto e il sacerdote avrebbe trionfato. Invece lo condannano tutti: grandi e piccoli. Mandano lettere ai parroci e li minacciano: "Se voi andate da quello lì vi sospendiamo a divinis". I parroci passano la parola ai vice parroci e anche essi non vengono qui, altrimenti vengono sospesi. Eppure si sono convertite milioni di anime, per le nostre sofferenze, ma dove sono? Mandane almeno una da noi per aiutare.

Perché non mi rispondi? Dicci cosa dobbiamo fare. Che cosa dobbiamo fare?

Quando mi hai detto: "Gesù vuole che vivi la passione", ho detto sì, non mi sono mai tirata indietro. Dovevo soffrire per salvare un'anima? Ho detto sì, ho detto sempre sì, ma oggi non mi chiedere nulla, perché non me la sento di dire sì.

Parla, ti prego, almeno tu parla; non mandare lettere anche tu. A chi gli uomini della Chiesa hanno mandato lettere piene di calunnie e diffamazioni? A un povero vescovo. Che cosa fa di male? Fa amare e conoscere l’eucaristia. Eccoci qui, siamo pochi, che cosa facciamo di male? Perché preghiamo? Hai visto che adesso molti fanno l’adorazione eucaristica, ma la fanno per metterci in cattiva luce. Infatti dicono: "Non può essere vero che la Madonna ci rimprovera di non amare l’eucaristia, perché facciamo l’adorazione eucaristica". Che cosa dobbiamo fare? Perché il Papa non si muove? Vogliono farci capire che il Papa ha approvato tutto questo, anche se non emerge il suo nome. Perché il Papa cerca solo la massa? Perché ama le grandi parate? Quelle persone invitano i cantanti pur di avere tanti giovani.

Madonna - Grazie, Marisa, Marisella nostra cara, grazie di quanto hai detto. È vero, è come tu hai detto, ma Dio non vuole uccidere i suoi figli; non vuole una seconda arca di Noè, con la quale possono salvarsi pochissime persone; aspetta che ci siano le conversioni.

Marisa - E noi? Che dobbiamo fare?

Madonna - Dio vi ha detto di andare avanti e di non curarvi di queste persone. Se il vescovo vuole scrivere ai vescovi d'Italia, rispondendo punto per punto a tutte le menzogne che sono contenute nel comunicato ufficiale della C.E.I., lo faccia pure.

Don Claudio - E a che serve?

Marisa - Ma non risponderanno, anzi ci bastoneranno di più. Che cosa dobbiamo fare? Noi aspettiamo una tua risposta. Non so se ubbidiremo a quanto hai detto, lasciaci liberi di rispondere o non rispondere, lasciaci fare come ci sentiamo noi.

Madonna - Va bene, Marisella, siete liberi di fare come vi sentite.

Marisa - Però mi dispiace, oggi dovevamo festeggiare la Madre dell’Eucaristia, e ci tenevamo tanto a questa festa, invece siamo tutti prostrati da questa dolorosa situazione.

Attendiamo una risposta decisa, sicura, incoraggiante; non credo di pretendere troppo. Sono anni che non riesco a dormire per le sofferenze che offro per la Chiesa e gli uomini della Chiesa. Ma io chi sono? Sono una semplice laica; prendi dei sacerdoti, convertili, fai fare loro quello che hai fatto fare a noi.

Madonna - Posso parlare, Marisella?

Marisa - Sì, sì.

Madonna - Miei cari figli, innanzitutto la scarsa presenza di persone mi fa soffrire molto, perché significa che con tanti miracoli che Dio ha fatto in questo luogo taumaturgico anche coloro che sono venuti qui non hanno capito nulla. Ripeto ancora: è più facile correre a vedere una statuina che piange o che sanguina che correre a vedere mio Figlio Gesù Eucaristia che sanguina.

Voi siete qui per festeggiare la Madre dell’Eucaristia, festeggiatela! La lettera che è arrivata è un comunicato ufficiale ed è piena di falsità. Hanno raggirato tutto pur di farvi chiudere, di stancarvi, di portarvi alla morte. Ma io già vi ho detto che non riusciranno a portarvi alla morte, perché Noi siamo con voi. È giusto rispondere a questo comunicato, Eccellenza, perché così fino all’ultimo hai detto ciò che pensavi, con verità ed onestà, perché naturalmente tu sei nella verità, ma ricordati che loro non risponderanno.

Voi avete sperato che questo fosse l’ultimo colpo di satana; oh, sarebbe infelice se fosse l’ultimo colpo di satana, perché vorrebbe dire che non c'è più tempo per altre conversioni. Inoltre ciò che hanno aggiunto in fondo al comunicato fa capire che sono pronti a martoriarvi, ancora agendo sotto traccia, perché senza mai scoprirsi, mandano avanti altri. Il cardinal Ruini ha molto gioito, perché ha firmato il comunicato come presidente della C.E.I. e non come vicario del papa; questo significa che loro stanno avanzando, conquistando potere, accumulando denaro e voi, miei due cari figli, sapete chi sono.

Caro vescovo, io non voglio ordinarti né di scrivere né di non scrivere, ti lascio libero di fare quello che il tuo cuore sente. Io posso solo consigliarti: scrivi per far trionfare la verità, e ciò che scriverai rimarrà agli atti. Potete fare ciò che ha pensato Filippo e Marisella su Internet, nel sito. Un domani tutti dovranno sapere che questi miei due angeli sono morti per la Chiesa. Tutti i presenti sono liberi di aiutarli.

Grazie, Samuele, dei tuoi saluti, grazie, perché mi hai salutato. E tu, Marisella, non mi saluti?

Marisa - Io ti voglio bene e tu lo sai, però ciò che avevo dentro dovevo dirlo, me ne dispiace, però dovevo dirlo. Io devo difendere il vescovo, lo devo difendere perché io ho detto sì e lui ha sofferto, se io non avessi detto sì lui non avrebbe sofferto; la colpa è mia perché ho detto sempre sì. Se io non avessi accettato lui non avrebbe sofferto; io ho detto sempre sì senza pensare che lui andava incontro alla grande sofferenza.

Madonna - Basta adesso, Marisella, basta. Volete partecipare alla Santa Messa come se fosse l’ultima della vostra vita? Volete con me festeggiare la Madre dell’Eucaristia per quanto potete? Io vi amo, non dimenticatelo mai.

Marisa - Ma anche noi ti amiamo, soltanto non sono più d'accordo nel dire ancora sì, perché io mi sento colpevole di aver portato don Claudio all’immolazione e alla distruzione, perché ti ho detto sempre sì. Dovevo dire no, ma non mi sentivo, mi sembrava brutto dire no a Dio, e ho detto sempre sì. Ma adesso non ce la faccio più.

Spero che le persone presenti comprendano il mio stato d'animo.

Madonna - Sì che ti comprendono, Marisella. Chi non ti comprende vuol dire che non ha capito nulla della tua vita. Stai tranquilla, pensa in questo momento a te stessa.

Marisa - Ah sì? E tutto quello che ho dato fino adesso? Da quando sono nata, per un motivo o l’altro ho sempre sofferto.

Madonna - Vogliamo pregare tutti insieme Dio Padre con la preghiera che Gesù ha insegnato a tutti? Coraggio, Marisella, allarga le braccia e guarda verso Dio Padre. Recitate la giaculatoria che piace tanto a Gesù: Cuore Eucaristico di Gesù, tu sai, tu puoi, tu vedi, provvedi ai nostri bisogni, aiutaci con la tua grazia. Madre dell’Eucaristia, prega con noi.

Miei cari figli, perdonatemi se vi ho parlato così, ma sono la Mamma del Cielo e della Terra, anch'io devo ubbidire a Dio; perdonatemi, la vostra Mamma vi chiede perdono.

Marisa - No, tu non devi chiedere perdono, soltanto vogliamo un aiuto più concreto; sembriamo pecorelle smarrite, non sappiamo più che fare.

Madonna - Insieme al mio e vostro vescovo benedico voi, i vostri cari, i vostri oggetti sacri. Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto materno.

Andate nella pace di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo.

Sia lodato Gesù Cristo.

Marisella, il vescovo ha compreso ciò che ho detto.

Marisa - Hai compreso?

Don Claudio - Cosa devo capire, che continua tutta la sofferenza? Posso fare una domanda io? Dille se la posso fare.

Marisa - Ti può fare una domanda?

Madonna - Sì, certo.

Don Claudio - Siamo arrivati alla situazione che temevo: essere condannati dagli uomini della Chiesa. Io avevo chiesto a Dio di non permettere che si arrivasse a questo punto: avere contro tutta la Chiesa italiana, la Congregazione della Dottrina della Fede e la Congregazione del Clero. Cosa significa questo comunicato per Dio? Per me significa una cosa sola: essere condannati dalla Chiesa che amiamo tanto e per la quale siamo pronti a dare la vita. Non ci hai detto cosa dobbiamo fare. Devo scrivere a Ruini e perdere altro tempo? Scrivere ai vescovi d'Italia che hanno paura del loro presidente? Io condivido in pieno quello che ha detto mia sorella. Sì, è vero ci sentiamo abbandonati, gettati in un mare in burrasca, sommersi, schiacciati dalle onde. E gridiamo come gli apostoli: "Signore, destati altrimenti periamo". Non ho mai parlato così davanti ai miei fratelli e alle mie sorelle, ma sento che questo è il momento di farlo. Sono confuso, Dio mi tira da una parte, la Chiesa dall’altra. Questo vuole Dio? Io non mi sento di continuare a combattere e tu sai il motivo: perché ai posti di comando ci sono tutti uomini che ha messo il Papa: alla Congregazione della Dottrina della Fede, alla Congregazione del Clero, alla presidenza della C.E.I. Voglio una parola chiara da te: devo combattere contro queste persone che sono state nominate dal Papa e che dicono che il Papa è con loro e non è con noi? Puoi rispondermi?

Madonna - Il Papa non è con loro, il Papa è stato raggirato come hanno tentato di raggirare te. Essi sono più forti e, umanamente parlando, vanno avanti e allargano sempre di più il loro cerchio. Allora bisogna stare o con loro o contro di loro. Ma chi è contro di loro? Nessuno, perché tutti hanno paura. Io vorrei che almeno tu non cedessi le armi e non diventassi come uno di loro. Il Papa conosce solo quello che vogliono fargli sapere. Sa anche di questo comunicato, ma per ora non può far nulla e non sa tutto. Tu sai come lo tengono in piedi e che prima era un forte Santo Padre e ora è un debole Santo Padre. Ormai è nelle mani di questi uomini della Chiesa che lo raggirano come vogliono. Si sentono forti e potenti, fanno capire che anche il Papa ha approvato quel comunicato, ma non è vero, è tutta una manovra cattiva del signor Ruini.

Caro Don Claudio, se vuoi, chiudi tutto. Stai pensando: "Ho perso trent'anni". No, non hai perso trent'anni, hai salvato tante anime. Queste persone presenti ti lasceranno chiudere o saranno con te? È arrivato il momento di decidere seriamente: o stare con te o con i massoni; questo è ciò che posso dirti. Ti capisco, mi metto al posto tuo, al posto vostro, perché so che la Chiesa è arrivata al momento più critico della sua storia. Non era mai successo che su una veggente e su un semplice sacerdote ordinato vescovo da Dio si accumulasse tanta invidia e gelosia fino ad arrivare alla calunnia e alla diffamazione. Il santo Padre Pio, santa Bernadette e santa Giovanna d'Arco in confronto a voi non hanno sofferto nulla. Nessun santo del cielo, nessun uomo della Terra ha sofferto quanto voi due. Questa sofferenza ha salvato tante anime. Voi mi chiedete: "Perché non vengono qui?". Non possono, hanno il divieto, altrimenti per loro, se sono sacerdoti scatta la sospensione a divinis, se sono laici, altre punizioni. Avete salvato tante anime, siete arrivati a 200 milioni, non è poco, mio caro vescovo, mio amato vescovo, mia cara Marisella.

Marisa - Hai detto 200 milioni?

Madonna - Sì, 200 milioni di anime. Voi, piccolo gregge, alla grande sofferenza del vescovo e di Marisella avete aggiunto le vostre preghiere, sacrifici e digiuni per arrivare a questa grande cifra: 200 milioni di anime.

Marisa - Ma noi non vedremo mai neanche una di queste anime?

Madonna - Che cosa ha fatto il salesiano che veniva qui?

Marisa - Anche lui?

Madonna - Si è messo con loro, si è unito a loro e poiché il Segretario della Congregazione della Fede Mons. Bertone è un salesiano...

Marisa - Siamo arrivati a questo punto? Dicci tu come stanno le cose.

Madonna - Avete un'intelligenza molto forte. Don Claudio, Eccellenza Reverendissima, hai ancora qualcosa da dire?

Don Claudio - No, non lo so, sono molto confuso, sono lacerato. Sento la gioia per la conversione di milioni di persone, ma... Non posso parlare, non ce la faccio, perché ho un groppo alla gola.

Madonna - Volete partecipare alla S. Messa e festeggiare la Madre dell’Eucaristia? E tu, mio caro sacerdote prediletto, vescovo ordinato da Dio, vuoi celebrare la Santa Messa con tutto l’amore come hai sempre dimostrato?

Don Claudio - Sì, sì.

Marisa - Ma noi aspettiamo il vostro aiuto. Vogliamo sapere che cosa dobbiamo fare. Dobbiamo chiudere? Che cosa dobbiamo fare, dobbiamo smontare tutto e andarcene via lontano? Che cosa dobbiamo fare?

Madonna - Restate dove siete, anche se questo vi dovesse portare alla morte.

Marisa - Se dobbiamo arrivare a questo punto io dico di no, io preferisco chiudere, non so il vescovo. Vuoi chiudere?

Don Claudio - No, questo mai, non è questo che voglio, non voglio chiudere. Ripeto solo che non voglio essere considerato l’uomo che sta distruggendo la Chiesa, questo non lo voglio, questo non riesco ad accettarlo, è più forte di me. Io amo la Chiesa, ed essere indicato dai miei confratelli, dai compagni di seminario e dai sacerdoti di Roma come colui che sta distruggendo la Chiesa, questo non riesco ad accettarlo e tu lo sai.

Madonna - Ma tu sai pure che è in atto una grande vendetta contro di te, per il coraggio e la forza con cui difendi la verità e proteggi l’eucaristia. Come può un solo uomo distruggere la Chiesa? Loro la distruggono, loro parlano e sparlano. Come puoi tu da solo distruggere la Chiesa? Scrivono contro di te per ferirti, per vendetta. Tu sai che il signor Ruini ha detto: "Mi vendicherò e lo schiaccerò", e sta arrivando a questo. Quindi stai tranquillo, non sei tu che distruggi la Chiesa

Chi è intelligente, chi legge su Internet, chi conosce voi non dirà mai che tu "distruggi la Chiesa". Possono distruggere la Chiesa un semplice vescovo e una handicappata veggente? Scusa, Marisella, se dico questo. Oh, ci vuole ben altro; loro distruggono la Chiesa. Dovete essere tranquilli, lasciate dire, lasciate fare.

Certo, questo è un colpo di satana, ma non sono finiti; finiranno solo dopo che avrete chiuso tutto, ma questo Dio non lo vuole anche se vi ha lasciato liberi. Poiché, prima che Dio parlasse, tu, mio caro vescovo, hai detto: "Non chiudo" e tu, Marisella, "Chiudo" noi, scusami Marisella, accettiamola decisione del superiore.

Marisa - Certo, perché ora vi fa comodo quella del superiore, ma non accettate le decisioni di quei superiori, nei quali parla lo Spirito Santo.

Madonna - No, Marisella, non parla lo Spirito Santo in loro, state tranquilli, non è lo Spirito Santo che parla in loro, è ben altro, è colui che si è ribellato a Dio per primo.

Adesso vi prego, se non hai altro da dirmi, Eccellenza, preparatevi per la S. Messa. Anzi, oggi voglio che tu benedica me, il mio amato sposo, gli angeli, i bimbi angeli che ho intorno, i santi, i papi, ti chiedo in ginocchio di benedire noi tutti. Coraggio, sono davanti a te e a Marisella. Benedici, mio caro figlio prediletto.

Don Claudio - La benedizione di Dio onnipotente Padre, Figlio e Spirito Santo discenda su di voi e rimanga per sempre, amen.

Madonna - Sia lodato Gesù Cristo. Marisella, non mi dai un bacio oggi?

Marisa - Sì, tanto faccio sempre quello che dice il mio direttore spirituale. Lui ha detto sì e io ti do il bacio.

Madonna - È dato col cuore, Marisella?

Marisa - Ma sì, anche se il cuore è tutto sgangherato te lo do.

Madonna - Samuele, canta a Dio.

Marisa - Se lo farai soffrire non so se canterà ancora. Ciao. Ho fatto la cattiva? Le ho detto tutto quello che avevo nel cuore.

Don Claudio - Le hai detto quello che era giusto che tu dicessi.