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Lettera di Dio

Fonte S. Lorenzo (MC), 4 settembre 2004 - ore 16:45

Marisa - Dall’alto dei Cieli sei scesa sulla Terra per stare con noi.

Madonna - Io, la Madre dell’Eucaristia, non ho parole per ringraziarvi, perché finalmente avete fatto questo pellegrinaggio da me tanto atteso. Come sempre, ci sono delle nuvolette: il bisbigliare, il parlare, l’evitare di far presto tutto ciò che si deve fare. Se si dice di stare insieme in un'automobile, in quattro o cinque, bisogna ubbidire, perché evitate di portare più macchine. Quando il Vescovo dice qualcosa è sempre a fin di bene per voi.

Comunque per me è una gioia grande vedervi qui riuniti dopo aver affrontato tanti sacrifici, partendo da Roma, da Castel Sant'Angelo, da Visso e dalla Domus Laetitiae. Avete pensato al corpo, ma avete pensato molto anche all’anima, avete pregato e recitato il S. Rosario. Un anno fa, il 30 agosto, Dio è sceso e ha benedetto questo luogo e l’acqua. Qui tutto è taumaturgico. Delle persone che non lo sapevano, si sono fermate a fare una merendina ed hanno bevuto l’acqua. Una bimba che era malata, bevendo l’acqua è guarita. Oggi è sana, non ha più quel brutto male che tutti temete. Le persone, che vengono qui a bere l’acqua perché hanno sete, non sanno ancora che possono avere la grazia della guarigione.

Dio, che ha reso taumaturgico il luogo di Roma, ha reso taumaturgico anche questo luogo, che deve rimanere intatto, così com'è ora. Qui non c'è niente: c'è il ruscello e l’acqua, ci sono gli alberi. Qui i miei due figli hanno vissuto con me una lunga apparizione di tre ore. Pensate: la vostra sorella è stata tre ore in ginocchio e quando si è alzata, ha continuato il S. Rosario da dov'era stato interrotto, senza saltare un'Ave Maria. Certo, oggi, poverina, non può fare altrettanto, anzi, ha fatto anche troppo per le sue condizioni, ma l’ha fatto con amore per Dio e per voi. Avete visto che riesce a camminare quando io sono accanto a lei, ma più di tanto non può fare.

Qui faranno dei pellegrinaggi e verranno molte persone. Conosceranno la fonte, sapranno che l’acqua è taumaturgica e verranno anche, come vi ha detto il vostro Vescovo, i sacerdoti e i vescovi, ma il primo che verrà, sarà il Santo Padre; non Giovanni Paolo II, perché non può fare ciò che avete fatto voi.

Avete percorso una strada faticosa, lo riconosco, ma ora che è finito tutto, sentite una grande gioia nel vostro cuore, nonostante i sacrifici affrontati, perché siete arrivati fino a questo luogo sperduto in una valle, conosciuto solo da poche persone che vengono per trascorrere un week-end. Io, la Madre dell’Eucaristia, oggi vi chiedo di pregare per voi qui presenti e per coloro che sono rimasti a Roma e non sono potuti venire. Quante persone avrebbero voluto venire, ma non hanno potuto, perché per chi sta male e chi è anziano, come vedete, il posto non è facilmente accessibile.

Qualcuno ha detto nel suo cuore: "Io non vengo in questo posto un'altra volta". Questo mi ha fatto male, perché significa che non ha compreso che prima di raggiungere qualcosa di bello, c'è il sacrificio e l’amore verso Dio, verso Gesù, verso la Madre dell’Eucaristia e verso il vostro Vescovo, che vi ha insegnato verità alte e profonde e che è sempre pronto a fare delle preghiere particolari, catechesi ed incontri biblici, durante i quali c'è chi dorme e c'è chi veglia, ma se voi li ascoltate con attenzione, capirete quanto sia bello l’amore a mio Figlio Gesù.

Vi prego, mi inginocchio davanti a voi e vi dico con le lacrime agli occhi, con il cuore che sanguina: "Non fate sacrilegi!". Se commettete dei peccati, confessateli, non ricevete mio Figlio Gesù in peccato mortale, perché commettete sacrilegio e questo è il momento in cui il demonio vi gira intorno, vi tira giù, giù, giù e vi fa dire tante bugie. Allora subentrano la superbia, l’orgoglio e tanti altri difetti che voi ben conoscete, perché il vostro Vescovo ne ha parlato tante volte.

Marisa - Mamma mia, sta scendendo tutto il Paradiso!

Dio Padre - Io, Dio Padre, che ho reso taumaturgico questo luogo, vi ringrazio di essere venuti. Vi invito a non mancare alla carità, a non pettegolare, a non parlare male l’uno dell’altro, ma ad amarvi, perché, ricordatevi, l’amore è l’unica virtù che sarà presente in Paradiso. Se avete fatto oggi il sacrificio di venire qui, potete farne ancora, ma senza esagerare.

Ho portato con me tutti gli angeli e i santi, che cantano: "Gloria a Dio nell’alto dei Cieli". Io sono qui e la S. Vergine, la Madre dell’Eucaristia, è in ginocchio ad adorarmi. Ricordatevi: se volete salire in Paradiso, non fate peccati gravi, non create pettegolezzi, non siate invidiosi e gelosi, ma vogliatevi bene; Io, Dio, vi aspetto tutti in Paradiso.

Marisella, tu non mi vedi, mi vedrai solo quando verrai in Paradiso. Tu vedi Gesù, ma sono Io che parlo. Io vi voglio santi. Non fate pettegolezzi, non parlate male l’uno dell’altro. Cantate, recitate il S. Rosario, date gloria a Dio, aiutate un vostro fratello che ha bisogno, non tiratevi mai indietro.

Mio caro Vescovo, non pensare mai di essere un fallito, perché le anime non ti ascoltano. Tu sei come mio Figlio Gesù, anche lui si è sentito un fallito, ma poi tutto si è realizzato secondo la mia volontà.

Voglio dare la mia benedizione a tutti i bambini che sono presenti, alle piccoline Sara e Mariasole, a Emanuele, a Samuele, a Jacopo e alla piccola di Mary. Beati i bambini! I bambini stancano moltissimo. Vero, Lauretta? Però non fanno soffrire; non sono cattivi, sono vivaci, e a volte è faticoso tenerli fermi, tenerli buoni. Quando voi tutti eravate piccolini, cominciando dal Vescovo, eravate birichini anche voi, anche se eravate meno vivaci. Voi genitori siate forti, aiutate a crescere i bimbi piccoli. Anche Jacopo deve essere buono, ascoltare la S. Messa e pregare.

Marisa - Dio è andato via. Ora c'è la Madonnina e tutti gli angeli e i santi che sono scesi.

Madonna - Non voglio trattenervi di più, perché stare in piedi o in ginocchio è faticoso, ma voglio dirvi: "Coraggio, non vi abbattete e amatevi, come io vi ho amato".

Grazie della vostra presenza in questo luogo sperduto tra le montagne, ma molto importante e reso taumaturgico da Dio.

Insieme al mio e vostro santo Vescovo benedico voi, i vostri cari, i vostri oggetti sacri. Io, la Madre dell’Eucaristia, mando un bacio a tutti i bimbi, alle mamme, ai papà, alle nonne e ai nonni.

Marisa - A me niente perché non sono né mamma né nonna, non sono niente, non sono nessuno?

Madonna - Ecco la tua mamma, baciala.

Marisa - Quanto sei bella!

Madonna - Anche voi diventerete tutti belli. In Paradiso sarete tutti belli, tutti giovani, pronti a dare gloria a Dio.

Marisa - Ciao, mamma.

Madonna - Vi porto tutti stretti al mio cuore e vi copro con il mio manto materno. Andate nella pace di Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo. Sia lodato Gesù Cristo.

Auguri a tutti e buona S. Messa.

Marisa - Ciao.