Eucharist Miracle Eucharist Miracles

L’appello Divino

Il 1° novembre 1999, festa di Tutti i Santi, durante l’apparizione della Madre dell'Eucaristia la nostra comunità ha vissuto una forte esperienza soprannaturale

Mentre Marisa colloquiava con la Madonna ha cambiato espressione del viso che è diventato raggiante e luminoso ed ha ripreso a parlare con voce forte e sicura.

Marisa ripeteva traducendo dall’ebraico ciò che Dio Padre le diceva. Successivamente la veggente ha raccontato che all’improvviso aveva visto la Madonna, tutti gli angeli e i santi prostrarsi con il volto a terra e comparire un grande sfolgorante fuoco che non incuteva paura o accecava lo sguardo, ma scaldava e rassicurava; da quel fuoco fuorusciva una voce che non aveva mai sentito prima: la voce di Dio Padre.

“Io sono Dio”: queste le parole con cui è iniziato l’appello che Dio Padre ha gridato al mondo.

Le persone presenti non si sono rese subito conto di ciò che stava avvenendo. Sono rare le volte in cui Dio Padre si è manifestato per far conoscere la sua volontà.

Possiamo ricordare l’incontro tra Dio e Mosé sul monte Oreb, il risuonare potente della voce di Dio Padre durante il battesimo di Gesù che proclama: “Tu sei il Figlio mio prediletto, in Te mi sono compiaciuto” (Mc 1,11) e l’episodio della Trasfigurazione quando i tre apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni sono stati avvolti dalla nube e hanno udito la voce di Dio che diceva: “Questi è il Figlio mio, l’eletto: ascoltatelo” (Lc 9,35).

A queste teofanie hanno assistito solo pochi testimoni, a quella del 1° novembre 1999 erano presenti molte persone che hanno ascoltato l’appello divino con amore e fede.

Dio Padre ha fatto questo appello per scuotere il mondo con la sua autorità, perché nel suo infinito amore vuole dare un’altra possibilità all’uomo di convertirsi e vuole suscitare nei cuori dei popoli un sussulto che li spinga a cambiare strada e a incamminarsi verso Gesù Eucaristia.

Marisa non ha visto Dio, ma solo un grande fuoco dal quale ha sentito provenire la voce divina, perché, come dice Giovanni, “nessuno ha mai visto Dio” (Gv 1,18).

Dio ha detto: “La mia voce ha sempre gridato a tutti gli uomini che volevano distruggere il mondo; ho sempre gridato: convertitevi. Marisella, non mi puoi vedere, perché Io sono Dio e non c’è altro Dio. Io voglio la conversione dei miei figli prediletti, Io, Dio, voglio la loro conversione”.

Come si può restare insensibili e sordi all’appello che Dio ha rivolto con tanta autorità e amore?

Secoli di storia ci hanno dato l’illusione di essere gli unici artefici della nostra vita; ma pensare questo è falso o puerile perché Dio ha ricordato: “Io sono Dio e comando tutti, dal Papa al più piccolo sacerdote e alla più piccola creatura; Io sono Dio, l’unico vero Dio”.

Di fronte a questa verità tutto il genere umano deve chinare il capo e riconoscere la propria debolezza; anche i grandi uomini della Chiesa e dello Stato devono ripetere insieme a Giovanni: “Io non sono degno di chinarmi a sciogliere il legaccio dei suoi calzari” (Mc 1,7).

Dio vuole la conversione degli uomini. In modo particolare ha insistito: “Voglio la conversione dei miei figli prediletti”. Costoro sono i sacerdoti, i vescovi e i cardinali che sono stati scelti per diffondere nel mondo la parola di Dio, ma che purtroppo non rispondono alla chiamata.

La Chiesa non crollerà mai perché è stata edificata sulla pietra viva, perché è sorretta dai sacramenti e dalla grazia, perché è guidata dalla Parola di Dio e dalla gerarchia, ma se gli uomini della Chiesa hanno tradito la loro vocazione devono tornare alla casa del Padre con l’atteggiamento del figliol prodigo.

Fare la volontà di Dio deve essere per ogni cristiano un imperativo categorico, non rispettare la volontà di Dio significa assumersi gravi responsabilità davanti a Lui.